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GRANDI EVENTI NAPOLITANI

Posted by on Lug 2, 2019

GRANDI EVENTI NAPOLITANI

GRANDI EVENTI

Dal 3 al 14 luglio si terranno a Napoli le Universiadi, una delle più importanti manifestazioni sportive a livello mondiale. Naturalmente i media italiani si guardano bene dal pubblicizzarle: non sia mai che Napoli catturi altri turisti e venga alla ribalta per un evento positivo. Senza contare il disinteresse statale che le Universiadi hanno subito, sconcertante a fronte dell’impegno sostenuto per quel fallimento dell’Expo di Milano. Ma a proposito di Esposizione e di grandi eventi, la discriminazione del Sud viene da lontano.

Siamo nel 1862, a gennaio: non è trascorso neppure un anno dalla cosiddetta unità. Le maestrine coraggiose sono appena state espulse dagli educandati di Napoli per avere rifiutato di giurare fedeltà a Vittorio Emanuele II, la mano dell’invasore si fa da subito sentire pesante. Alla Camera dei Deputati di Torino, il 18 del mese si svolge un dibattito su una proposta di legge dell’on. Carlo De Cesare: assegnare a Napoli la seconda edizione (la prima era stata fatta a Firenze nel 1861) dell’Esposizione nazionale agraria, industriale e delle belle arti, prevista per il 1863.

Il deputato Raffaele Conforti sostiene il progetto e spiega che sarebbe giusto e conforme ad “un principio di italianità” assegnare a Napoli il grande evento, perché la città si è già sacrificata rinunciando alla “sua autonomia per amore dell’unità”: bisogna “compensarla coll’incoraggiare il suo commercio e la sua industria”.
Parole d’una ipocrisia immensa: che cos’è l’italianità? Quando Napoli ha rinunciato all’autonomia per amore dell’unità? Non le è stata forse sottratta con le armi? Quanto alla presunta compensazione (come si compensa la perdita dell’indipendenza?) e all’incoraggiamento economico, seguite il finale della storia.

Conforti, intanto, è il classico “eroe” risorgimentale. Già alto magistrato del Regno delle Due Sicilie (nativo di Calvanico – SA), era stato condannato a morte per avere partecipato ai moti del 1848. Fuggito in Piemonte, viene poi amnistiato da Francesco II. Torna a Napoli e, con l’ingratitudine dell’ascaro, appoggia Garibaldi contro il suo benefattore ed organizza il plebiscito-farsa dell’ottobre 1860.

Nel corso di quella seduta della Camera del 18 gennaio 1862, formalmente nessuno si oppose all’iniziativa. Parve cosa fatta. Poi però la storia prese un corso diverso.
La proposta restò lettera morta e venne reiterata il 12 giugno dello stesso anno, questa volta direttamente dal Conforti ma, alla fine, nel 1863 non si tenne alcuna esposizione.
L’evento sarà rinviato al 1871, decennale dell’unità e della prima edizione.
In quale città si svolse l’Esposizione?
A Milano.

Antonio Lombardi

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