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Garibaldi: l’eroe fasullo dell’Italia laica e anticristiana

Posted by on Dic 16, 2020

Garibaldi: l’eroe fasullo dell’Italia laica e anticristiana

Il 2007 è stato l’anno bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi.
Tutte le Istituzioni italiane, nazionali e locali, hanno concorso sollecitamente a “celebrare” l’evento, dando per scontato
che non si potesse fare altro, stante il fatto che Garibaldi sarebbe universalmente riconosciuto come eroe per antonomasia.

A questo scopo è stato costituito un Comitato formato da ben 110 componenti, con un finanziamento pubblico di un milione di euro più i contributi delle Regioni, e sono stati mobilitati Prefetture, Archivi di Stato, scuole
ecc..

Ciò nonostante le celebrazioni sono fallite. Scarso l’interesse dell’opinione pubblica, mal riuscite le manifestazioni, quasi dimesso persino il concorso scolastico nazionale, che avrebbe dovuto terminare con una crociera sulla scia dei Mille, da Quarto a Marsala, e che si è risolto invece in una visita a Caprera come premio per il miglior testo che, paradossalmente, era di aperta critica all’impresa dell’eroe.
Invece, grazie a studiosi in gran parte non accademici, piccoli editori militanti, siti Internet e giornali locali, e a tante singole persone che hanno diffuso libri e articoli tra amici e conoscenti e hanno promosso incontri d’animazione, il bicentenario ha finito per trasformarsi in una anti-celebrazione ed è divenuto l’occasione per un’opera di controinformazione
su Garibaldi e sulle Due Sicilie che ha prevalso sulla propaganda ufficiale, nonostante la disparità di mezzi, ed ha reso evidente che il “mito” di Garibaldi ormai non regge più, non riesce più a svolgere la funzione
ideologica per la quale fu costruito. È stato così svelato il Garibaldi massone, ateo, schiavista, forse satanista e uxoricida, certamente strumento della rivoluzione portata in un Regno pacifico e dello scempio di un popolo e della sua identità.
In ultima analisi, le celebrazioni garibaldine sono fallite perché la realtà di 150 anni di storia unitaria ha fatto crollare un mito fasullo. Ora si tratta di farlo scomparire definitivamente anche dalla retorica delle Istituzioni, dei libri di scuola e della toponomastica.
Le celebrazioni avrebbero dovuto concludersi con un convegno da tenersi all’Istituto per gli Studi filosofici di Napoli, annunciato per il mese di ottobre, che però non è stato organizzato.
Le anti-celebrazioni, invece, si sono chiuse con un convegno tenuto nella sala conferenze dell’Hotel Majestic di Napoli, il 14 dicembre 2007, con l’eloquente titolo “Ma quale eroe … per farla finita con Garibaldi”, che ha tracciato il bilancio, più che positivo, delle attività svolte dal Comitato per la Verità Storica, guida dell’opera di contro-informazione.
Il testo che mettiamo a disposizione dei lettori è la relazione di apertura del convegno.
Ne è autore Guido Vignelli, vicepresidente del Centro Culturale Lepanto (www.lepanto.org), collaboratore di diverse riviste e giornali, ed autore di numerosi articoli e libri.

Editoriale Il Giglio

2 Comments

  1. Si, Garibaldi per fortuna sta sparendo…salvo da monumenti e dalle lapidi di pietra che gli sono dedicate, ed è duro convincere specie chi ha autorità in luogo a toglierle…ci ho provato a sollecitarne la modifica di una enorme nella mia città, dove occupa il posto migliore in fondo ai giardini ai piedi di una gradinata monumentale che sale alla stazione ferroviaria, per cui suggerivo di cambiare la dedica proponendo, dato il luogo, una versione tutta diversa: “ai Veneti che dopo l’unita’ d’Italia si videro costretti a lasciare la propria terra e cercare altrove nel mondo i mezzi di sussistenza”… ovviamente non fu accolta!… Il conformismo di chi occupa posti di potere a qualsiasi livello è dominante!.. un Presidente della Repubblica, siciliano colto.. e triste sicuramente anche per vicende vissute, che porta l’omaggio all’altare della patria, mi muove a compassione…per lui più che per i morti! Meno male che Garibaldi, che anni fa si incontrava dappertutto sui muri dentro una stella rossa emblema di un partito, un po’ alla volta sta scomparendo…almeno qui ci pensa il tempo a far giustizia! caterina ossi

  2. Batti e ribatti, si piega anche il ferro!
    Era ora che quel mito fasullo stia crollando. Ora però bisogna imputare il fallimento non ad un generico disinteresse, ma alla crescente consapevolezza delle tragedie ordita proditoriamente contro un Regno pacifico e ricco, anche se la politica pacifista e le ricchezze prodotte nel Regno furono senz’altro causa dell’aggressione. Quanto alla crociera da Quarto a Marsala sarebbe stata un altro falso storico perché sarebbero mancate le navi inglesi della scorta!

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