Cronologia di un anno infame. La pulizia etnica piemontese nelle Due Sicilie
La statistica di fine anno 1861, fatta dagli occupanti piemontesi, indicò che nel solo secondo semestre vi erano stati 733 fucilati, 1.093 uccisi in combattimento e 4.096 fra arrestati e costituiti. Le cifre, tuttavia, furono molto al disotto del vero, in quanto non erano indicati quelli della zona della Capitanata, di Caserta, Molise e Benevento, dove comandava il notissimo assassino Pinelli.
Al Senato di Torino, il ministro della guerra Della Rovere, dichiarò che 80.000 uomini dell’ex armata napoletana, imprigionati in varie località della penisola, avevano rifiutato di servire sotto le bandiere piemontesi. Vi erano stati migliaia di profughi, centinaia i paesi saccheggiati, decine quelli distrutti. Dovunque erano diffuse la paura, l’odio e la sete di vendetta. L’economia agricola impoverita, quasi tutte le fabbriche erano state chiuse e il commercio si era inaridito in intere province. La fame e la miseria erano diventate un fatto comune tra la maggior parte della popolazione. Il 1° gennaio 1862 in Sicilia insorse Castellammare del Golfo al grido di ‘fuori i Savoia. Abbasso i pagnottisti. Viva la Repubblica’. Furono uccisi il comandante collaborazionista della guardia nazionale, Francesco Borruso, con la figlia e due ufficiali. Case di traditori unitari vennero arse. Strappati i vessilli sabaudi, spogliati ed espulsi i carabinieri. Le guardie e i soldati accorsi da Calatafimi e da Alcamo furono battuti e messi in fuga dai rivoltosi. …………..
cronologia di un anno infame
fonte italozamprotta.net