Dalle Brigantesse a Josè Borjes ne parliamo con Valentino Romano
Il mondo accademico più sta sprofondando nella mediocrità e più diventa aggressivo e superficiale, segno che è in forte difficoltà, etichettando i ricercatori che da anni frequentano gli archivi di stato sparsi in tutto il territorio nazionale come revisionisti con l’obbiettivo, fino ad ora risultato vano, di smontarli e renderli innocui agli occhi dell’opinione pubblica che si interessa a queste tematiche. Già Gianandrea de Antonellis con il suo raffinato stile ha smontato i denigratori del revisionismo esaltandone la validità e l’indispensabilità per gli studi storici che affiancandosi all’oggettiva validità del prezioso lavoro che da anni tanti studiosi mettono a disposizione della storia e della cultura universale. Uno di questi è Valentino Romano un pugliese che grazie alla sua preparazione e alla sua penna da oltre 30 anni tiene viva l’insorgenza delle genti napolitane che tanto tiene in allerta le istituzione e la vulgata dominante. Valentino ci regala studi e ricerche di rara scientificità che sono fondamentali per ridicolizzare la “damnatio memoriae” che da oltre 160 anni tenta di ostacolare il ripristino di verità storiche che per la loro dimensione è impossibile sopprimere. Di ricerche Valentino ne ha fatte molte e metterle in ordine non è semplice ma certamente spiccano, uniche nel suo genere, quelle fatte sulle “Brigantesse” e su “Jose Borjes” e ce ne ha parlato in una chiacchierata che abbiamo avuto al Bar degli Artisti di Roma che andrà in onda venerdi 10 gennaio alle ore 21 su i nostri canali, per vederla basta cliccare di seguito