Del cappuccio di Giordano Bruno s’è cinta la testa
Proponiamo ai lettori un interessante articolo relativo al monumento a Giordano Bruno, il frate apostata, mago e spia inglese, che l’Italia nata dal risorgimento volle costruire a Roma. Il culto per Giordano Bruno esprime bene l’aspetto anticattolico della rivoluzione italiana: tutti i suoi simboli, tra cui l’inno e la bandiera, si rifanno infatti ai nemici politici e religiosi della Chiesa Cattolica.
“LA SECONDA BRECCIA DI PORTA PIA”: IL MONUMENTO A GIORDANO BRUNO, di don Francesco Ricossa
Roma, 9 giugno 1889: in Campo dei Fiori fu inaugurato il monumento a Giordano Bruno, che rappresenta l’eresiarca mentre volge lo sguardo, in segno di rimprovero, verso san Pietro. L’avvenimento fu chiamato una “seconda Porta Pia”, ed ha trovato il suo cantore moderno nella persona dello storico Massimo Bucciantini, autore del volume “Campo dei Fiori, storia di un monumento maledetto” (Einaudi, 2015). L’autore racconta la storia di una statua: una storia interessante e istruttiva non solo per i massoni e i liberi pensatori, ma anche per noi cattolici che a tutto ciò che rappresenta quel monumento ci opponiamo fermamente.
Per continuare la lettura dell’articolo: pagg. 22 – 29 di Sodalitium n. 68