FERDINANDO II, QUALCHE INFORMAZIONE

Il 9 novembre del 1830,il giorno seguente la sua ascesa al trono del Regno delle Due Sicilie,Ferdinando II,ventenne,allontana dalla Luogotenenza di Sicilia il Marchese Delle Favere,ritenuto incapace e in odore di corruzione.
Vengono immediatamente licenziati tutti quei personaggi che a Corte,durante il breve regno di Francesco I,erano diventati potenti mestatori e procacciatori di affari e favori,quali il Viglia e la De Simone.La “compagnia di Polizia” della Reggia venne immediatamente sciolta,poiché ritenuta inutile.Questa Compagnia rappresentava una sorta di guardia pretoriana del Re Francesco I , ma nel tempo la sua funzione si era resa del tutto inane.Ferdinando II conosce a menadito le condizioni,pessime,in cui versa il suo regno.E allora inizia a percorrere il Regno in lungo e in largo per vedere,ascoltare,discutere.La grande novità apportata da questa figura titanica è il volersi accomodare a tavola,tra un piatto e un bicchiere,e discutere con i suoi sudditi,per meglio soddisfare i bisogni della popolazione,principalmente quella più indigente.L’11 gennaio del 1830 il Grande Re emana un Regio Decreto che informa il Popolo del Regno delle Due Sicilie dello stato delle finanze dello stesso.Le rendite private istituite dal padre Francesco I vengono totalmente abolite e dimezzate quelle istituite dal nonno,Ferdinando I ; vengono drasticamente ridimensionate le spese,tutte,attribuite alla Casa Reale per la imponente cifra di 370.000 ducati;viene intrapresa una profonda riforma dei ministeri,grazie ai cui risparmi si possono evitare tributi che incidano sul Popolo;viene ridotto fortemente l’impopolare dazio sulla macinatura del grano;dopo i ripetuti viaggi fatti nel Continente,Ferdinando II decide di istituire la Regia Commissione di Carità,con il compito di esaminare e bene concedere beneficenze e aiuti economici ai reali bisognosi.Le riserve di caccia,vanto del grande Carlo e di suo figlio Ferdinando IV,vengono aperti al pubblico per essere destinati all’agricoltura intensiva e i nuovi proprietari di questi fondi ottengono privilegi sugli affitti che si faranno sentire sulla produzione,sulla trasformazione e sulla commercializzazione.Ferdinando II diede l’esempio al suo Popolo:il giovane sovrano limitò il suo appannaggio di 180.000 ducati all’anno;tutti gli animali,uccelli e fiere rare,che il nonno e il padre avevano acquistato nei tempi passati,furono venduti.Uomo di costumi intemerati,energico,volitivo,oculato,quel Re aveva meravigliato e sorpreso tutti.In due anni il pareggio di bilancio fu raggiunto.E ben presto sarebbe diventato attivo.
Antonio Schettini