Il secolo d’argento della pittura napoletana: l’Ottocento – Prefazione
Dopo lo strepitoso successo del mio precedente libro: Il secolo d’oro della pittura napoletana, in dieci tomi, dedicato alla pittura del Seicento napoletano, uscito tra il 1998 ed il 2001, del quale per ogni volume sono state vendute decine di migliaia di copie, ho deciso di dedicarmi all’Ottocento, che può essere considerato il secolo d’argento e che purtroppo a Napoli si può ammirare solo parzialmente, a tal punto che ho portato all’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità competenti la questione pubblicando su vari quotidiani questa spiacevole situazione.
L’Ottocento napoletano negato alla fruizione
La pittura del Seicento napoletano costituisce il Secolo d’oro, ma quella dell’Ottocento rappresenta senza dubbio quello d’argento, con pittori celebri come Pitloo, Morelli, Fergola, Toma, Smargiassi, la dinastia dei Palizzi e dei Gigante ed infiniti altri nomi, con centinaia di dipinti che giacciono da decenni nei depositi dei musei di Capodimonte, San Martino ed all’Accademia di Belle Arti senza poter essere ammirati da napoletani e turisti. Uno scandalo che grida vendetta e costituisce una ulteriore vergogna per le istituzioni.
Napoli non ha un assessore alla cultura, per cui il sindaco in persona dovrebbe attivarsi per far cessare questa situazione. Manca il personale, ma soprattutto manca la volontà di valorizzare il nostro passato glorioso, mentre tutti noi siamo costretti a vivere in un presente avvilente.
L’opera che mi appresto a comporre per la gioia dei miei lettori, tutta a colori, sarà anch’essa formata da vari volumi, in ognuno dei quali nella prima parte, gli avvenimenti scorreranno in ordine cronologico, con una serie di articoli riguardanti i vari argomenti, mentre nella seconda si potranno ammirare una serie di foto a colori, in ordine alfabetico, dei dipinti che hanno avuto maggior successo.
Achille della Ragione