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CON IL CUT DI GIORGIO MENNOIA DI CASSINO SI RITORNA “AL TEATRO”

Posted by on Lug 28, 2021

CON IL CUT DI GIORGIO MENNOIA DI CASSINO SI RITORNA “AL TEATRO”

Dopo due anni di fermo teatro per i motivi che tutti conosciamo si torna a recitare anche al Manzoni di Cassino e oltre ai grandi nomi presenti nel cartellone che lo sono piu di nome che di fatto tranne per qualche rara eccezione, c’è stato lo spazio anche per il teatro dei piccoli ma grandi attori del Cut di Cassino di Giorgio Mennoia che hanno rappresentato una favola medievale scritta da un anonimo ricercata e riadattata dallo stesso Giorgio che ha curato anche la regia.

Ottimo l’inizio dove viene usato il vecchio schema di fare teatro con una”gitana” che da buona pifferaia annuncia il tema ma soprattutto riporta al centro il pubblico a cui viene annunciato indirettamente che sarà il vero protagonista della serata dove gli attori si metteranno al suo servizio, come è sempre stato, e non sarà il responsabile di un eventuale flop della commedia perché non è stato all’altezza dello spettacolo o non ha capito. Mi veniva in mente anche il romanzo di Maria Roccasalva “La Compagnia dei Naufraghi”e del film Capitan Fracassa di Ettore Scola dove si narra la vecchia commedia dell’arte messa in scena da compagnie che con un carrozzone andavano in giro a portare il teatro nei posti più sperduti senza mai servirsi del pubblico ma servendolo.

La commedia, che ha un impronta de simoniana, e apparentemente leggera, dinamica, fluida ma molto impegnativa con Giorgio Mennoia che in scia, per appunto, al “Carrozzone di Capitan Fracassa” ha dato spazio agli attori che sono stati gli assoluti protagonisti dello spettacolo capaci di navigare nella fiaba medievale senza aver paura di sentirsi orfani di un copione guida o una regia invadente.

Giorgio è un profondo conoscitore del teatro e allevatore di teatranti, conosce a fondo la sua compagnia teatrale e per questo ha calzato a pennello la commedia su i suoi attori esaltandone i pregi e limitandone i difetti e non come in uso nel teatro contemporaneo accademico dove si fa letteratura teatrale in cui gli attori devono recitare seguendo il copione, mentre, come si sa, il teatro lo fa l’attore su cui viene scritto o adattato un testo.
In un un ampio palco ad un certo punto abbiamo visto anche dieci persone senza che si sbagliassero i tempi di recitazione che sta a testimoniare che c’è stato dietro un grande lavoro di preparazione, si sono susseguiti personaggi che sembravano fuori tema e fuori copione ma invece avevano tutti un senso con gli attori che hanno messo in mostra la propria arte e capacità con una mimica ben curata e con dialoghi dove si passava dal cassinese all’italiano e viceversa con molta naturalezza, il cassinese è una lingua che appartiene al ceppo delle lingue napolitane quindi si presta bene anche alla “vaiassate” che non sono mancate nella commedia. Se penso ad un termine usato nel calcio “gli atleti hanno avuto un perfetto atteggiamento tattico individuale” che non è cosa semplice e sono stati bravi nel farci viaggiare con la mente nelle favole che abbiamo conosciuto con Basile senza mai sconfinare nella demagogia che quando si recitano favole puo accadere facilmente.

Abbiamo rivisto la figura del “guitto” che Eduardo ne “L’Arte delle Commedia” ha cercato di mettere in soffitta, per fortuna fallendo, e per molti attori contemporanei rappresenta un offesa sentirsi definire così ignorando l’aristocraticità teatrale che rappresenta questa figura, forse la verità è che sanno che solo un vero attore può fare il “guitto”.

Lo spettacolo ha visto come protagonisti le donne e qui bisogna altresì riconoscere a Giorgio Mennoia che, in un periodo dove in qualsiasi espressione culturale se non metti il disagio delle donne, dei bambini, degli omosessuali e degli immigrati non sei nessuno, non ha fatto il ruffiano per aggraziarsi la critica e il buon giudizio della vulgata dominante ma ha tirato fuori il meglio e peggio della donna che in tutte le attrici è comparso come anche nel messaggio finale e non avuto paura di far usare il linguaggio a doppio senso che le sue attrici hanno saputo usare con maestria dando anche un tocco di sensualità alla commedia non abbandonando mai il senso del pudore che è una caratteristica della commedia dell’arte, divertente “o piett a piett fatt che’ zizze” e, in un periodo dove il politicamente corretto ha improgionato anche il teatro, sentire po po, pi pi, ca ca ed ecc ecc è stata musica per le mie orecchie

Aggiungere altro e inutile perché bisogna solo vedere la commedia ma se posso anche cosa che non mi è piaciuto, è quando verso la fine hanno voluto guidare il pubblico citando personaggi dei nostri giorni tipico del teatro contemporaneo di impostazione futurista dove si ha la presunzione di pensare che il pubblico va comunque guidato contravvenendo all’impostazione di tutta la commedia, come descritto, dimenticando per poche battute che lo spettacolo appartiene al pubblico e non a chi recita e che è molto più intelligente di quanto si pensi anche perché in assenza di rappresentazioni artistiche in stile commedia dell’arte la gente guarda certe trasmissioni che alla fine stanno colmando un vuoto, possono non piacere ma sono seguitissime.

Bravo a Giorgio e bravi i suoi attori perché ci hanno regalato un paio d’ore di sano e vecchio teatro che ci ha permesso di staccare la spina senza pensare ad altro ma alla fine, comunque siamo andati via con un messaggio ben chiaro e sono contento, da cassinate, che nella nostra città c’è chi fa teatro e cultura ad alto livello con tanta passione e sacrificio.

Chiudo lasciando a casa per una volta la mia abituale vena polemica ma se penso ad alcune assenze pesanti, per il ruolo pubblico che ricoprono, e per altro ancora è difficile darsi un pizzico sulla pancia ma la scena questa volta appartiene solo al Cut a Giorgio e ai suoi ragazzi a cui rinnovo i miei complimenti e ringraziamenti.

Claudio Saltarelli

di seguito brevi video dello spettacolo

1 Comment

  1. Grazie di cuore Claudio, per questa tua critica puntualissima, precisa e competente. Io e tutto il cast dello spettacolo ti siamo davvero grati delle tue considerazioni che terremo in grandissima considerazione. Un caro abbraccio e arrivederci presto.
    Giorgio Mennoia

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