Guardia Piemontese (CS), in Calabria l’unico scrigno della cultura occitana del Sud
Questo paesino aggrappato a circa 500 metri d’altezza io ce l’ho avuto per 24 anni attaccato a casa ma ci sono stata solo una volta, il cui ricordo era ormai sbiadito.
Eppure da piccola ho continuamente fatto avanti e indietro da casa di zio Franco e zia Cinzia che abitano a Guardia Piemontese Marina, ai piedi di Guardia Piemontese Paese, ma l’ho sempre e solo guardato col naso all’insù dal loro balcone. L’unica cosa che sapevo è che lì parlavano una lingua strana e incomprensibile, che a mio cugino Giuseppe veniva insegnata alle scuole elementari e medie per non finire nel dimenticatoio. Ma ora finalmente ho rimediato e ciò che ho vissuto e imparato a Guardia Piemontese Paese è il motivo per cui sono qui a parlarne sul mio blog. Almeno una volta nella vita, dovete assolutamente andare a visitare questo luogo senza tempo e l’incredibile cultura che conserva.
Per entrare nel cuore della cultura occitana, tassello della più ampia cultura calabra che ha accolto diversi popoli amalgamando usi e costumi Per sentirvi sospesi tra cielo e mare affacciati a circa 500 metri sulla Riviera dei Cedri bagnata dal Mar Tirreno Per farvi incantare dall’abile arte tessile guardiola che si materializza nei bellissimi e pregiati abiti tipici Per scoprire una storia che attraversa Francia e Italia per arrivare in Calabria, in cui uomini di potere condannano brutalmente un popolo nel nome di una fede giusta rispetto a una “sbagliata”, una storia forse poco raccontata che bisogna conoscere, per non commettere più gli stessi errori (e orrori). Per entrare nel cuore della cultura occitana, tassello della più ampia cultura calabra che ha accolto diversi popoli amalgamando usi e costumi Per sentirvi sospesi tra cielo e mare affacciati a circa 500 metri sulla Riviera dei Cedri bagnata dal Mar Tirreno Per farvi incantare dall’abile arte tessile guardiola che si materializza nei bellissimi e pregiati abiti tipici Per scoprire una storia che attraversa Francia e Italia per arrivare in Calabria, in cui uomini di potere condannano brutalmente un popolo nel nome di una fede giusta rispetto a una “sbagliata”, una storia forse poco raccontata che bisogna conoscere, per non commettere più gli stessi errori (e orrori).
Si sale per tortuose curve abbracciate da imponenti montagne senza riuscire minimamente ad immaginare cosa c’è ad attendere da lì a breve. All’improvviso sembra di varcare una porta del tempo lasciandosi la modernità alle spalle. Appare agli occhi il cartello Benvènhut a la Gàrdia e c’è il vento che porta quassù la brezza del mare. Leggo “Piazza della Strage” oppure “Porta del Sangue”, insegne bilingue incise sulle mura del centro storico che grondano di una storia importantissima ma tragica, e forse anche di solitudine. Ascoltando a orecchie tese gli anziani seduti alle panchine a picco sul quel vertiginoso panorama costiero, si fa fatica a capire i discorsi perché parlano ancora il guardiolo. E di giovani se ne vedono pochi perché questo luogo incredibile si sta spopolando. Già, incredibile, perché in tutto il Sud Italia è solo qui a Guardia Piemontese (CS) che si conserva, preziosa come l’oro in uno scrigno, la cultura occitana.
fonte https://www.lovecetraro.it/guardia-piemontese-cs-cultura-occitana-calabria/