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Fregellae, la città latina che si ribellò a Roma di Ferdinando Corradini

Posted by on Mag 4, 2025

Fregellae, la città latina che si ribellò a Roma di Ferdinando Corradini

                 Nel 354 a.C. i Romani e I Sanniti conclusero un trattato con il quale si spartirono il territorio dei Volsci e di altri popoli, prendendo a riferimento il fiume Liri. Nel 328 a. C., poi, i Romani, in aperta violazione di tale trattato, fondarono una città sulla sinistra di tale fiume, cioè in territorio sannita.

Questa fu la causa dell’inizio della seconda guerra sannitica. Nel corso della stessa, nel 321 a.C., i Romani conobbero l’umiliazione delle Forche Caudine. L’anno successivo i Sanniti distrussero Fregellae, che fu rifondata dai Romani nel 313 a. C. Nel 304 a. C. la guerra finì con la vittoria dei Romani.

                Nel 280 a. C., poi, Fregellae oppose una strenua resistenza a Pirro, re dell’Epiro (odierna Albania), che, percorrendo la via Latina, sulla quale si trovava la nostra città, stava marciando contro Roma con le sue truppe che usavano quali “carri armati” gli elefanti.

                Durante i cosiddetti “ozi di Capua”, nel 211 a.C., il cartaginese Annibale, alla testa delle sue truppe, mosse all’improvviso dalla città campana per portare l’attacco definitivo a Roma, percorrendo la via Latina, corrispondente all’incirca all’odierna Autostrada del Sole. Per rallentarne la marcia, i Fregellani non esitarono a tagliare il ponte sul Liri della via Latina. Quando Annibale arrivò davanti all’Urbe, trovò l’esercito romano ordinatamente schierato a difesa della stessa e rinunziò ad attaccarla. La seconda guerra punica finì nel 202 a.C. con la vittoria dei Romani.

                 Sappiamo, inoltre, da Tito Livio che nel 177 a.C. a Fregellae vi erano quattromila famiglie di Sanniti e di Peligni, che vi si erano trasferite dagli odierni Abruzzo e Molise.

Nel 133 a.C. il tribuno della plebe Tiberio Gracco aveva ottenuto l’istituzione di una commissione che doveva procedere alla redistribuzione delle terre demaniali dello Stato romano fra i cittadini meno abbienti. Di tale redistribuzione non avrebbero, però, goduto gli abitanti di Fregellae, in quanto gli stessi non godevano dello status di cittadini romani, bensì di latini. Nel 125 a.C., il fratello di Tiberio, Caio Gracco propose di far partecipare alla redistribuzione delle terre demaniali anche i Latini: questa proposta di legge, però, fu bocciata dal Senato romano. Non appena tale notizia giunse a Fregellae, i suoi cittadini insorsero. A reprimere l’insurrezione fu mandato da Roma un esercito capeggiato dal pretore Lucio Opimio, che distrusse la città uccidendone gli abitanti.

A partire dal successivo 124 a.C. I Romani fondarono, a poca distanza, nell’odierno territorio di San Giovanni Incarico, la città di Fabrateria Nova, mentre Fregellae si trovava nell’odierno territorio di Arce, a confine con quello di Ceprano: i suoi resti sono stati musealizzati; per visitarli, rivolgersi al Comune di Arce.    

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