La prima comunità cinese del mondo occidentale nacque nella Sanità
Napoli è una città internazionale, che abbraccia ed accoglie i popoli del mondo intero sin dalla sua nascita. Ed allora che c’è da meravigliarsi se addirittura ai cinesi è dedicata una intera strada?
Benvenuti allora a Salita dei Cinesi, nel cuore della Sanità.
Anzi, per essere più chiari, benvenuti nella prima sede dell’Università Orientale.
La strada finisce con una villa fiorita abbandonata, che ha più di 500 anni: è l’ex convento degli Olivetani, quello che, nel 1724 diventò il Real Collegio dei Cinesi.
Riavvolgete infatti il nastro di circa 250 anni: nella periferia estrema della Sanità diversi istituti religiosi cominciarono a costruire meravigliose ville, quasi tutte distrutte o abbandonate negli ultimi cinquant’anni (come il gigantesco Convitto Pontano alla Conocchia, oggi un rudere). Una di queste ville fu destinata proprio all’educazione degli orientali ai valori cristiani, oltre alla formazione di interpreti per stabilire relazioni diplomatiche con ottomani, indiani, cinesi e giapponesi.
E così, per ben cent’anni, questi gradini furono protagonisti di un viavai di missionari religiosi e di stranieri che giungevano a Napoli per avvicinarsi alla cultura occidentale.
Tutto fino al 1888, anno in cui fu chiuso il collegio religioso ed aperta la laica Università Orientale, così come oggi la conosciamo. Ed anche la sede si trasferì al centro storico, proprio dopo il Risanamento.
Napoli, quindi, è la prima città del mondo occidentale ad aver visto sorgere una scuola dedicata esclusivamente agli studi della cultura cinese e giapponese.
E così, assieme all’università pubblica più antica del mondo, Napoli può vantare anche l’amicizia più antica del mondo con il popolo cinese, sin dal 1724.
Federico Quagliuolo
fonte storiedinapoli.it