La storia del Palazzo Reale di Napoli dalla sua realizzazione ai giorni nostri
COME NACQUE IL PALAZZO REALE DI NAPOLI?
Il palazzo Reale fu costruito nel Seicento dal brillante architetto Domenico Fontana per volere del viceré Fernando Ruiz de Castro, allo scopo di ospitare il re Filippo III di Spagna che doveva effettuare una visita ufficiale nel Regno, successivamente annullata.
Il progetto prevedeva un palazzo articolato intorno a tre cortili, collegati l’un l’altro mediante porticati che sarebbero serviti alle guardie ed a coloro che dovevano negoziare con il re; un piano ammezzato che avrebbe dovuto ospitare le abitazioni dei cortigiani ed un piano nobile con un grande loggiato aperto sul cortile centrale. I lavori iniziati nel 600’ a causa di numerosi imprevisti finirono nel 1631 quando furono realizzate le facciate esterne e il cortile centrale. Ma il palazzo subì nel corso degli anni diverse modifiche.Alla fine del 600’ il viceré Luigi de la Cerda fece del palazzo il principale centro di riferimento culturale,grazie alla fondazione dell’Accademia Reale, anche chiamata Palatina, alle cui riunioni prendevano parte storici, filosofi e letterati di tutto il Regno. Inoltre il palazzo divenne anche centro di svago della corte: le feste mondane furono ben presto sostituite da spettacoli teatrali e concerti.Ma è con i Borbone che tale struttura assunse maggior importanza. Infatti dopo l’entrata vittoriosa di Carlo di Borbone, Napoli fu proclamata Capitale del Regno di Napoli e di Sicilia. Il nuovo sovrano si occupò con dedizione e sincero interesse della ristrutturazione del palazzo reale(ormai in stato di totale abbandono) e della reggia di Capodimonte.Nei primi anni dell’800’, quando Napoleone conquistò Napoli, fu dichiarata la fine del Regno borbonico e la città fu lasciata nelle mani dapprima di Giuseppe Bonaparte e dopo pochi anni a Gioacchino Murat. Con l’arrivo dei francesi a Napoli il palazzo non mutò il suo aspetto. Solo gli interni furono rinnovati secondo i gusti dell’epoca. La caduta del regno Napoleonico segnò il ritorno dei Borbone ed il palazzo riacquistò una grande importanza soprattutto grazie anche alla sistemazione della piazza adiacente, denominata Largo di Palazzo (L’attuale piazza del Plebiscito), ed alla costruzione di una nuova chiesa dedicata a San Francesco di Paola, in onore del voto fatto al santo per la riconquista del Regno.Dopo l’unità d’Italia, però, la reggia perse quasi del tutto la sua importanza. Gli stessi Savoia, successori dei Borbone, decisero di dimorare a Capodimonte, preferendo la quiete del bosco ai ritmi frenetici della città. La loro unica iniziativa fu la commissione delle otto statue raffiguranti i re più importanti d’Italia che dopo più di 150 anni sono ancora lì, fotografate dai turisti ed ammirate dai cittadini.
Valerio Iovane