Corrado Augias,“Città segrete” …e motivazioni chi lo sa
Certe cose non mi appassionano più come prima, quando scrivevo, protestavo etc.
Oggi le proteste le fanno gli altri, soprattutto i più giovani; ed è giusto così: oggi è la loro palestra come ieri lo è stata per me.
Ma è giusto che si parli e protesti per ciò ci offende.
Io, però, di queste offese “ringrazio” sempre chi le fa, per qualsiasi ragione, dandoci così, suo malgrado, l’opportunità di indignarci: più saranno coloro che si indigneranno, più aumenterà il numero dei sensibilizzati e, infine, dei “convertiti” alla Causa del nostro riscatto (che passa anche da questo, non solo e non soprattutto da questo).
Di nuovo “GRAZIE”, dunque.
Mi chiedo, però, come possa, un distinto signore ormai ottantaseienne, non avere, neanche a questa veneranda età (e con una situazione economica che, ragionevolmente, si può presumere serena) il coraggio di staccarsi da certi stereotipi e dire, finalmente, del positivo di Napoli senza sminuirlo con la narrazione del negativo. La stessa cosa non avviene per le altre città, quasi queste non avessero scheletri nell’armadio. Ed è questo quello che infastidisce.
Sembra un’operazione fatta apposta, una delle tante: “doveste mai pensare che la città della Sirena abbia solo del positivo!? Che non accada! Mai!”.
Siamo un passo più avanti, è vero, rispetto a quanto accadeva anni fa, quando del positivo, in qualsiasi narrazione, che fosse televisiva, radiofonica o “stampata”, non ce n’era neanche l’ombra.
Però…
Ricordo un signore, un funzionario da poco andato in pensione, che, in un convegno (non tradizionalista, non revisionista… un convegno, uno dei tanti…) , tantissimi anni fa, disse una cosa che, evidentemente, si era tenuto dentro per tanti anni, facendo precedere questa “rivelazione” … ovvia tra l’altro, ma secondo lui evidentemente esplosiva, dall’onesta ammissione… “Sono andato in pensione: ora posso dire come la penso”.
Ecco, un onesto ex funzionario sì; un intellettuale di alta levatura no, neanche a 86 anni!
Mah!
Io sono ottimista però; per natura; e dico che finché c’è vita c’è speranza.
Non è che del parere personale di questo signore me ne importi granché, sono altre le cose che ci faranno cambiare ma, se egli è, come è in debito morale con noi… auguriamogli lunga vita, come si fa con ogni onesto debitore.
Dunque… lunga e serena vita a te Corrado.
Noi, intanto, andiamo avanti; se poi arriverà un tuo rigurgito di schiettezza … ne gioiremo per te.
Fiorentino Bevilacqua
18.04.2021