COSA E’ CAMBIATO IN QUESTO PAESE DAL 1860 AD OGGI?
Si sono presentati qui senza essere invitati ed hanno cominciato subito a banchettare senza nessun ritegno anzi togliendoci letteralmente il pane di bocca e sedendosi in ogni casa al posto nostro. E non lo dico io! Lo dicono quegli uomini che 162 anni fa hanno assistito e partecipato a questi fatti.
Ne cito solo due: “..tutto si fa venir dal Piemonte, persino le cassette della posta, la carta per i dicasteri…non vi ha faccenda nella quale non si chiami un piemontese a disbrigarla” (il conte di Maddaloni nella sua mozione d’inchiesta presentata al primo Parlamento ‘unitario’) e poi :” Il Piemonte si è avvalso di esuli ambiziosi, inetti, servili, incuranti delle sorti del loro paese e preoccupati soltanto di rendersi graditi, con i loro atti di acquiescente servilismo a chi, da Torino, decide ora sulle sorti delle province napoletane. E accanto a questi uomini, adulatori e faziosi, il Piemonte ha posto negli uffici di maggiore responsabilità gli elementi peggiori del paese….negli uffici ora vi sono soggetti diffamati e ovunque personale eterogeneo e marcio che ha il solo merito di essersi affrettato ad accettare il programma Italia e Vittorio Emanuele ed una sola qualità: quella di saper servire chi detiene il potere.” (conte Alessandro Bianco di Saint Jorioz, piemontese, venuto a combattere contro di noi, nelle sue memorie.) Ora, a distanza di 162 anni com’è possibile che qualcosa sia cambiato? E perché avrebbe dovuto cambiare? A chi si è seduto alla nostra tavola buttandoci sotto al tavolo come fossimo dei cani conviene cambiare? Gli conviene restituirci la sedia o aggiungerne una su cui farci sedere alla pari? NO, non gli conviene, perché a loro non piace stare alla pari, altrimenti non sarebbero venuti ad espropriarci della nostra casa. quindi oggi come allora continua la tradizione che i nostri rappresentanti vengano dal Nord, tipo la Casellati in Basilicata, che non sa nemmeno dove si trova, e la Dalla Chiesa in Puglia, insieme a tanti altri che ci ignorano da sempre e ci schifano appena possono. Ma voi credete che il semplice trascorrere del tempo basti a cambiare le cose? Se è così avete problemi seri, perché il tempo al massimo assiste da spettatore imparziale agli accadimenti, ma non interviene in nessun modo a cambiarli, nè cambia noi se non decidiamo di farlo. Tutt’al più, se nessuno interviene a portare cambiamenti, il trascorrere del tempo consolida quello che c’è già. Cosa che infatti è accaduta a noi. La prassi che i due personaggi citati sopra hanno denunciato si è consolidata e voi non la contestate nemmeno, sembrandovi cosa ‘normale’ che invece in un Paese ‘unico e indiviso’ non accadrebbe, e non accade. Disse bene Massimo Troisi riferendosi al Sud :” Chille pe chest se chiamma Mezzoggiorno, pecchè accussi quando vengono sò sempre sicure ca s’assettano a magnà”. Grande Massimo, ciechi noi. E adesso andate a votare per gli emissari dei padroni, nel 2022 come nel tardo 1800 e mi raccomando…restate divisi in mille rivoli insignificanti voi che dite di avere a cuore questa terra amara degradata a ‘meridione’. Il ‘padrone’ ve ne sarà sempre molto contento.
Appunto, basta non votarli quelli che vengono a pontificare “da fuori” intanto… e mandare per ora a Roma qualcuno che vi sappia rappresentare come si deve!… e comunque la strada per cambiare un giorno la dovremmo pur imboccare!… Si chiama Confederazione!… che vuol dire intanto “comandare in casa propria” e vedere come accordarsi con i vicini e lontani… se conviene… e la strada per non isolarsi si trovera’! caterina ossi