La confusione è in mondovisione, e i chiarimenti e le smentite del Vaticano non sono più plausibili
Sull’articolo di Eugenio Scalfari pubblicato ieri 9 ottobre su La Repubblica nel quale riferisce affermazioni poste tra virgolette che lui attribuisce al Papa, e che sono totalmente eretiche, riporto l’autorevole parere dello scrittore e giornalista Phil Lawler, pubblicato sul sito Catholic Culture.
Eccolo nella mia traduzione.
Papa Francesco ha davvero detto che Gesù non è Dio?
Eugenio Scalfari, che ha fatto questa affermazione sensazionale, non può essere trattato come un testimone affidabile. E’ un ateo, un marxista, non un cristiano. Anche se ha intervistato più volte Papa Francesco, non ha registrato le sessioni o preso appunti. Si vanta della capacità di ricostruire a memoria le conversazioni: una tecnica che sarebbe inopportuna per un giornalista responsabile, figuriamoci per uno dell’età avanzata di Scalfari (95 anni).
Tuttavia, Scalfari non è uno sciocco. È un giornalista italiano di lunga data, fondatore e tuttora editorialista de La Repubblica, e uno degli interlocutori preferiti del Papa. E Scalfari non si limita a riassumere ciò che prende come l’opinione del Papa. Egli dà la risposta del Papa a questa sintesi – mettendo le parole del Pontefice tra virgolette, come per sfidare una smentita diretta. Perché fa di tutto per annunciare che il Romano Pontefice rifiuta una dottrina centrale del cristianesimo?
Vedo diverse possibili spiegazioni per l’incredibile affermazione di Scalfari.
- Papa Francesco ha realmente detto quello che Scalfari riferisce di aver detto. In questo caso il Papa avrebbe abbracciato l’eresia. Sembra altamente improbabile, ma anche la possibilità remota è così sconcertante che i fedeli dovrebbero avere la certezza al 100% che non sia il caso. Purtroppo il “chiarimento” del Vaticano non fornisce tale certezza. (Per saperne di più sull’argomento leggi più avanti.)
- Papa Francesco non ha detto quello che Scalfari riferisce aver detto, ma quello che ha detto è stato abbastanza confuso da far sì che Scalfari traesse in tutta innocenza la conclusione sbagliata. In questo caso il Papa sarebbe un insegnante incapace della dottrina cristiana fondamentale.
- Papa Francesco ha dato una presentazione accurata della dottrina cattolica, ma Scalfari è o incapace di cogliere i punti essenziali, o malizioso nella sua determinazione a distorcere le dichiarazioni del Papa. In questo caso, il Papa è colpevolmente imprudente nel concedere interviste ripetute a Scalfari, che ha usato quelle interviste più e più volte come occasioni per storie sensazionali, inquietanti per i fedeli e – speriamo – imprecise.
Dopo ogni articolo del genere, il Vaticano ha pubblicato chiarimenti esmentite, dicendo al mondo che le interviste di Scalfari non possono essere considerate accurate. Quella linea di difesa non è più plausibile. Se Scalfari non è affidabile, perché gli vengono concesse interviste? Ancora più importante, se le storie di Scalfari “non possono essere considerate un resoconto fedele”, perché il Vaticano non può fornire qualcosa che possa essere considerato un resoconto fedele? Che cosa ha detto il Papa?
In quest’ultimo caso, perché il Vaticano non ha potuto annunciare, in chiara contraddizione con l’affermazione di Scalfari, che naturalmente il Santo Padre sostiene e insegna ciò che la Chiesa ha sempre sostenuto e insegnato? La posta in gioco è troppo alta per accettare un altro periodo di incertezza; la confusione è troppo diffusa. I fedeli hanno bisogno di una certezza inequivocabile che il Vescovo di Roma accetti il Credo niceno.
segnalato da Giancarlo Rinaldi