In Crimea nacque l’Italiella
Come ai tempi del tessitore oriente e occidente si fronteggiano in Crimea, dove migliaia di miliziani filorussi e di soldati russi si preparano a impedire che tutta l’Ucraina finisca nell’orbita europea.
Oggi sul Corriere della Sera scrivono giustamente “Morire per Sebastopoli: diventammo nazione partecipando al grande gioco della Crimea”. Nell’articolo tra l’altro leggiamo:
“Morire per Sebastopoli. Noi italiani sappiamo cosa significa perch� siamo diventati nazione anche grazie alla partecipazione alla guerra di Crimea (1854-1856). Cavour volle a tutti i costi inviare un contingente sabaudo per sedersi al tavolo della pace e porre la questione italiana. Quindicimila uomini guidati dal generale Alfonso Lamarmora si unirono alle truppe francesi, britanniche e turche contro la Russia onde ottenere un ruolo nelle trattative del marzo 1856 a Parigi, dove Napoleone III concesse ai piemontesi un tavolo supplementare, nonostante le proteste austriache. Il piccolo regno dei Savoia riusc� incredibilmente indebitato dall’avventura ma quella partecipazione internazionale, ricordata in un bel dipinto di Induno sulla battaglia della Cernaia, pose le basi del patto segreto di Plombi�res con la Francia e della seconda guerra di indipendenza.”
Fu proprio cos�. I destini della penisola italiana si decisero in oriente. La legazione d’Oriente di Costantinopoli fu il centro delle trame che portarono anche al crollo del Regno delle Due Sicilie.
Non a caso l’ordine segreto ad un capitano della flotta sabauda di raccogliere Garibaldi in caso di fallimento della spedizione in Sicilia pass� per Costantinopoli.
Chi diede quell’ordine? Cavour o Vittorio Emanuele?
Forse non lo sapremo mai. Un misterioso incendio scoppi� nel palazzo che custodiva gli archivi della legazione e molte carte andarono distrutte.
L’inizio dei misteri d’Italia passa per l’oriente.