Il caso Ramsey e l’idea della BCE prima della II guerra mondiale.
Il caso Ramsey e l’idea della BCE prima della II guerra mondiale.
Con le dimissioni di Arthur Neville Chamberlain da capo del governo britannico e di tutti i suoi collaboratori, si ebbe la chiara idea del potere massonico sulla politica del potente impero marittimo. Non intendo soffermarmi su personaggi quali Quigley, Halifax, Lothian, Astor, ma sta di fatto che dopo di aver appoggiato Chamberlain a portare avanti una politica filonazista o quantomeno di riappacificazione morbida nei confronti di Hitler, consentedogli di espandersi in mezza Europa occupandola tranquillamente col consenso di Francia, Gran Bretagna e USA, ecco che la massoneria ebraica cambia politica e scelto Chamberlain come capo espiatorio, lo sostituiscono con un altro massone, Winston Churchill, il quale dietro esplicite direttive comincia una spietata politica antinazista. Ma cosa era successo? Tornando qualche mese indietro, troviamo che il 15 giugno del 1939, Hitler nazionalizza la banca tedesca ed emette moneta propria. Cosa c’entra questo? Lo spiego subito.
La Vecchia Signora (Old Lady), centro nevralgico di tutto il sistema economico mondiale al servizio della massoneria, escogitò la possibilità di governare il mondo tramite l’emissione di cartamoneta fin dal suo progetto presentato nel 1693 dal banchiere scozzese William Paterson. Con questo sistema il potere politico dei governi nazionali passava in second’ordine. Con l’occupazione nazista dell’Europa e imponendo la moneta tedesca su tutti i territori conquistati, gli ebrei, che detenevano il potere sulla banca centrale tedesca, avrebbero così potuto “governare” su tutto il continente, gestendo il governo nazista così come già facevano con Gran Bretagna e USA. Così quando Hitler nel giugno del 1939 inizia a stampare marchi tedeschi senza il consenso delle lobby massoniche ebraiche, diventa il più potente e pericoloso nemico della massoneria mondiale, la quale decide di cambiare strategia e l’11 maggio 1940 viene nominato Churchill a capo del governo britannico. Nello stesso giorno del suo insediamento, fu dato ordine esplicito all’aviazione militare alleata di bombardare obiettivi civili e dopo circa tre settimane fu dato ulteriore spinta all’operazione speciale 18B. Questa era una direttiva che dava potere di incarcerare anche cittadini britannici senza prove. In effetti si intendeva eliminare tutti coloro che ancora appoggiavano Hitler e che formavano una fantasiosa “Quinta Colonna”. L’ufficiale comandante di questa direttiva 18B era Victore Rothschild, il principale dei tanti finanzieri che scelsero Winston Churchill, loro debitore già da parte del padre Randolph.
Molti grandi personaggi finirono nella rete della disposizione 18B, ma il più importante di tutti fu senza dubbio il capitano Archibald Maule Ramsey già deputato del partito conservatore. Il suo delitto fu quello di dichiarare pubblicamente che il conflitto mondiale era stato architettato dall’alta finanza ebraica. La gravità della situazione fu che denunciò al parlamento britannico con prove di circostanza e non con accuse senza fondamento. La conseguenza fu che dopo la sua esposizione dei fatti alla Camera dei Comuni, venne arrestato e rimase in prigione nonostante portasse fatti sulla politica di un’èlite operante in Gran Bretagna e facendo nomi quali Harold Lansky, Israel Moses Sieff, Herman Levy, Victor Gollanez, D. N. Pritt, G. R. Strass.
L’accusa più forte che asseriva Ramsey fu quella riguardante l’esistenza di un piano delle lobby ebraiche sulla creazione di una Europa Federale e sotto il potere monetario centralizzato. Guarda caso, dopo il conflitto mondiale si gettarono le basi per una Europa Federale con l’istituzione nel 1951 della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio) i cui firmatari furono Italia, Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Germania Ovest. Queste stesse, dopo l’Euratom, si unirono poi nel 1957 nella CEE (Comunità Economica europea), prefazione del Trattato di Maastricht nel 1992 per poi arrivare all’Unione Europea del 2009 con il Trattato di Lisbona. Ma il fatto più importante è l’istituzione della BCE (Banca Centrale Europea) che entra in scena operativamente dal 1 gennaio 2001.
L’Unione Europea è quell’Europa Federale di cui parlò Ramsey e la BCE è il potere monetario centralizzato in mano ai banchieri denunciato sempre da Ramsey nel 1940. In poche parole quello che l’èlite ebraica della massoneria intendeva fare negli anni ’40 con la Germania Nazista, la sta attuando differentemente, impiegando più tempo, ma c’è quasi riuscita.
L’unica arma per poter combattere questo diabolico piano di consegnare l’Europa e il mondo intero a poche famiglie, istituendoli di fatto padroni assoluti del mondo, è l’idea del nazionalismo, ovvero riproporre con forza la “Nazione” come punto di aggregazione e rispetto delle culture e delle tradizioni e ristabilire ognuno il proprio sistema monetario secondo le proprie economie.
Orgoglio Nazionale, Onore popolare e Dignità familiare.
Tornando a Ramsey, come abbia fatto a conoscere certe verità lo si seppe dopo. Negli Usa, poco dopo il suo arresto, fu arrestato Tyler Kent, diplomatico americano che fornì Ramsey di molte prove con documenti dichiarati Top Secret, in particolare una conversazione tra il presidente americano Roosvelt e Churchill quando questi era ancora semplice ministro di Chamberlain.
Antonio Iannaccone
Fonte
http://napoilitania.myblog.it