GENOVA 1834, IL PRIMO FALLIMENTO INSURREZIONALE DELL’EROE GARIBALDI
L’insurrezione in SAVOIA era fallita.Il piano ordito da MAZZINI ,che vedeva insorgere anche GENOVA grazie a G. ed i marinai convinti e coinvolti da quest’ultimo,era dunque,anch’esso fallito. La rivolta genovese, che doveva scoccare insieme all’invasione della SAVOIA, prevedeva di impadronirsi dell’arsenale militare ,di occupare la caserma dei CARABINIERI in Piazza SARZANO, e di requisire alcuni bastimenti ormeggiati nel porto.
Come sappiamo il 3 febbraio 1834, mentre RAMORINO aspettava la riunione delle colonne di rivoltosi a SAINT-JULIEN, G.,che attendeva l’invasione della SAVOIA per insorgere, fu trasferito dalla nave EURIDICE alla Nave CONTE DES GENEYS che stava per togliere gli ormeggi. Fremente, il 4 febbraio, insieme all’amico MUTRU,riuscì a scendere a terra da questa,con la scusa che entrambi avevano bisogno di una visita medica per curarsi la loro malattia venerea.
La verità e che dovevano capeggiare la rivolta.
MUTRU e G. vagano per GENOVA convinti di trovare i rivoltosi già radunati e pronti alla tenzone.
Ma di loro nessuna traccia.
Corsero in Piazza S.GIORGIO ed in Piazza SARZANO ma non trovarono nessuno.
Dopo ore ,in Piazza FONTANE MAROSE, invece, trovarono ,finalmente,centinaia di “rivoluzionari” rifugiatesi nelle taverne del luogo ,non con le armi in pugno ma con il bicchiere di vino in mano. Come si suol dire dalle parti nostre, questo atteso evento rivoluzionario che doveva scuotere uomini e coscienze ..” ERA FINITO A TARALLUCCI E VINO “.
I mazziniani genovesi, ed i soldati sardi comprati da G. con i soldi della GIOVANE ITALIA, alla pugna avevano preferito salsicce e friarielli.
G. capì subito che la rivolta era finita prima di cominciare.Decise subito di non tornare più sulla nave , temendo di essere arrestato, visto che ormai le voci di sommossa erano giunte alle orecchie della polizia Sabauda.
Ritornò a Piazza SARZANO nella vana ed ultima speranza di trovare qualche sodale ma ,ivi giunto, trovò solo gendarmi piemontesi in armi. Per non farsi scorgere si nascose in un negozio di frutta e verdura di tal NATALINA POZZO ( su questo dato è sorto un giallo storico che poi sveleremo) ove ebbe ospitalità. Da qui ne esce di buon mattino ,vestendo i panni di contadino ,per mescolarsi tra la gente del porto nel tentativo di non farsi prendere sai Piemontesi.
Ormai ,per la Marina Sarda era diventato un DISERTORE. Ed il disertore Garibaldi , non sapendo più cosa fare, si incammina sui monti di SESTRi per raggiungere la propria casa a NIZZA.( nella foto :Garibaldi in fuga verso Nizza sui monti di Sestri)