IL SOLDATO NAPOLETANO
Premessa
“Audiatur et altera pars”
Dei soldati delle Due Sicilie si è parlato poco e, nella maggior parte dei casi, con tono beffardo o di sprezzante sufficienza, alimentando così la novellistica sull’“esercito di Franceschiello”.
Chi non ricorda le numerose barzellette di cui erano oggetto i soldati napoletani? Quella che si riferisce al vario grado di marzialità che la truppa doveva assumere durante le sfilate: “Facite a faccia feroce!”; un po’ più avanti: “Facite a faccia cchiù feroce!”; poco prima di passare davanti alle autorità: “Facite a faccia ferocissima!”; subito dopo: “Facite a faccia e’ fessi”. E quel soldato che, durante la battaglia, chiede al suo capitano: “Capità fuimme?” e si sente rispondere dal suo comandante: “Aspettate l’ordine!”. E l’altra secondo cui, quando dovevano fare addestramento formale, non riuscendo le reclute a distinguere il piede destro da quello sinistro, si legava su uno di essi un pennacchietto e poi l’ordine di marciare veniva così scandito: “C’u pilo e senz’u pilo c’u pilo e senz’u pilo”. Così come l’allineamento, a destra e a sinistra, diventava: “Allineamento ‘ncoppa a panza ‘e don Ciccillo!”…………
di seguito il saggio completo
il soldato napoletano