Il Santuario della Madonna della Civita e il dogma dell’Immacolata
Il santuario della Madonna della Civita, uno dei più antichi d’Italia, sorge ad una decina di chilometri dal centro abitato di Itri, sulla cima del Monte Civita.
Il santuario si origina dai miracoli legati all’immagine in legno della Vergine, che salvò due monaci basiliani durante la persecuzione iconoclasta voluta dall’imperatore Leone Isaurico a Costantinopoli, nell’ottavo secolo. I due uomini restarono rinchiusi per 54 giorni in un baule con il dipinto, dopo dei quali vennero ritrovati a Messina sani e salvi. In seguito, la stessa immagine venne ritrovata a Itri, sul Monte Civita durante un incendio, guarendo un pastore sordomuto e facendogli ritrovato il figlioletto sperduto.
Il quadro bizantino raffigurante la Madonna della Civita
Il quadro raffigurante la Madonna della Civita è di stile bizantino ed è stato restaurato più volte. Una volta nel diciassettesimo secolo, per la prima incoronazione del 1777, quando la tavola di legno su cui poggiava il quadro fu sostituita da una lastra di rame. La seconda volta nel 1815, nel momento in cui un fulmine colpì la tela rischiando di distruggerla, facendo sistemare nuovamente il quadro su un telaio di legno. Lo stesso su cui è posta ancora oggi.
L’icona presenta un grande fascino per chiunque vi si accosta, e raffigura Maria Santissima della Civita, che si affaccia regale e dolce dalla cornice dorata. Il suo sorriso, austero, colpisce il cuore dei fedeli restituendo un senso vivo di soprannaturale. Il suo volto è bruno, il viso ovale e il mento tondeggiante, sotto le piccole labbra e i grandi occhi vivi. Sopra le sue ginocchia, in un gesto di sublime maternità, il Bambin Gesù, con la mano destra alzata e benedicente.
Il salvataggio dell’immagine della Vergine della Civita
Nel corso della seconda guerra mondiale il rettore del santuario, don Lidio Borgese, salvò l’immagine dai tedeschi nascondendola sotto il suo mantello, e viaggiando con essa fino a Sonnino e Cisterna di Latina. Le prime note relative al santuario riportano invece al lontano 1147, e a una donazione per il restauro della chiesetta della Madonna della Civita.
Il santuario assunse però l’attuale conformazione solo nel 1491, su pressione dei cittadini di Itri che desideravano avere una santuario più grande e conforme alle loro esigenze di grande devozione. La nuova chiesa venne dedicata all’Immacolata, pochi anni dopo il Concilio di Basilea. Documenti dell’epoca testimoniano una devozione particolarmente fervente degli itrani, e in particolare verso il quadro della Madonna “antique venerationis”.
Le visite e la definizione del dogma dell’Immacolata Concezione
La chiesa venne visitata il 10 febbraio 1849 da Papa Pio IX, che si recò in pellegrinaggio in questo luogo insieme al re di Napoli Ferdinando II. A ricordo di questo evento il re decise di realizzare la via Civita Farnese che ora corrisponde alla statale 82. Sempre in questo luogo di fede e di Spirito il Papa definì il dogma dell’Immacolata Concezione.
Nel 1877 Pio IX sottoscrisse inoltre il decreto per la seconda incoronazione, e per l’occasione venne coniata la bella e famosa medaglia della Beata Vergine di Itri. I padri passionisti hanno ricevuto l’affidamento della cura pastorale del santuario nel 1985. Ciò portò anche alla nascita nel 1988 di Radio Civita. Fino alla visita di Giovanni Paolo II il 25 giugno 1989.
Il Santuario oggi oggetto di molteplici visite
Oggi il santuario vede un afflusso costante di pellegrini da tutta Italia e anche da molti altri paesi. Tra i pellegrinaggi più famosi dell’area, quello che parte dall’abitato di Itri tutte le mattine per i sette sabati che precedono la celebrazione della Madonna della Civita del 21 luglio. Infatti, nella data del 21 luglio 1527 la Vergine dalla Civita liberò dalla peste tutti gli abitanti dell’area.
All’interno del santuario sono visibili numerosissimi ex voto. E anche il panorama antistante il piazzale del santuario si presenta in maniera notevole. Da lì infatti è possibile riconoscere tutte le principali vette del settore occidentale degli Aurunci. Tra queste, il monte Trina, il monte Faggeto, il monte le Pezze e molti altri. Fino, in lontananza, il monte Orlando ed il monte Circeo.
Preghiera alla Madonna della Civita
O Maria, Madre di Gesù Redentore e Madre della chiesa, che in questo Santuario della Civita dispensi, con la tua materna intercessione, innumerevoli doni di grazie a quanti ricorrono a Te, accogli la mia fervida supplica.
A Te affido e abbandono il mio cuore e l’anima mia quanto sono e quanto raccolgo con il mio operare e il mio soffrire. Rendimi saldo nella fede, incrollabile nella speranza, ardente nell’amore, generoso nel soffrire, abbandonato alla Volontà di Dio.
Fa di me un autentico figlio della Chiesa, un testimone del Vangelo nel mondo, uno strumento di salvezza per i fratelli. Che io sia sempre più immerso nell’amore del Signore Gesù, con lo Spirito Santo, nel cuore del Padre. Amen
Giovanni Bernardi
fonte
lalucedimaria.it