La pizzica, un antico ballo popolare del Salento
La pizzica è il ballo tradizionale per eccellenza del Salento e trova somiglianze con le musiche popolari di tutto il sud Italia. Non si tratta di una semplice tradizione, ma entra nel merito della cultura popolare e delle radici a cui fare riferimento per comprendere un territorio e l’indole dei suoi abitanti. Ascoltare i suonatori di pizzica induce a uno stato d’animo festoso, frizzante e allegro, tanto da non poter resistere nel ballarla in buona compagnia.
La pizzica salentina fra storia e tradizione
Chi è nato e cresciuto nel Salento e da sempre ascolta questa musica ormai il ritmo lo ha nel sangue, ma la pizzica riesce a coinvolgere tutti, anche chi l’ascolta per la prima volta. Perché la pizzica è così trascinante? Le ragioni sono storiche. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi.
Tra le ipotesi sulla nascita di questo famoso ballo popolare, non si possono non menzionare i riti dionisiaci, quelli durante i quali ci si abbandonava al piacere, ai vini inebrianti o comunque all’allegria senza freni. Pare che la pizzica derivi proprio da questo abbandonarsi al ballo che andava avanti per ore, fino a diventare catartico e ipnotico.
La pizzica salentina e i “pizzicati”
Un illustre antropologo come il professore Ernesto De Martino dedicò negli anni ’50 uno studio approfondito sul tarantismo o tarantolismo, di cui la pizzica è una “costola”. Il tarantismo e anche la stessa pizzica tarantata possono essere ballati in solitaria e in particolare questo avveniva per le donne.
Le “pizzicate” erano proprio loro, le donne che lavoravano nei campi e che potevano essere morse dalla tarantola, ma anche da altri insetti come gli scorpioni o dai serpenti. La credenza vuole che si liberassero dagli effetti velenosi in particolare del morso della tarantola solamente ballando fino a cadere in uno stato di trance misto allo sfinimento fisico.
L’antropologo confermò che si trattasse di una forma di isterismo, nel quale le donne sottomesse prima al padre e poi al marito potevano liberarsi delle loro sofferenze emotive. In realtà parte del veleno si smaltiva con il sudore e le stesse donne si lasciavano andare, ballando in pubblico, per il fatto che il movimento continuo provocava il rilascio di endorfine.
In coppia la pizzica è invece una forma di corteggiamento e la sensualità che ne scaturisce, mista all’ironia e all’allegria, sono coinvolgenti perché attraggono un corollario di altri ballerini. La pizzica si potrebbe paragonare quanto a sensualità a un ballo intenso come il tango, ma in una versione giocosa dove i partner riescono a inscenare un’intensa passione, senza tuttavia entrare mai in contatto fisico. Esiste tutta una gestualità per comunicare con il partner, in cui rientra anche l’utilizzo di uno scialle.
Come ballare la pizzica
Ballare la pizzica sembra semplice perché è quasi un moto spontaneo legato alla musica molto ritmata e con un tempo cadenzato dai tamburelli. Tra i due partner c’è una sorta di “girarsi intorno”, con saltelli, avvicinamenti e allontanamenti.
La donna mostra il suo fascino sventolando con abilità lo scialle velato e alterna lunghe piroette dove l’ampia gonna si apre e sembra abbracciare il ballerino.
L’uomo deve invece dimostrare tutta la sua virilità ballando energicamente, ma sempre con riverenza, con senso di protezione e con lo sguardo che tenta continuamente di catturare quello della partner. Il gioco di sguardi sembra il vero protagonista della danza di corteggiamento, in cui l’uomo insegue la donna, che detta il passo, regola le distanze e consente gli avvicinamenti.
Gli strumenti per suonare la pizzica
La pizzica salentina ha una musica corale inconfondibile che viene fuori dal tamburello salentino senza e con i sonagli, a cui si possono aggiungere l’organetto, l’armonica, il flauto e addirittura le nacchere, dove si ravvedono reminiscenze spagnoleggianti.
Non di rado si aggiungono anche le voci con brani tradizionali, anche rivisitati o reinventati. I testi della pizzica sono in dialetto salentino e possono ripercorrere storie popolari, leggende, racconti d’amore. In particolare, i temi più ricorrenti sono quelli dei patimenti di cuore, di storie sofferte e di nostalgie per sentimenti sfumati, perduti o partner lontani.
Non di rado per le strade del Salento si trovano gruppi di giovani che inscenano la pizzica soprattutto durante la stagione estiva. Tutto per rendere partecipi i turisti e gli appassionati del luogo di quella musica così familiare e genuina da strappare un sorriso a chiunque. È immancabile, poi, nelle feste popolari e nelle sagre di paese.
La pizzica salentina non si limita a rimanere confinata soltanto nel Tacco d’Italia, ma viene portata in giro per il mondo da chi vuole mantenere vive le tradizioni con gruppi musicali folkloristici.
Curiosità sulla pizzica
La pizzica salentina è ballata da sempre, ma la storia racconta un aneddoto che riguarda il re Ferdinando IV di Borbone.
Il sovrano, noto anche per essere estremamente superstizioso da buon napoletano, ballò la pizzica con i sudditi.
Avvenne nel 1797 a Taranto durante una visita ufficiale e rimase nella storia stessa di questo ballo tradizionale per antonomasia, perché non disdegnò di ballare con il popolo.
Vacanze nel Salento al ritmo di pizzica
Se vuoi lasciarti travolgere dall’ancestrale ritmo della pizzica, non puoi fare a meno di programmare una vacanza nel Salento. Soprattutto in estate potrai approfittare di mille occasioni per inebriare le tue orecchie e far correre un po’ di adrenalina nel tuo sangue: ti sarà difficile stare fermo!
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