La liberta di ricerca nelle Università. Dalla Fisica alla Storia
Carlo Rovelli1, come molti sanno, è un fisico teorico che si occupa di Gravità quantistica2, branca della ricerca fisica che cerca di unificare Meccanica Quantistica e Relatività Generale.
Oltre a numerosi articoli pubblicati su riviste scientifiche, il Professor Rovelli, che attualmente lavora in Francia, è autore di molti libri, alcuni a carattere divulgativo; tra essi ricordo Helgoland, L’ordine del tempo e Sette brevi lezioni di fisica, libri, questi, che hanno avuto un notevole successo di pubblico3.
Nel primo di essi, Rovelli tratta della nascita della Meccanica Quantistica (spesso indicata con l’acronimo MQ) e, dopo un breve excursus sulle diverse interpretazioni della Teoria, presenta la sua personale lettura della stessa: una interessante e, se vogliamo, suggestiva e affascinante interpretazione relazionale.
Nelle prime pagine traccia un rapido quadro di come si è arrivati a quella che lui chiama la prima nascita della MQ e ricorda come, il gruppo di scienziati che poi diede vita alla teoria (che, per quanto potesse apparire “folle”4 fin dai suoi primi vagiti, era in accordo con i dati sperimentali5) era composto da giovanissimi fisici: <<A parte Born, che è quarantenne, Heisemberg, Jordan, Dirac e Pauli sono tutti ventenni. A Gottingen chiamano la loro fisica “la fisica dei ragazzi”6>>
In un video di cui riporto il link, Rovelli ritorna sul tema dell’auspicabile giovane età dei ricercatori universitari, ma osserva anche come, la libertà di ricerca, sia oggi fortemente limitata già dalla scelta che il sistema impone indirettamente ad essi: <<I giovani, spesso si trovano nella condizione di dire … “faccio questo perché, secondo me, lì c’è qualcosa di interessante, scientifico o faccio quest’altro perché così sono in un gruppo che poi mi farà avere una posizione?” Ecco, il dover scegliere… è deleterio, perché uccide la Scienza>>7.
Questo nel campo della fisica teorica di frontiera, se vogliamo.
Possiamo pensare che la stessa cosa valga anche nel campo della ricerca storica?
Sicuramente sì, e questo darebbe ragione di strabismi, cecità selettive ed altro che porterebbero alla costruzione di una “verità” non troppo rappresentativa della realtà storica.
Se, poi, da questa strabica ricostruzione dovessero discendere un sostegno e un supporto a scelte di politica economica premianti per alcuni e penalizzanti per altri be’, allora si capisce pure come la scelta del singolo, giovane ricercatore sia funzionale non solo ai suoi interessi di carriera, ma anche a quelli del sistema che, grazie ad essa, contribuisce alla mantenimento dello status quo e, dunque, alla sua stessa continuazione nel tempo.
Fiorentino Bevilacqua
20.09.21
- https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Rovelli Carlo Rovelli su Wikipedia
- http://www.fmboschetto.it/tde4/lqg.htm Una descrizione e una discussione senza formule, ma comunque impegnativa, della Gravità quantistica
- https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/2021/02/02/da-helgoland-di-rovelli-una-serie-sul-fisico-heisenberg_176116f9-b248-40bd-a8e5-fd138f4edb60.html Successi di pubblico
- “Ho scritto un lavoro folle – comunica Heisemberg a Born, il Professore di cui era assistente – e non ho il coraggio di mandarlo ad una rivista per pubblicazione”. Rovelli C, Helgoland, Milano, Adelphi, 2020
- http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2014/01/06/8-questa-o-quella-per-me-pari-non-sono-il-principio-dindeterminazione-di-heisenberg/ Il principio di indeterminazione che porta il nome di Heisemberg qui, però con qualche formula
- Rovelli C, op. cit, p.31
- https://www.youtube.com/watch?v=PjFGM5gI1fo Lezione di carlo rovelli, dal minuto 44