La Sicilia tra inglesi, francesi e napolitani 1799-1848 (IV)

La questione degli zolfi di Sulphur War
“L’affermarsi dell’industria chimica inglese destò ben presto le preoccupazioni di quella marsigliese, scatenando gli eventi conosciuti come “questione degli zolfi replica watches . Nel 1837, difatti, la società francese Taix & Aycard offrì al governo borbonico l’opportunità di sottrarsi al monopolio degli Inglesi, assumendo il controllo del commercio dello zolfo in cambio della realizzazione di una industria chimica in Sicilia.
L’offerta venne accettata e fu approvata una convenzione secondo la quale il commercio zolfifero veniva assegnato per un decennio esclusivamente alla Compagnie des soufres de Sicilie (Romeo, 1970, p. 219).
L’accordo scatené la violenta reazione del governo britannico, che dichiarò illegittima la convenzione, in quanto violava il trattato di commercio dello zolfo stipulato già nel 1816 tra Inghilterra e Regno borbonico, secondo cui quest’ultimo accordava agli Inglesi la formula della “nazione più favorita?, e minacciò il blocco navale del porto di Napoli.
Di fronte al pericolo di uno scontro armato e dell’isolamento diplomatico, il sovrano borbonico fu costretto a disdire l’accordo e restaurare di fatto il monopolio inglese dello zolfo13 (Renda, 1984, pp. 104-105).”
(Cfr. Caterina Barilaro – Il ruolo della Sicilia nel processo unitario italiano)
continua di seguito