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Il 13 settembre 1860, cosa scrive il Piemonte

Posted by on Ago 6, 2024

Il 13 settembre 1860, cosa scrive il Piemonte

Il 13 settembre 1860, mentre l’unificazione italiana era in pieno svolgimento, il giornale torinese Piemonte riportava il seguente articolo : 

«Le imprese di Garibaldi nelle Due Sicilie parvero sin da allora così strane che i suoi ammiratori ebbero a chiamarle prodigiose. Un pugno di giovani guidati da un audacissimo generale sconfigge eserciti, piglia d’assalto le città in poche settimane, si fa padrone di un reame di nove milioni di abitanti. E ciò senza navigli e senz’armi… Altro che Veni, Vedi, Vici! Non c’è Cesare che tenga al cospetto di Garibaldi. 
I miracoli però non li ha fatti lui ma li fecero nell’ordine: 
1°)-L’oro con il quale gli inglesi comprarono quasi tutti i generali borbonici e col quale assoldarono 20.000 mercenari ungheresi e slavi e pagarono il soldo ad altri 20.000 tra carabinieri e bersaglieri, opportunamente congedati dall’esercito sardo-piemontese e mandati come “turisti” nel Sud, altro che i 1000 scalcinati eroi…… 
2°)-il generale Nunziante ed altri tra ufficiali dell’esercito e della marina che, con infinito disonore, disertarono la loro bandiera per correre sotto quella del nemico eccovi servito un piccolo elenco di traditori al soldo degli anglo-piemontesi, oltre al Nunziante: 

Generale Landi 
Generale Cataldo 
Generale Lanza 
Generale Ghio 
Comandante Acton 
Comandante Cossovich 
ed altri ancora 

3°)-i miracoli li ha fatti il Conte di Siracusa con la sua onorevolissima lettera al nipote Francesco II° (lettera pubblicata in un post a parte) 
4°)-li ha fatti la Guardia Nazionale che, secondo il solito, voltò le armi contro il re che gliele avea date poche ore prima; 
5°)-)li ha fatti il Gabinetto di Liborio Romano il quale, dopo aver genuflesso fino al giorno di ieri appié del trono di Francesco II, si prostra ai piedi di Garibaldi 
6°)- La quasi totalità della nobiltà siciliana. 
Beh, Con questi miracoli ancor io sarei capace di far la conquista, non dico della Sicilia e del Reame di Napoli, ma dell’universo mondo. Dunque non state a contare le prodezze di Sua Maestà Garibaldi I. Egli non è che il comodino della rivoluzione. Le società segrete (la massoneria) che hanno le loro reti in tutto il paese delle Due Sicilie, hanno di lunga mano preparato ogni cosa per la rivoluzione. E quando fu tutto apparecchiato si chiamò Garibaldi ad eseguire i piani […]. Se non era Garibaldi sarebbe stato Mazzini, Kossuth, Orsini o Lucio della Venaria: faceva lo stesso. Appiccare il fuoco ad una mina anche un bimbo può farlo. Di fatto vedete che dappertutto dove giunge Garibaldi la rivoluzione è organizzata issofatto, i proclami sono belli e fatti, anzi stampati. In questo modo credo che Garibaldi può tranquillamente fare il giro del mondo a piantare le bandiere tricolori del Piemonte. Dopo Napoli Roma, dopo Roma Venezia, dopo Venezia la Dalmazia, dopo la Dalmazia l’Austria, caduta l’Austria il mondo è di Garibaldi, cioé del Piemonte! Oh che cuccagna! Torino capitale dell’Europa, anzi dell’orbe terracqueo.

Ed i torinesi padroni del mondo!».

fonte

https://belsalento.wixsite.com/belsalento/garibaldi-savoia

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