DUE SICILIE: PER IL MUSEO DI CAPODIMONTE L’INNO DEL RE ERA DI UN DILETTANTE
Chi compose l’Inno del Re, divenuto nel 1816 l’Inno del Regno delle Due Sicilie? Secondo l’autore di una sconcertante didascalia alla Mostra “Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica”, organizzata dal Museo di Capodimonte di Napoli (21 Settembre 2019-20 Settembre 2020),non il musicista Giovanni Paisiello (1761-1837), maestro di Cappella di Re Ferdinando IV, ma un musicista dilettante, il barone siciliano Francesco Pisani.
La didascalia, che si trova nella “Sala del potere” della Mostra, ci spiega che l’Inno del Re sarebbe stato “impropriamente” attribuito a Paisiello e che la sua composizione risalirebbe non al 1787 ma al 1799 (cioè, durante la repubblica giacobina e la resistenza alla rivoluzione francese).
L’affermazione è veramente sorprendente. Nessuna fonte di qualche rilievo storico o musicologico mette in dubbio la paternità di Paisiello per l’Inno delle Due Sicilie, mentre non mancano le testimonianze sull’attribuzione al musicista di Taranto della composizione.
Meraviglia molto che un’istituzione culturale come il Museo di Capodimonte, diretto dal dicembre 2015 dal francese Sylvain Bellenger, al quale vanno riconosciuti meriti notevoli nel rilancio del Museo e del Real Bosco di Capodimonte, possa procedere con tanta superficialità nelle didascalie di una mostra che ha richiamato migliaia di visitatori.
La Fondazione Il Giglio, che ha appena pubblicato sei nuove trascrizioni dell’Inno del Re, a cura del Maestro Edoardo Pirozzi (“Inno del Re – Inno delle Due Sicilie”, Editoriale il Giglio, Napoli 2020) ed il Movimento Neoborbonico hanno inviato una lettera al Direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, chiedendogli di correggere il grave errore. (LN150/20)
– Leggi la lettera al Direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger
– Leggi l’articolo di Nicla Cesaro sull’Inno del Re
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