La Villa Medici esplora le sue origini di Alfredo Saccoccio

La Villa Medici ritorna alle sue origini : una campagna di scavi sarà condotta sulla spianata della corte interna. Si tratta di mettere in luce le vestigia delpalazzo del primo imperatore d’Occidente, Flavius Honorius, che ha regnato dal 395 al 423.
A undici anni, questo personaggio scialbo eredita dal padre Teodosio un enorme impero in piena dislocazione, minacciato dai Barbari. Egli lascia innanzitutto il vandalo Stilicone governare Roma, poi permette il suo assassinio.Due anni più tardi, nel 410, il goto Alarico occuopa e saccheggia la capitale della cristianità. Dopo quel sacco brutale, Onorio decide di rinforzare le fortificazioni della città. Egli acquisisce la collina del Pincio dove i patrizi della Roma imperiale avevano eretto lussuose ville. I giardini di Villa Medici sono così costruiti sui resti del palazzo di Lucullo,governatore di Cicerone più conosciuto per la il suo buon mangiare che per la sua amministrazione. Lungo il muro di Aureliano, costruito nel 271 e costeggiante il perimetro orientale della Villa, sorge un palazzo che doveva sostituire la Villa Sallustio, bruciata durante il sacco di Roma. Onorio non l’abiterà mai, essendosi ripiegato su Ravenna.
La campagna di scavi è posta‘ sotto l’autorità della “Ecole française de Rome”. Le vestigia del palazzo sono state scoperte per caso, al momento della realizzazione di un vespaio lungo la facciata frescamente restaurata, che dà sulla corte interna.
Il palazzo è stato sistematicamente spogliato tra il 430 e il 530 di tutti i suoi frontespizi,, delle colonne, delle statue e senza dubbio anche dei mosaici. Un gran numero di essi è stato portato a Ravenna per abbellire la nuova capitale dell’impero d’occidente. Questo saccheggio non toglie niente all’interesse degli scavi: restano sufficienti elementi per restituire l’architettura del palazzo e per vedere come era messa in scena la maestà imperiale. Quando il cardinale Ferdinando de’ Medici acquista la tenuta, nel 1576, all’età di 26 anni,un terrapieno ricopre giàil npalazzo di Onorio. Così l’architetto Bartolomeo Ammannati potette costruire la Villa Medici senza incorrere nei fulmini delle sovrintendenza alle Belle Arti, questa autorità molto potente nella Roma moderna.
Gli scavi non dovrebbero durare più di cinque o sei mesi. Essi si stenderanno su tutta la spianata oggi ricoperta da ghiaietta e bordata da viali in bossi tagliati.Con, al centro,una fontana sormontata da un obelisco.nessun motivo di farne un cantiere permanente. Gli archeologi faranno uno stato completo dei luoghj, con disegni e fotografie.
Poi le fosse saranno turate, le vestigia ricoperte di terra. L’idea di porre una lastra in vetro non è stata presa in considerazione. Ciò avrebbe stonato con le armonie rinascimentali della facciata.
Bruno Racine, il direttore dellìAcademie de France si rallegra di qyuesti scavi : “ Essi permetteranno di arricchire la memoria della Villa”. Essi, però, dovranno essere terminati quando si aprirà la grande esposizione consacrata a Ferdinando de’ Medici, mecenate collezionista.Nessun problema. ll lasciare un cantiere aperto per il
Giubileo.
Alfredo Saccoccio