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Garibaldi e il Risorgimento prepararono la strada a Fascismo e UE

Posted by on Feb 28, 2022

Garibaldi e il Risorgimento prepararono la strada a Fascismo e UE

Nostra traduzione dell’articolo di Gerald Warner apparso sul sito blog.telegraph.co.uk il 1? agosto 2008. Il punto di vista ? interessante, specie dove considera il regime savoiardo antesignano di quello fascista (ed infatti il regime fascista non segn? alcuna soluzione di continuit? con il regime che lo precedette, e lo stesso pu? dirsi, anche se parzialmente, per quello che gli successe). Ci sono alcune forzature (per esempio la confusione tra laicit? ed ateismo) che indeboliscono, a nostro avviso, la tesi proposta.

Mi addolora contraddire Daniel Hannan, il cui bombardamento senza sosta dell’Impero Malvagio basato in Bruxelles ? un’ispirazione ed una gioia leggere, ma nel lodare Garibaldi ed il Risorgimento ha preso fischi per fiaschi. L’unificazione forzata dell’espressione geografica chiamata Italia fu una prova generale per l’Unione Europea. Gli stati preunitari italiani erano nazioni che il Piemonte ? la Prussia della penisola italiana ? annesse mediante conquista in un’entit? artificiale, burocratica e despotica chiamata “Regno d’Italia”. I molto abusati Borbone delle Due Sicilie erano dei monarchi popolari che parlavano il dialetto locale, avevano mantenuto bassi il debito pubblico e le tasse, e avevano assicurato ai loro soggetti cibo a prezzi economici. Furono demonizzati da quel vecchio parolaio bigotto di Gladstone (e no, Daniel, un “Gladstone italiano” ? un ossimoro) che utilizz? il tempo rimastogli libero dall’attivit? di salvataggio di donne perdute per denunciare la monarchia borbonica come “la negazione di Dio eretta a sistema di governo”. Quella frase descriverebbe con precisione l’Unione Europea. La vera negazione di Dio era il cinismo stravagante con cui Cavour e Napoleone III, a Plombi?res nel 1858, progettarono una guerra in cui migliaia sarebbero morti: “Trovare una scusa plausibile fu il nostro problema principale”, scrisse Cavour. Il plebiscito tenuto dai conquistatori mostr? una percentuale a favore dell’annessione allo stato piemontese del 99% – in stile Stalin/Ceausescu. L’1 % rimanente deve essere stato formidabile poich? tenne l’esercito italiano in scacco per cinque anni in una sanguinosa guerra civile in cui furono uccise pi? persone che in tutte le altre guerre del Risorgimento combinate. Il Granducato di Toscana, conquistato ed assoggettato ad un altro plebiscito fraudolento, sotto il governo degli Asburgo era chiamato da liberali quali Pietro Giordani “Il Paradiso Terrestre”. La sua economia era cos? consacrata al Libero Commercio (ben prima della Gran Bretagna) che ai conducenti di carrozze alla stazione di Firenze era vietato fare pubblicit? alle loro tariffe. L’invasione brutale degli Stati Papali caus? l’arruolamento di migliaia di cattolici in un romantico esercito internazionale di crociati che lottava per i diritti di Pio IX, di questi 476 dettero la vita combattendo nell’unit? di Zuavi Papalini, nella quale c’erano anche inglesi. Il sindaco Siciliano che denunzi? Garibaldi come “un assassino feroce al servizio della Massoneria e degli inglesi” disse la verit?. Il Bollettino Internazionale dell’arte, nel 1907, descrisse Garibaldi come “il pi? grande massone d’Italia” e Mazzini non era molto distante. Il regime che impose era una prefigurazione del Fascismo, con cui comodamente coabit? successivamente. Oggi, la massoneria ? un elemento potente nelle ?lites di Bruxelles. Negli anni recenti c’? stata una benvenuta rinascita del legittimismo, con l’anuale commemorazione della causa borbonica a Civitella del Tronto, l’ultima fortezza ad arrendersi agli usurpatori. Il Granduca Sigismondo di Toscana fu fatto cittadino onorario della citt? di Grosseto dove ricevette un benvenuto entusiastico e portato in giro nella storica carrozza di stato. Questi sono veri patriottismi nella rivolta contro il dominio sia di Roma che di Bruxelles. Il legittimismo italiano ? sussidiariet? [1] in azione. ? una causa comune di tutti quelli che detestano la burocrazia atea di Bruxelles.

DI GERARD WARNER, TELEGRAPH.CO.UKlunedì 2 agosto 2010

fonte

http://www.duesicilie.org/spip.php?article129

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