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La ristrutturazione della Chiesa dell’Annunziata di Conca nel 1879

Posted by on Apr 7, 2021

La ristrutturazione della Chiesa dell’Annunziata di Conca nel 1879

Con un documento del 12 ottobre 1879, la Confraternita del Santo Rosario in Conca della Campania presentava all’illustrissimo Prefetto Presidente della Deputazione Provinciale di Caserta, la proposta, decisa in assemblea, di vendita dei fondi Curti o Chiaie, al fine di provvedere, con i proventi derivati, alla sistemazione della chiesa dell’Annunziata in precarie condizioni dopo i lavori effettuati per la costruzione della strada Conca – Cave.

La chiesa minacciava di andare “in ruina”

Un allegato, meticolosamente dettagliato e in bella scrittura, riporta le motivazioni che spingono la Confraternita a questo passo così grosso. La chiesa minaccia di andare “in ruina” dalla parte di Oriente, giacché i pilastri che sorreggono l’edificio sono scoperti, come ha giustamente relazionato un ingegnere chiamato a constatare i danni. Lo stesso ingegnere, tale Giannuzzi, rappresenta anche l’urgenza dell’esecuzione perentoria dei lavori, essendo stata adottata a riguardo un’ordinanza sindacale – ai sensi dell’art.104 della legge 20 marzo 1865, n. 2248 – da eseguirsi entro sei mesi.

Perché alla ristrutturazione provvide la Confraternita del SS Rosario?

Ciò premesso, vanno reperiti subito i soldi per la spesa che ammonta a circa mille lire.

La Confraternita ha pochi soldi in cassa e la vendita di tronchi è stata fatta di recente. Inoltre, la rendita immobiliare dei fondi in questione incide pochissimo sul bilancio annuale.

Che cosa fare, dunque se non vendere?

La dissertazione sui tanti particolari citati negli scritti sarebbe lunga e noiosa. Poiché i documenti sono tutti leggibili e disponibili, si va subito al dunque: il Prefetto chiede il perché debba essere la Confraternita a riparare i danni e non, invece, chi li ha procurati. Il Priore gli risponde, con sollecitudine, che in realtà alcune lesioni esistevano già prima della costruzione della strada ed erano dovute ai terremoti che si erano succeduti sulla zona negli anni precedenti, pertanto si doveva assolutamente procedere. La storia va avanti un po’, e, dopo un dialogo serrato, arriva il “Placet” da parte del Prefetto.

Noi proveremo a fare un’analisi dettagliata delle motivazioni che hanno portato la Confraternita a perseguire un intento così alto, ma rivolto esclusivamente all’usufruizione di un bene da parte della comunità, senza l’impiego di soldi dei privati, al di fuori di quei pochi privati iscritti alla confraternita.

Effettivamente il fatto merita una riflessione. Da sempre, ma soprattutto nei tempi antichi, le chiese sono state edificate con gli oboli dei parrocchiani o con le grandi donazioni dei nobili e dei potenti per “riscattarsi dai peccati” e/o ingraziarsi la benevolenza e la protezione di Dio, della Madonna e dei Santi (1).

Appare quindi strano che a Conca ci si comporti in questo modo. In realtà l’episodio va contestualizzato.

Il delicatissimo contesto storico

Siamo nell’anno del Signore 1879 in un momento delicatissimo per l’Italia appena unificata. Il Paese è fortemente dissanguato in seguito alle forti uscite pecuniarie causate da un così grande, storico evento. Le casse dello Stato sono in parte rimpolpate dalla confisca dei beni ecclesiastici che, messi in vendita, consentono che lo stato stesso non s’indebiti ulteriormente per l’acquisizione di nuovi immobili.  È promulgata, qualche tempo prima, la Legge del 15 agosto 1867 n. 3848 con la quale “vengono soppressi indistintamente tutti gli enti ecclesiastici sia quelli morali sia quelli a scopo di culto: diocesi e istituti di vita consacrata ed anche i capitoli delle chiese cattedrali e di quelle collegiali”. Parliamo di quella, per alcuni famigerata, legge dell’eversione dell’asse ecclesiastico che lascia in essere solo gli enti legati alla cura delle anime. Tra questi le confraternite, che, al contrario delle parrocchie esentate, vennero assoggettate a un’elevata tassazione (30%) e altri vincoli restrittivi.

In questo contesto socio-politico-culturale si trova a operare la Congrega del Santo Rosario di Conca che prende una rapida e incisiva decisione per la messa in sicurezza della “Casa della Vergine di cui la Confraternita prese il nome”.

I lavori di ristrutturazione

La freccia nell’immagine 1 indica i lavori di ristrutturazione e di rinforzo effettuati sul lato occidentale della Chiesa dell’Annunziata.

La freccia nell’immagine 2 indica  i lavori di ristrutturazione e di rinforzo effettuati sul lato orientale della Chiesa.

Visibile anche la segnaletica della SP 86, la strada provinciale che congiunge Conca a Cave e oggetto degli interventi che abbiamo citato

Mariavittoria Riccio

fonte

https://www.concadellacampania.info/29/03/2021/ristrutturazione-chiesa-annunziata-1879/?fbclid=IwAR36hxnECFYlNyfvJEV6nYYehb-FgmnCPXEnBOIqUb-qYDTbeI0vtxhp-_Q#dearflip-df_8326/3/

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