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Il clima sulla Via della seta di Fiorentino Bevilacqua

Posted by on Dic 23, 2018

Il clima sulla Via della seta di Fiorentino Bevilacqua

In internet, sta girando un video in cui, una   bambina del Nord Europa, rampogna politici e capitani d’industria richiamandoli ad un reale, maggior impegno sul contenimento delle emissioni di CO2.

Si sa che quando un bambino richiama un adulto … la cosa è più toccante…

A me, però, ha fatto venire in mente l’incontro, svoltosi circa 15 anni fa, tra due climatologi. Uno dei due sciorinò dei dati che mi appuntai e che qui trascrivo parzialmente.

Nell’atmosfera sono presenti molti gas (… e vapori: si pensi alla fredda notte degli aridi deserti, torridi di giorno) che hanno il potere di trattenere il “calore”, impedendo che si disperda nell’atmosfera. Grazie a questo la temperatura al suolo è tale da rendercelo vivibile.

La CO2 (anidride carbonica) però, è solo il 2% di tutti i gas serra presenti in atmosfera; di questo 2%, solo il 2% è prodotto dall’uomo.

In altre parole: su 10.000 molecole ad effetto serra presenti in un certo volume di aria, 200 sono di anidride carbonica e, di queste 200, solo 4 sono prodotte dall’uomo.

Come dire che, su 10.000 molecole ad effetto serra, 9996 sono di origine naturale (e molte di queste sono più efficaci della CO2 nel trattenere calore); 4 sono prodotte dall’uomo.

E’ lecito che vengano dei dubbi sulle responsabilità della CO2, dubbi che, sommati a quelli prodotti da altri dati, ed aggiunti i contenuti di mail “carpite” da hacker, la dice lunga sui reali motivi alla base di tanta preoccupazione e cotanto affanno capaci di smuovere eserciti di manovalanza, bambini compresi.

ANCHE per questo, quel video non mi commuove…

Anzi, mi viene il dubbio che, se lo facessi, se cedessi (abiurando ad un minimo di capacità di pensare) finirei, forse, per fare di me uno strumento nelle mani di una sorta di nuova via della seta in versione … energetica.

Siccome ora, dopo l’ultimo vertice sulla situazione del clima, non si fa più distinzione tra paesi sviluppati e in via di sviluppo, anche questi ultimi sono, dalle risoluzioni ufficiali (e dai ricatti morali…), tenuti ad uniformarsi alle decisioni adottate nell’interesse … del Pianeta (sì, va be’). Siccome i paesi in via di sviluppo non hanno la tecnologia per dotarsi di pale eoliche, pannelli solari etc, né hanno i soldi per comprarsela bella e fatta, ecco che il buon samaritano presta questi per fagli acquistare quella. Siccome non avranno la possibilità di restituire ciò che hanno avuto in prestito, lo “restituiranno” sotto forma di sudditanza politica, economica e sociale. Dunque: in via di sviluppo sono, e in via di sviluppo resteranno.

Le conquiste, dunque, le colonie, gli imperi non si fanno più con la guerra (costa troppo), ma con gli indebitamenti prodotti anche con la vendita di tecnologia “pulita”, la costruzione di porti (vedi la Malesia e la Nuova via della seta propriamente detta) etc.

L’importante, sembrerebbe, è che sia fatto nel nome di grandi ideali; viene meglio: ci cascano di più e più facilmente.

Fiorentino Bevilacqua

22.12.18

N.B. I grafici allegati, sono tratti dal blog http://notrickszone.com/ che, come dice il suo stesso autore, è mantenuto “solo per passione, per far conoscere e per stimolare un libero dibattito“. In esso sono raccolti centinaia di articoli scientifici, pubblicati su riviste specializzate del settore, articoli che, pur essendo frutto del lavoro di specialisti della climatologia, solo perché non presentano dati scientifici a sostegno della tesi del riscaldamento globale, non trovano spazio sui mezzi di comunicazione di massa (che, perciò, diventano fonte di “disinformazione” e strumento…). 



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