‘Inspiration’, le opere di Marco Cecioni al FrameArsArtes di Napoli
L’altro ieri, a Napoli, ero nella galleria FrameArsArtes, al corso Vittorio Emanuele 525, dove si inaugurava “Inspiration”, una mostra delle opere (di pittura, grafica e ceramica”) di un artista vero e originale: Marco Cecioni
“A quale corrente artistica appartiene l’autore?” mi ha domandato una signora. “A nessuna” – le ho risposto. Marco – infatti, ci tiene a ribadirlo: la sua arte non obbedisce a canoni e mode altrui. E ho suggerito alla visitatrice di osservare i quadri e di descrivermeli poi. La signora vi è riuscita facilmente.
È, quella di Marco, infatti, una pittura chiara, dal disegno ben definito e si differenzia nell’ambito dell’arte contemporanea, la quale, viceversa, è spesso evanescente, a volte arzigogolata, e, con la mancanza di linee ferme e l’irrazionalità dei volumi, rappresenta l’inconsistenza della presunta realtà, testimoniando la profonda crisi della società contemporanea e un accentuato pessimismo, quello stesso che avvertiamo in noi e intorno na noi.
D’altronde le attuali guerre e le catastrofi naturali sono certo motivo di apprensione. Ed è frutto di questa paura, forse, la diffidenza verso l’altro, le unioni che si sfaldano, lo stesso esagerato attaccamento al denaro, al conto in banca, direi perfino agli integratori famaceutici che dovrebbero mantenerci al riparo dai malanni.
L’arte di Cecioni, viceversa, suggerisce fede nell’umanità, nella natura e nella vita.
E non dipende da ingenuità o da inesperienza o da ignoranza. Lui, come artista, ha il bagaglio di conoscenze appreso dalla Accademia di Belle Arti di Napoli e poi dalla Royal Grafic Academy di Stoccolma.
Qui, giovanissimo, è riuscito ad affermarsi e ha precocemente lavorato per edifici pubblici e privati di Stoccolma e di Helsinki con i suoi “Baccanali Urbani” in vetro, ceramica e tela. Esperto del mondo internazionale, conoscitore di varie lingue, che parla con facilità, ha viaggiato molto e dappertutto e ora intervalla i suoi soggiorni tra Ibiza, Napoli e Stoccolma.
Tempo fa, gli domandai dove si sentisse a proprio agio. Mi rispose “Dovunque. Di Stoccolma mi piace l’organizzazione. Di Napoli la vivacità e la storia”. In parole povere, ci suggeriva anche il segreto sottinteso della sua arte: considerare il lato positivo delle situazioni.
Perciò l’arte di Marco Cecioni avrà modo di affermarsi sempre più nel tempo, perché sempre più il mondo avrà bisogno del suo ottimismo e capirà che imbottirsi di integratori e imbottire i propri conti correnti non sono i mezzi migliori per avere fiducia nella vita e nell’umanità.
Mentre possiamo trovare serenità e ottimismo guardando un’opera di Cecioni, dove possiamo ammirare l’eleganza e l’intelligenza dell’intreccio di linee e di corpi, l’armonia dei colori, la bellezza della composizione.
Già conoscevo l’arte di Marco e ho potuto ora constatare che la sua evoluzione non ne ha cancellato il carattere, mentre ho potuto osservarne l’evoluzione della tecnica, specialmente nelle opere di scultura.
Qui, nelle elegantissime sculture, decorate con vari segni magici, nuovi o antichi, tra cui quelli dello zodiaco, possiamo ammirare anche l’uso contemporaneo del metallo e della ceramica.
Anche la sua pittura si avvale di simboli religiosi o profani, orientali e occidentali. Perciò acquistare un’opera di Cecioni è come portarsi un mondo in casa e un ottimismo beneaugurante.
Adriana Dragoni
fonte
http://www.agenziaradicale.com/index.php/cultura-e-spettacoli/mostre/7328-exibition-le-opere-di-