IL MONDO CHE VORREI DI LUCIO CASTRESE SCHIANO
Vorrei lasciare la mia casa aperta
e non trovar profanata da terzi
la sua sacralità.
Vorrei che mi fosse reso
il portafogli perduto,
accogliere in auto un passante –
fratello sconosciuto – vagante
di notte per solitari cammini,
senza pensare a lui
come ad un lupo vestito da uomo.
Vorrei uscir sulla soglia
e non veder fuggire gli uccelli
al mio apparire:
che nessun uomo avesse a temere
il proprio fratello;
che natanti celesti spargessero
fiori odorosi per l’aria
e non partorissero, dai loro ventri,
pestiferi, mortali carichi
d’altri colori dipinti
e d’altri odori olezzanti.
Vorrei che ovunque l’uomo,
in nome del proprio decoro,
desse il meglio di sé, senza pungoli,
senza minacce, senza blandizie;
che una mamma potesse senza téma
salutar sulla soglia il proprio bambino
sicura che nessuna vieta e turpe
tentazione verrà ordita a necar
sua innocenza e verginità;
che il vecchio non fosse deriso
dal giovane o non più tollerato
dal proprio figlio,
né considerato, sovente,
grave impedimento e inutile
alla sua libertà;
che il saggio desse umilmente
all’incolto, senza paventar
per il proprio sapere;
che nessuna mano fosse tesa
a tentare la nostra pietà;
che un solo Dio fosse egual padre
per ricchi e poveri:
entrambi degni di pari attenzione
e meritevoli d’egual
benevolenza e amore.
Castrese Lucio Schiano
Grazie!…e’ il mondo perfetto e possibile, e non e’ un sogno… realizzarlo dipenderebbe solo da noi! chissa’!…facciamone dei volantini da trovare come per caso ovunque… caterina ossi