IL MONUMENTO AI CADUTI DI SCURCOLA MARSICANA
Dal libro –Scurcola Marsicana “Città” dell’Abruzzo Marsicano fra Storia Storie Fatti Cronaca Vita Sociale, II Tomo, di Giuseppe Morzilli.
Il monumento ai caduti delle guerre, inaugurato il 28 di settembre 1925, il giorno seguente la festa in onore della Madonna della Vittoria [1], posto davanti all’edificio scolastico, è in marmo bianco di Carrara, fortemente voluto dalla popolazione per onorare perennemente i suoi figli caduti per servire la patria. Il pregevole lavoro, opera dello scultore Ciocchetti da La Spezia[2], si compone di una base quadrata, realizzata in mattoni e ricoperta da lastre di marmo anch’esse di Carrara.
Il monumento, dopo diversi interventi di restauro conservativo, è stato radicalmente ristrutturato perché mostrava cedimenti alla base nell’anno 2004, il piedistallo in mattoni è stato sostituito con un basamento in cemento armato.
Il cippo scultoreo posto in cima alla base raffigura l’Angelo della Gloria che bacia il caduto morente, è rivolto verso il paese: l’Angelo che sorregge il soldato morente, lo mostra all’abitato per non dimenticare.
Nella lastra di marmo, posta davanti il cippo risalta la scritta “SCURCOLA MARSICANA AI SUOI EROI”, nelle fiancate laterali i nomi dei caduti durante il primo conflitto mondiale, nella lastra posteriore i nomi dei militari deceduti nel secondo conflitto mondiale del 1939-45. Nella lastra posteriore si notano aggiunti dei nomi rispetto alla grafia originale, sono quelli dei dispersi, inseriti successivamente.
Nei lati del basamento sono stampati, su lastra di marmo, i nominativi dei caduti nella prima e nella seconda guerra mondiale.
I nomi dei caduti nella prima guerra mondiale sono in ordine alfabetico per grado e per nome di battesimo, nel lato opposto i nomi dei caduti nel secondo conflitto sono riportati in ordine di grado e per cognome.
Essi sono, nel lato che guada verso Via dei Caduti: (I conflitto mondiale) Capitano Luigi Di Giacomo di Oreste, Tenente Giuseppe Rosa di Gaetano, Sergente Maggiore Francesco Gatti di Alessandro, Caporal Maggiore Odolindo Rossi di Francescantonio, Caporale Angelo Stanislao Colucci di Giovan Battista, Caporale Berardino Corazza di Sante, Dante Romano di Nazzareno, Soldato Giuseppe Bontempi fu Sante, Stefano Bucceri fu Gaetano, Nazzareno Consalvi di Antonio, Antonio Curini fu Francesco, Ido De Santis fu Pasquale, Giovanni Di Massimo di Luigi, Cesare Augusto Fallocco di Luigi Antonio, Pietro Fiori di Paolo, Nazzareno Gabriele fu Gio. Antonio, Giuseppe Giuliocesare di Vincenzo, Arturo Giusti di Francesco, Giuseppe Giusti di Francesco, Agostino Ippoliti di Loreto.
Nel lato verso Via D’Annunzio (guerra 1915-18), Soldato Federico Liberati fu Berardino, Sante Magliocchetti fu Antonio, Luigi Mastrocesare fu Vincenzo, Paolo Antonio Mastrocesare di Pietro, Stefano Mastrocesare di Domenico Vincenzo, Riziero Monti di Giovanni, Antonio Morzilli di Francesco, Antonio Nuccetelli di Giuseppe, Ernesto Nuccetelli fu Domenico, Gioacchino Nuccetelli di Costanzo, Gio. Antonio Nuccetelli di Carlo, Giuseppe Nuccetelli di Ercole, Giuseppe Nuccetelli di Francesco, Antonio Romano di Michele, Angelo Rossi di Antonio, Gentile Rossi fu Francesco, Carmine Tortora di Pietrantonio, Francesco Tortora di Domenico, Giovanni Tortora fu Paolo, Stanislao Trombetta fu Luigi.
Nel prospetto di dietro: Tenente Marina Di Clemente Menotti fu Giovanni, Maresciallo Maggiore D’Amicis Amleto di Salvatore, Sergente Colucci Vincenzo di Fausto, Sergente Trombetta Nazzareno fu Luigi, Caporal Maggiore Nuccitelli Angelo di Francesco, Petitta Fernando di Panfilo, Caporal Maggiore Trombetta Eugenio di Luigi, Caporale De Santis Libero fu Giuseppe, Soldato Ansini Lino fu Achille, Bontempi Giammaria di Liberato, Buccini Nicola di Franco, Carusotti Luigi di Giuseppe, Cerrone Domenico fu Giuseppe, Curini Antonio fu Antonio, Fortuna Vittorio di Angelo, Gabrieli Antonio fu Sebastiano, Mastrocesare Rodrigo fu Domenico Antonio, Nuccitelli Duilio di Valentino, Silvestri Giovanni fu Nazzareno, Tellone Pasquale di Domenico, Valente Agostino di Antonio, Petronzi Domenico fu Luigi.
Nel 1993, presso il monumento si è tenuta una commovente cerimonia militare per il ritorno delle spoglie di Fernando Panfili, sepolto in Russia e tornate grazie alla caduta delle barriere poste dal comunismo sovietico al termine del secondo conflitto mondiale.
Il monumento per la verità ha avuto un parto difficile, la sottoscrizione delle offerte per la sua realizzazione è durata qualche anno. Al termine del conflitto, che ha concretizzato l’unificazione dell’Italia con la vittoria di Vittorio Veneto, si concludeva il sogno di realizzare un’Italia unita. Esso è costato 600.000 vittime. Scurcola ha contribuito con un consistente numero di soldati deceduti, per questo l’idea di onorare perennemente i suoi figli fu forte e pregnante in tutte le famiglie, ognuna della quale aveva contribuito alla vittoria, mandando nel fronte bellico la migliore gioventù, ben trentanove di loro non fecero ritorno.
Si organizzava la raccolta fondi per il costruente monumento ai caduti, si richiedevano anche ai figli emigrati nelle Americhe. L’elenco del resoconto delle lettere e della raccolta fu pubblicato sul Giornale “Il Risorgimento d’Abruzzo e Molise”. Riportiamo per la futura memoria i pezzi del Giornale. … PER IL MONUMENTO AI CADUTI. APPELLO AI CITTADINI DI SCURCOLA MARSICANA. RESIDENTI NELLE AMERICHE. Amici! Nel luglio del 1922 il Sindaco invitò nei locali del Comune numerosi cittadini, ed i più rappresentativi, perché sorgesse un Comitato per l’erezione di un monumento per i nostri Caduti. Concittadini! Da questo dolce lembo di Patria, ove si raccoglie nel mito delle più sacre tradizioni largo patrimonio di memorie e di affetti, parte oggi per voi la voce affettuosa del nostro cuore. E’ questa voce il ritorno nostalgico dei sentimenti più puri che costantemente corrono a voi, è corrispondenza d’amorosi sensi che ci1ega in saldi fraterni vincoli d’amicizia, e di fede. La nostra voce è oggi l’appello ad mi dovere di umana e patriottica solidarietà. Voi lasciaste il paese, la casa, la famiglia, ogni più dolce affetto. Volgeste impavidi i vostri passi verso lidi stranieri, sfidando le incertezze dell’avvenire, tutti i pericoli più gravi, tutte le insidie più oscure. E vi lanciaste alla conquista del lavoro con la trepida ansia nel cuore, di apportare benessere alla famiglia, al paese, alla nazione con le energie del vostro braccio. Ed affrontaste lieti il travaglio lacerante dell’officina, la pesante fatica dei campi, il disagio della vita: moltiplicaste i vostri risparmi, benessere ne risentirono la famiglia, il paese e l’economia nazionale. Orbene il vostro sacrificio fu sublime virtù. Un’altra falange di giovani corse alla difesa della Patria che si vedeva minacciata da un crudele nemico, e con essa le sue famiglie, e i suoi beni, tutto. E si accese epica lotta; molte esistenze furono travolte, molte giovinezze infrante. Ma si vinse, e la patria fu salva. Fra coloro che sacrificarono la loro vita nelle melmose trincee, nelle doline del Carso, fra le torture della desolante prigionia, fra Io strazio mortale delle ferite sono nostri compaesani, nostri amici, nostri fratelli. Ora noi ci proponiamo di onorare la loro memoria con un ricordo marmoreo, modesto attestato di gratitudine per coloro che largo tributo di sangue offrirono alla patria. Sono giovinezze per sempre sottratte al bacio della vita, sono madri derelitte, sono spose in gramaglia inconsolabili nel loro dolore, sono poveri orfani ignari del loro triste destino che oggi attendono la santificazione del loro sacrificio in un altare di bronzo e di marino perché i posteri nel glorioso divenire della patria possono per il loro debito di riconoscenza in un culto soave di religione e di pietà ammirare nel nome scolpito dei caduti tutta la divina bellezza del sacrificio offerto alla patria ed alla causa dell’umanità.
Concittadini!
Sia la vostra offerta per l’opera patriottica che ci proponiamo larga, spontanea generosa come ogni impulso del vostro entusiasmo, come ogni palpito della vostra anima. Ed il sudore che gronderà dalla vostra fronte sarà, dopo il dovere compiuto rugiada benefica, ristoratrice nelle quotidiane battaglie, sarà nuova tempra per il braccio propulsore di lavoro e di progresso. Abbiamo lanciato l’appello: ognuno lo raccolga. Nessuno sia assente a questo fervido risveglio di coscienze, nessuno secondo nella nobile gara ove l’ideale aleggia e sospinge al bene.
Gloria, gloria ai nostri morti eroi.
Scurcola Marsicana, 5 Settembre 1922.
Per il Comitato Esecutivo. Il Presidente: Avv. VINCENZO POMPEI.
Dopo l’appello che io vi rivolsi perché fosse mandato l’obolo per santificare il sacrificio dei nostri eroi l’Italia fu percossa da una rivoluzione innovatrice. Con la disciplina e con l’ordine è tornata la calma; gli antichi dissidi sono stati composti ed oggi tutte le energie sono raccolte in un fascio per il benessere del nostro paese. Dopo una lunga pausa torno perciò a voi per annunciarvi che nel prossimo settembre forse alla presenza di S.A.R., il Principe Umberto sarà inaugurato il nostro monumento ai Caduti, attestato di gratitudine per colore che tutto diedero alla Patria. Nell’ultima numerosa assemblea fu rinnovato il Comitato che rimase così composto: Presidente Onorario Conte Angelo Comm. Vetoli; Vice Presidente Onorario: Vitantonio Liberati, Sindaco. COMITATO ESECUTIVO: Presidente: Avvocato Vincenzo Pompei – Vice Presidente: Ernesto Frezzini, mutilato – Segretario: Emilio Nuccetelli – Cassiere: Vittorio Nuccetelli. MEMBRI: Angelo Fasciani mutilato – Achille Garzia – Filippo Trombetta – Berardino Palma. COMITATO FEMMINILE: Presidente: Suor Anna Spalla – Vice Presidente: Vittoria Rossi, madre di un caduto – Segretaria Maria Nuccetelli – Cassiera: Suor Eulalia Gennari – Caterina Di Giacomo – Giuseppina Di Pietro – Licia Pompei. A Roma esiste un altro Comitato il quale funziona autonomamente poiché i fondi raccolta Scurcola, come quelli raccolti a Roma, come quelli inviati dalle Americhe rimarranno distinti in tre elenchi separati che verranno conservati. Nell’inviare oggi il mio ringraziamento a nome del Comitato a tutti coloro che generosamente mandarono il loro contributo riporto qui gli elenchi dei sottoscrittori: Da ROCHESTER N.J. Offerte raccolte da Vito Ausini (Ansini) e Pietro Nuccetelli. Nuccetelli Pietro dollari 10, Ausini Vito dollari 10, Fallocco Luigi dollari 10, Liberati Giovanni dollari 10, Nuccetelli Vittorio dollari 10, Valente Francesco Antonio dollari 10, Damia Alfredo dollari 10, Carusotti Alfredo dollari 10, Valente Mario di Villa S. Sebastiano dollari 5, Silvestri Tommaso dollari 6, Ausini Gaetano dollari 5, Nuccetelli Pasquale dollari 5, Di Massimo Biagio dollari 5, Tortora Carmine dollari 5, Petitta Vittorio dollari 5, Trombetta Angelo dollari 5, Mastrocesare Ernesto dollari 5, Carusotti Giovanni dollari 5, Ausini Guerrino dollari 5, Ausini Amedeo dollari 5, Romano Carmine dollari 5, Liberati Francesco dollari 5, Liberati Vittorio dollari 5, Tellone Antonio dollari 5, Damia Emilio dollari 5, Nuccetelli Lorenzo dollari 5, Cocuzzi Marco di Villa Vallelonga dollari 5. Totali dollari 172 pari a L. 3525,00. Il Signor Fernando Frezzini rimise direttamente L. 200. Da JONKSRS- Offerte raccolte dai concittadini Graziani Raffaele e Mantelli Francesco. Raffaele Graziani dollari 5, Carapelli Angelo dollari 5, Gabrieli Sebastiano dollari 5, Mantelli Francesco dollari 5, Nuccitelli Casimiro dollari 5, Giulio Cesare Giovanni dollari 5, Di Giovacchino Giov. (Sorbo) dollari 2, Panunzi Fiorangelo dollari 5, Panunzi Angelo dollari 5, Di Marino Rosario dollari 5, Carapelli Giuseppe dollari 5, Silvestri Antonio dollari 5, Frezzini Giovanni dollari 5, Graziani Vincenzo dollari 5, Petitta Genesio dollari 5, Petitta Agostino dollari 5, Mantelli Angelo dollari 5, Marconi Dom. (Sulmona) dollari 2. Totale dollari 82 pari a L. 1850. Da ALLIANCE OHIO – Offerte raccolte da Anasimele Antonio: Anasimele Antonio dollari 5, Nuccetelli Maria dollari 1, Nuccetelli Stanislao dollari 5, Tortora Angelo dollari 5, Trombetta Pasquale dollari 5, Romano Francesco dollari 5, Pisanello Michele dollari 1, Pisanello Antonietta 0,50, Tuta Liborio (Sicilia) 1, Falcone Francesco dollari 3, Falcone Giovanni dollari 2, Trombetta Giuseppe dollari 1, Falcone Vincenzo dollari 1, Falcone Rosina dollari 0,50, Falcone Mario dollari 0,50, Falcone Amerigo dollari 0,50, Falcone Silvestro dollari 0,50, Morzilli Antonio dollari 4,05, Morzilli Costanza dollari 1. Totale dollari 43 pari a L. 1005. Da AUBURN N.J. – Offerte raccolte da Damia Vito: Damia Vito Lire 100, Di Massimo Ernesto Lire 50, Panfili Agostino Lire 50, Di Massimo Agostino Lire 50, Tellone Tommaso Lire 50, Di Massimo Emidio Lire 50. Totale L. 350. Dalla CALIFORNIA – SUSANVILLE. Frezzini Mario L. 300. Complessivamente pervennero dalle Americhe L. 7230, 00. Dopo ciò consentitemi che vi parli con franchezza nella fiducia che non ne avrete a male e che non mi serberete rancore, perché vi parlo in nome di un ideale e nell’interesse di un paese che è mio e vostro. Io sono contrario che per qualunque sciocchezza si chiede a voi del denaro, come per feste od altro, perché, so a quali duri lavori vi sottoponete per poter creare la vostra meritata fortuna, ma quando a voi si chiede uno sforzo per pagare un tributo di riconoscenza per coloro che ricevettero no, il bacio suprema della morte eroica, ah! no, voi questo sforzo non potete, non dovete negare. Ebbene debbo dirvi che le vostre offerte sono molto lontane dal rappresentare quelle che noi ci attendevamo. I contadini di altri paesi della Marsica hanno risposto con maggiore slancio ed in alcuni paesi gli americani hanno voluto da soli riservarsi l’onore di sostenere le spese del monumento. Noi non pretendiamo ciò, ma ci lusingavamo, conoscendo la nobiltà del vostro animo, che avreste risposto con più entusiasmo al nostro appello. All’infuori delle somme pubblicate nel presente giornale, dalle americhe non ci prevenne altro e che getta uno sguardo alle sottoscrizioni trova come molti, anzi troppi dei nostri concittadini, che, pur favoriti dalla condizione di trovarsi sulla potente repubblica stellata, neghino l’obolo per una sublime opera di umanità. Scorrendo i nomi dei sottoscrittori, si trova ancora che alcuni furono generosi, si trova ancora che alcuni furono generosi, e sono i pochi, altri lesinarono la loro offerta. Il mio linguaggio vi sembrerà un po’ duro, ma era necessario parlare chiaro, perché elevatissime sono le spese che occorrono per Scurcola abbia un monumento degno di un grande paese. L’inaugurazione avrà luogo il 28 settembre, il giorno seguente ala festa in onore della Madonna della Vittoria. Siccome il tempo incalza ed i fondi a nostra disposizione sono insufficienti, quantunque molti sforzi siano stati fatti dalla nostra popolazione, torno a voi nella fiducia che questa volta il nostro appello sarà raccolto con maggiore slancio. Coloro che non diedero, diano; coloro che ancora possano dare non siano avari. Una giornata di più di lavoro, un divertimento che sottraete al vostro programma domenicale, un capriccio che dominate per voi è nulla, mentre molto è per il nobile scopo che tutti noi con nobile gara ci proponiamo di raggiungere. Chiunque a in mano il presente giornale lo diffonda spighi la nobiltà dello scopo, incidi il riottoso, illumini ogni nostro compaesano. Le offerte vengano rimesse al mio indirizzo, con la maggior sollecitudine. Non vi siano tra voi ragioni di invidia o di rivalità; ognuno si occupi come meglio può secondo la propria capacità, le proprie risorse intellettuali e alla propria posizione finanziaria e sociale. Coloro che si renderanno benemeriti avranno il nome inciso nelle prime pagine del libro d’oro, che avrà tramandato ai posteri, chiuso alla base del monumento. I nuovi elenchi, completati con le offerte che perverranno, saranno affissi al pubblico, durante il giorno di festa, accanto alle offerte dei romani e a quelle della cittadinanza. Nella attesa, abbiatevi, a nome di tutti, il nostro affettuoso memore saluto ed il ringraziamento vivissimo del Comitato e della cittadinanza. Vi abbraccio cordialmente. Vostro. avv. Vincenzo Pompei. Presidente del Comitato Esec. [3].
Il conte Angelo Vetoli [4], presidente onorario del comitato all’uopo costituito, già consigliere provinciale per il Mandamento di Avezzano dal 1914 al 1920 e sindaco del paese per una lunga serie di anni, tenne il discorso ufficiale. Ecco il testo del discorso pronunciato davanti ad una folla numerosissima, come si rileva da una foto dell’epoca: … L’onore riservatomi in questa patriottica solennità oltrepassa di tanto la mia modesta persona, da non trovare espressioni adeguate di gratitudine, se non che mi lusinga che ciò voglia riferirsi all’affetto grandissimo, che ho sempre avuto per questa laboriosa popolazione, la quale, da oltre venticinque anni, in svariate cariche pubbliche mi sono adeguato servire fedelmente con animo di vero italiano. E questo onore, per me grandissimo, è quello di poter porgere per primo il saluto della cittadinanza di Scurcola a tutti gli intervenuti alla cerimonia.
Eccellenza, onorevoli, autorità ecclesiastiche, civili, e militari e persone d’ogni parte qui convenute per l’occasione: il saluto che Scurcola vi da è entusiastico, è riconoscente, è sincero perché il vostro intervento a questo tributo di affetto e di doverosa riconoscenza, che rendiamo ai nostri caduti, vuol dire partecipazione completa alla nostra devozione per essi; sì perché voi, con la vostra presenza, avete voluto onorare questo nostro paese, nella più significativa manifestazione, che si appresta a fare dopo la guerra, manifestazione, alla quale noi intendiamo comprendere la commemorazione non solo dei nostri, ma di tutti i martiri d’Italia per la causa comune. Signori, io non vi parlo dell’autore, dell’insigne scultore cav. Ciocchetti, né di questa sua opera d’arte, raffigurante l’Angelo della Gloria che bacia il caduto morente, ma basta notare che tra le tante da lui concepite, è una di quelle che in le altre come aquila vola. Io non vi fo la storia per erezione di questo monumento, che ideato per primo, non è fra gli ultimi ad inaugurarsi nelle Regione. Vi dirò solo che esso è il frutto di amore, di generoso contributo di cittadini vicini e lontani, è il risultato di un opera costante dell’intero comitato all’uopo nominato; ma è grande e principale merito del presidente effettivo avv. Vincenzo Pompei, il quale nel breve periodo di appena tre mesi non trascurando occasioni di sorta, superando non lievi e numerosi ostacoli d’ogni genere ha saputo riparare il tempo perduto, causato da involontarie, incontrollabili vicende. E perciò, qual presidente Onorario, sento il dovere, che compia con animo grato, di additarlo alla pubblica ammirazione, alla pubblica lode. Fra poco il Presidente Pompei farà la consegna del monumento al solerte Sindaco Liberati, che efficacemente coadiuvato dall’egregio Segretario ed impiegati, è pur egli meritevole di tutto il nostro encomio, per l’attività spiegata all’esecuzione al compimento dell’opera, perché non ne venisse ritardata la inaugurazione e perché essa formasse la soddisfazione di tutti. Ma anch’io prima di allontanarmi sento l’imperioso bisogno d’invocarvi i spiriti eletti della Patria! Voi avete dato per essa il vostro pensiero, la vostra azione, il vostro sangue; tutto per Lei avete involato! E noi che della patria vostra siamo più gli stessi figli, ci sentiamo di profonda commozione a voi congiunti. Siete stati voi i vittoriosi, gli eroi, i gloriosi, che dall’orribile conflitto l’avete salvata a noi superstiti: come è mai possibile dimenticarvi? Il nostro ricordo di voi, la nostra riconoscenza per voi sarà perenne, e valga questo modesto simbolo, che vi dedichiamo, a dimostrarvelo, ma ancora e più valgano le promesse che, a viva voce, vi facciamo in quest’ora solenne! Il nostro amato Re Vittorio Emanuele III, il primo soldato d’Italia, e che non può ora esitarsi ad appellare il primo soldato della guerra mondiale, è con voi, è con noi! Nessun cuore di sovrano è più all’unisono con quello dei morti e dei superstiti del suo Regno, nessun altro Sovrano ha seguito come lui nelle trincee i suoi combattenti, mirando al valoroso esercito do terra, di mare e dell’aria, come nessun altro sovrano è più instancabile di lui nel vigilare il suo popolo, perché non si arresti il cammino dei fatidici destini. E l’uomo davvero fatidico, capo del suo governo, dal genio straordinario, dalle ispirazioni divine, e sì o Signori che non si spiegherebbe, senza di esse, lo svolgersi incessante di tanti sublimi pensiero, di tanta formidabile azione, di tanto lavoro, che ha iniziato, e senza dubbio, porterà felicemente a termine. La rivoluzione fascista per la valorizzazione della vittoria e per la restaurazione morale e materiale della Nazione, BENITO MUSSOLINI. O beatissimi che voi offriste il petto alle nemiche lance ed alle schiere sotto l’egida di tali uomini, sotto la guida di siffatti condottieri, noi non potremo fallire, ne potremo venire meno alle nostre promesse. Le madri, i congiunti, noi tutti vostri fratelli, non piangeremo più su le vostre tombe, ma nell’apoteosi della vostra memoria e infiammeremo di sacro ardore, e con fede, col nostro lavoro, con l’adempimento completo del nostro dovere vi vendicheremo sempre meglio, glorificando sempre più il vostro immane sacrificio; lo giureremo, noi raggiungeremo la meta prefissa realizzando il vostro ed il nostro sogno: di aver per sempre vera madre di umanità e di civiltà comune madre ITALIA!.
L’impegno che il comitato profuse fu lungo e difficile, la raccolta dei fondi durò qualche anno. Il comitato si costituì nel 1921, promotore fra gli altri Costantino Oddi sindaco del paese. … Anche Scurcola onora i suoi figli caduti nella grande guerra. Essa innalza un ricordo alla loro gloriosa memoria. Ad iniziativa del Sindaco Sig. Oddi Costantino si è costituito un Comitato composto dei signori Cav. Uff. Angelo conte Vetoli presidente; D’Amore barone Anselmo e Costantino Oddi vice-presidenti; Di Giacomo dott. Oreste, ing. Gaetano cav. Rosa, avv. Pompei Vincenzo, cav. Uff. Vetoli Alberto, parroco D’Amico, don Ernesto Ansini, Nuccetelli Pasquale Antonio, Falcone Nazareno, membri; Liberati Vito cassiere e Nuccetelli Emilio segretario; affinché promuova e raccolga delle sottoscrizioni che dati i componenti del Comitato si avranno di certo numerose.
Il Comitato stesso si è riunito nei locali dell’Asilo Cavaliere Ansini ed una prima sottoscrizione ha fruttato le seguenti somme: conte Vetoli £ 1000, barone D’Amore £ 1000; ing. Rosa £ 500; avv. Pompei £ 500; cav. Vetoli Alberto £ 200; Liberati Vito £ 200; Parroco D’Amico lire 200; canonico Ansini £ 200; Falcone Nazareno £ 200; Nuccetelli Pasquale £ 200; Oddi L. 100; e molti dei consiglieri e dei cittadini presenti hanno sottoscritto una quota di £ 30 cosicché si è avuto un totale di lire 5000. Le vedove di guerra hanno anch’esse sottoscritto per lire 30 ogn’una.
Le brave insegnanti Spalla Anna e Gennari Eulalia, che tanto prezioso aiuto e incoraggiamento danno ai bisogni ed iniziative pubbliche, hanno subito costituito un Comitato femminile, cui hanno aderito le signorine De Giorgio Bice, Nuccetelli Maria, Gasperini, Blasetti, Pompei ecc. per raccogliere altri sottoscrizioni. Il monumento sorgerà davanti all’Edificio Scolastico e nulla sarà trascurato affinché esso riesca degno della gloria dei nostri morti. L’attività del Sindaco Signor Oddi Costantino sta facendo uscire questo paese dal deplorevole torpore in cui era caduto, e l’odierna iniziativa come qualche altra lodevolissima, è un segno tangibile dell’opera sua. Noi ci rallegriamo vivamente con lui e lo esortiamo a continuare nell’opera intrapresa [5]. Nonostante le iniziative intraprese, il Comitato non aveva raggiunto la cifra occorrente per realizzare il monumento, e l’avv. Pompei dalle colonne del giornale. Il Risorgimento d’Abruzzo e Molise, oltre a riportare il resoconto delle offerte, scrisse nuovamente agli scurcolani residenti nelle americhe … Io sono contrario che per qualunque sciocchezza si chiede a voi del denaro, come per feste od altro, perché, so a quali duri lavori vi sottoponete per poter creare la vostra meritata fortuna, ma quando a voi si chiede uno sforzo per pagare un tributo di riconoscenza per coloro che ricevettero no, il bacio suprema della morte eroica, ah! no, voi questo sforzo non potete, non dovete negare. Ebbene debbo dirvi che le vostre offerte sono molto lontane dal rappresentare quelle che noi ci attendevamo. I contadini di altri paesi della Marsica hanno risposto con maggiore slancio ed in alcuni paesi gli americani hanno voluto da soli riservarsi l’onore di sostenere le spese del monumento. Noi non pretendiamo ciò, ma ci lusingavamo, conoscendo la nobiltà del vostro animo, che avreste risposto con più entusiasmo al nostro appello. All’infuori delle somme pubblicate nel presente giornale, dalle americhe non ci prevenne altro e che getta uno sguardo alle sottoscrizioni trova come molti, anzi troppi dei nostri concittadini, che, pur favoriti dalla condizione di trovarsi sulla potente repubblica stellata, neghino l’obolo per una sublime opera di umanità. Scorrendo i nomi dei sottoscrittori, si trova ancora che alcuni furono generosi, si trova ancora che alcuni furono generosi, e sono i pochi, altri lesinarono la loro offerta. Il mio linguaggio vi sembrerà un po’ duro, ma era necessario parlare chiaro, perché elevatissime sono le spese che occorrono per Scurcola abbia un monumento degno di un grande paese. L’inaugurazione avrà luogo il 28 settembre, il giorno seguente alla festa in onore della Madonna della Vittoria. Siccome il tempo incalza ed i fondi a nostra disposizione sono insufficienti, quantunque molti sforzi siano stati fatti dalla nostra popolazione, torno a voi nella fiducia che questa volta il nostro appello sarà raccolto con maggiore slancio. Coloro che non diedero, diano; coloro che ancora possano e non siano avari. Una giornata di più di lavoro, un divertimento che sottraete al vostro programma domenicale, un capriccio che dominate per voi è nulla, mentre molto è per il nobile scopo che tutti noi con nobile gara ci proponiamo di raggiungere. Chiunque a in mano il presente giornale lo diffonda spighi la nobiltà dello scopo, incidi il riottoso, illumini ogni nostro compaesano. Le offerte vengano rimesse al mio indirizzo, con la maggior sollecitudine. Non vi siano tra voi ragioni di invidia o di rivalità; ognuno si occupi come meglio può secondo la propria capacità, le proprie risorse intellettuali e alla propria posizione finanziaria e sociale. Coloro che si renderanno benemeriti avranno il nome inciso nelle prime pagine del libro d’oro, che avrà tramandato ai posteri, chiuso alla base del monumento. I nuovi elenchi, completati con le offerte che perverranno, saranno affissi al pubblico, durante il giorno di festa, accanto alle offerte dei romani e a quelle della cittadinanza. Nella attesa, abbiatevi, a nome di tutti, il nostro affettuoso memore saluto ed il ringraziamento vivissimo del Comitato e della cittadinanza [6].
Oltre alla richiesta formulata ai cittadini residenti all’estero, il comune stanziò per completare l’opera “perciò l’aspirazione di veder degnamente onorata la gloriosa memoria dei caduti attende tuttora divenire realtà per non essere ancora il detto Comitato in possesso della somma richiesta che in approssimativa si aggira a £ 34.000,00, somma questa non raggiunta, nonostante la generosa contribuzione dei cittadini, l’obolo rimesso dall’estero, gl’incassi provenienti da recite ecc. La Giunta Municipale decideva di erogare a favore del Comitato pro Monumento Caduti a titolo di concorso del Comune nelle spese di esecuzione del Monumento la somma di £ 3.000,00 [7].
Nel giorno dell’inaugurazione, alla presenza di numerosissime personalità militari, civili e religiose, con la partecipazione di tutta la popolazione fotografata per la circostanza, oltre al discorso ufficiale tenuto dal conte Vetoli, sopra riportato, il Presidente del Comitato Esecutivo avvocato Pompei tenne una commovente orazione. Ecco il testo del discorso “Sig. Sindaco, quale Presidente del Comitato esecutivo, a nome di tutti coloro che vollero eternato nel marmo il ricordo dei fratelli, a nome del popolo della colonia residente in Roma, dei concittadini residenti nelle Americhe che non lesinarono la loro offerta, affido a voi, primo cittadino, questo gruppo, opera dovuta alla genialità ad allo scalpello dello scultore Ciocchetti, che rappresentando l’Italia che trasfigurata nella gloria solleva e bacia il soldato morente in premio del supremo sacrificio compiuto. Durante i lunghi anni di guerra Scurcola diede i suoi soldati alle più balde brigate, la Pinerolo, la Regina, la Granatieri. Il ricordo di quelle giornate sempre vibranti nei cuori che riconobbero l’ansia dell’attesa e del successo si sublima in quest’ora nel sacro culto di quella vittoria che raccolse e premiò le offerte generose di vita e di sangue. Perciò quell’alata vittoria, modellata dalla sapiente mano amorosa di artista geniale tutti riassume i nostri fervidi voti e si eleva oggi la invocazione ardente che, resa più sacra, dalla presenza del rappresentante del nostro Esercito e la Milizia Nazionale, va rifutendo ovunque fra sacrificio di amore il grande nome benedetto “Italia, Italia, Italia”.
Il monumento una volta realizzato fu arricchito da una massiccia recinzione di ferro artisticamente lavorato dagli artigiani locali.
Per costruire la recinzione in ferro, attingiamo da quanto scrive il Maestro Antonio Durante, all’epoca del suo trasferimento in paese, proveniente da Balsorano. … Avvenne che un gruppo di studenti liceali ed universitari (tra essi il giovane segretario del fascio) si presentò a me, ed espresse il vivo desiderio di costituire una filodrammatica da me diretta. Posta, e da tutti accettata come ovvia, l’apoliticità … la filodrammatica sorse. Furono recitate commedie, tra le quali brillantissima “Il Capitano Spaf”, drammi come “Una notte sul molo” e “Il Conte di S. Germano”, e gli incassi furono utilizzati per l’inferriata attorno al monumento ai caduti della guerra 1915-18 [8].
Quando il 18 dicembre 1935, in Italia il governo fascista, organizzò la giornata della fede, quella nuziale, tutte le donne, prima fra tutte la Regina, donarono alla nazione italiana, l’anello di matrimonio per incrementare la riserva aurea, la stessa sorte subirono più tardi alcune opere di ferro, come la ferrata del monumento che fu divelta e offerta alla Patria.
La ferrata del peso di Kg. 750 di ferro ricavato dalla demolizione della cancellata in ferro del Monumento ai Caduti sito in Piazza del Littorio (n. 5 dell’elenco Enditor n. 2063) come da bollettino di consegna n. 7794 [9].
Il ferro ritirato dalla ditta Iucci Vittoriano di Avezzano comprendeva anche … Kg. 1537 di ferro ricavato dalla demolizione della cancellata di ferro del locale edificio scolastico sito in piazza del Littorio (n. 3 dell’elenco Endirot n. 2063) come bollettino di consegna n. 7792; Kg. 408 di ferro ricavato dalla demolizione della cancellata di ferro dell’edificio scolastico della frazione Cappelle (n. 4 dell’elenco Endirot n. 2063) come da bollettino di consegna n. 7793; il tutto per l’importo di £ 1.2695.
L’Edificio Scolastico è stato per moltissimi anni senza recinzione, essa fu nuovamente istallata quando era sindaco Antonio Nuccetelli.
Per moltissimi anni, il monumento si presentava senza una adeguata protezione, i bambini lo calpestavano e profanavano giocando a nascondino, celandosi nelle piante di Bosso (uscio) che ormai sono cresciute abbastanza. Forse è giunto il momento di rimuoverle perché d’impiccio alla visuale dell’imponente monumento.
Nel 1980, sindaco Antonio Nuccetelli, l’amministrazione civica, facendosi interprete della volontà della cittadinanza, commissionò una ferrata quasi identica nella fattura a quella tolta nel periodo fascista, la realizzazione fu eseguita dalla ditta ITN Nuccetelli di Scurcola, che si era aggiudicato l’appalto pubblico.
Personalmente, negli anni dell’impegno amministrativo ho organizzato molte giornate rievocative in occasione della data del quattro novembre. Quando la repubblica aveva abolito, la festa nazionale e la manifestazione rievocativa si celebrava nella domenica più prossima, la popolazione scurcolana, sempre molto tradizionalista, reclamava la giornata per ricordare i propri caduti, sempre nel giorno più caro. L’ostinatezza dei superstiti di quelle epiche imprese nelle trincee fredde e fangose dei monti Trentini, era tale che a distanza di cinquant’anni, non permetteva di dimenticare. Ottennero fra l’altro, dall’amministrazione comunale capeggiata dal Sindaco Antonio Nuccetelli, l’intitolazione di una strada, precisamente quella che da piazza della Venere arriva su via delle Paranze.
La commozione e la compostezza di fronte alla deposizione della corona al monumento, raggiungevano toni significanti, quando l’oratore di turno teneva il discorso rievocativo, (Donato Orlandi, Paolo Nuccetelli), da quei volti, apparentemente impassibili, duri, anneriti dal sole dei campi, longevi come le querce, qualche lacrima scendeva nel ricordo degli anni della sofferta gioventù, dei fratelli di gioco partiti e mai ritornati, dei sacrifici che una guerra comportava.
[1] Il Risorgimento d’Abruzzo e Molise n. 534 anno VII del 26-7-1925.
[2] Lo scultore cav. Giuseppe Ciocchetti aveva un laboratorio a Roma, in via Tiburtina 140.
[3] Il Risorgimento d’Abruzzo e Molise, n.534 anno VII del 26.07.1925.
[4] Angelo dei Conti Vetoli di Vincenzo e Luisa Marimpietri m. il 27-04-1926
[5] Quotidiano il Messaggero del 12-12-1921 Cronaca d’Abruzzo.
[6] Il Risorgimento d’Abruzzo e Molise n. 534 anno VII del 26-7-1925.
[7] ASCSM delibera di Giunta Municipale del 1924-12-10 n. 54 Seduta del 10 Dicembre 1924 con l’intervento del Sindaco Sig. Liberati Vitantonio e degli Assessori Sigg. Liberati Giovanni e Nuccitelli Nicola e con l’assistenza del Segretario Sig. Nuccitelli Emilio. Delibera erogare a favore del Comitato pro Monumento Caduti a titolo di concorso del Comune nelle spese di esecuzione del Monumento la somma di £ 3.000,00.
[8] Antonio Durante. Un Uomo di Scuola. L.U. Japadre Editore, 1982. L’Aquila. Pagina 212.
[9] ASCSM Verbale di consegna del materiale ferroso del 13 novembre 1940.
Giuseppe Morzilli