CONTRORIVOLUZIONE IN ROMAGNA, PILLOLA DI MIRKO BROCCHI
Romagna
Il 1799 fu l’anno della grande Insorgenza che portò alla liberazione della Romagna dalle truppe napoleoniche. Fu determinante l’aiuto di Austria e Russia, che nel 1798 si erano coalizzate contro la Francia rivoluzionaria.
Il 17 maggio 1799 il Conte Matteo Manzoni, proclamato Comandante in campo di tutte le forze controrivoluzionarie di Lugo, forte dell’avanzata delle truppe austro-russe comandate dal generale Suvorov, al grido di Viva Francesco II! Viva Pio VI! abbatté i simboli repubblicani e ricollocò le insegne pontificie e le immagini della Santa Vergine. Il 7 aprile 1799 avvenne la prima insorgenza di Rimini. Quel giorno si svolse la processione della Madonna dell’Acqua, per chiedere la cessazione delle piogge che stavano danneggiando gravemente le colture. La proibizione di uscire dal sagrato delle chiese era tassativa. I fedeli sfidarono il divieto al grido di: Fuori la processione! Viva Maria!.
Il 27 maggio insorsero tutti i paesi delle vallate tra il Cesenate e il Montefeltro. Il 30 maggio 1799 gli insorti di Forlì, Lugo e Ravenna coalizzati insieme liberarono Faenza, costringendo le truppe del generale Pierre-Augustin Hulin alla fuga. Nello stesso giorno divampò la Grande Insorgenza riminese. Rimini era presidiata dalle truppe del generale Fabert, in allerta per l’imminente sbarco di un vascello austriaco. La rivolta fu guidata da un pescatore, Giuseppe Federici[43]. Marinai e pescatori costrinsero le truppe francesi ad asserragliarsi dentro la città. Gli austriaci attraccarono indisturbati e marciarono insieme ai riminesi; i francesi, vista la mala parata, abbandonarono Rimini. Il giorno seguente fu grande festa: contadini, marinai e pescatori si reimpossessarono della città. Fabert ritentò l’attacco, ma fu respinto e costretto alla fuga sull’Appennino. Fu preso e catturato dagli insorti a San Leo.
Mirko Brocchi