Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

GIORNATA DELLA VITA PER NON PERDERE LA MEMORIA A SAN PIETRO INFINE

Posted by on Set 25, 2022

GIORNATA DELLA VITA PER NON PERDERE LA MEMORIA A SAN PIETRO INFINE

Importante giornata dedicata alla storia e alla natura organizzata dal Sistema Museale di Terra di Lavoro il 18 settembre 2022 a San Pietro Infine di concerto con il Comune, capitanata dal giovane Sindaco Antonio Vacca, che ha curato l’accoglienza nel centro storico del paese in maniera eccellente ed ineccepibile.

La giornata è iniziata la mattina con una passeggiata di circa 10 km inziata a Mignano Montelungo terminata a San Pietro Inf. attraverso una natura verdeggiante e siti artistici culturali artistici unici per arrivare al Parco della Memoria Storica dove l’appassionato e tradizionalista Nicola Nardelli ha fatto da guida al Museo Ideato e realizzato dalle Officine Rambaldi di Carlo Rambaldi inaugurato nel 2008. Il Parco, ribattezzato della Memoria Storica, credo invece che si possa definire come Parco della Vita perchè passeggiando nelle sue strade, nei suoi ruderi, nelle sue grotte, nella sua selvaggia natura e nel set cinematografico naturale non si percepisce e non si respira aria di morte e di lutto ma un senso di pace, non cimiteriale, di serenità, di vita che ti avvolge e ti imprigiona dal mattino fino al tramonto, tramonto incantevole, dandoti una sensazione di un tempo che non passa mai e che vorresti non ripartisse più. Un altro posto dell’alta Terra di Lavoro dove senti il suono assordante della natura ma al contempo ascolti le pietre che parlano che ti raccontano una storia millenaria che nessuna malvagità umana potrà mai cancellare ed è per questo che il 18 settembre abbiamo vissuto la giornata della vita perchè solo così si può avere memoria e mantenere un passato sempre vivo (il passato non è un porto ma un faro) come quando di parla di Briganti, di Sanfedisti, di Insorgenti e di Regno.
Anche a San Pietro Inf. i bombardamenti degli alleati che hanno portato libertà e democrazia, non si dovrebbe fare in altro modo…forse, non hanno lasciato nulla in piedi ma stranamente sono rimaste strutture che appartengono ad un passato secolare, glorioso e sacro, il Regno di Napoli come la Taverna di San Cataldo con la sua epigrafe di grande valore e testimonianza. Nostro Signore il suo Regno Sacro anche se lo ha tradito non vuole cancellarlo nella memoria e lasciarlo sempre vivo e chissà in panchina, chissà chissà!!!!
La giornata è terminata nella bellissima struttura della Famiglia Vecchiarino apertaci da Fabio dove abbiamo fatto un altro tuffo nella storia grazie all’Azienda Evoluzioni di Grano, già apprezzata al castello del Conte Giulio Frisari de Iorio, che ci ha fatto gustare alcuni piatti dell’epoca d’oro del “700 napolitani e borbonici.

Di seguito una panoramica fotografica e tre brevi video che in parte possono testimoniare la giornata vissuta.

Claudio Saltarelli

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