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“L’ABBAGLIO” Film di Roberto Andò

Posted by on Dic 22, 2024

“L’ABBAGLIO” Film di Roberto Andò

Nelle sale cinematografiche uscirà a gennaio il film storico “L’abbaglio”, regia di Roberto Andò, con un ottimo cast, tra cui Toni Servillo e la coppia Ficarra e Picone.

La storia è ambientata in Sicilia nel maggio del 1860, quando i Mille, vittoriosi a Calatafimi, si dirigevano verso Palermo allo scopo di farla insorgere contro il governo borbonico, inseguiti dalle truppe napolitane del tenace colonnello svizzero Johan Luka von Mechel.

Il protagonista è il colonnello garibaldino Vincenzo Giordano Orsini, comandante dell’artiglieria dei Mille, interpetrato dal bravo Toni Servillo, il quale condusse la famosa beffa di Corleone ideata da Garibaldi, mettendo fuori strada le truppe borboniche. Queste tallonarono Orsini, mentre il generale nizzardo piombò a sorpresa a Palermo.

Chi era Vincenzo Giordano Orsini? Nacque a Palermo nel 1817 da un ufficiale dell’esercito di nome Gaetano e da Maddalena Mazzeo. Frequentò il Real Collegio della Nunziatella e nel 1837 fu promosso alfiere. Nel 1848 fu arrestato perché iscritto alla Giovine Italia, ma fu liberato allo scoppio della rivoluzione. Da tenente, fu promosso colonnello, nominato direttore dell’artiglieria dell’esercito siciliano rivoluzionario e inviato a difendere Messina, dove diresse l’artiglieria contro l’attacco del contingente napolitano comandato dal generale Filangieri. In quella occasione non mostrò particolari qualità strategiche ed entrò in conflitto col commissario generale inviato dal governo di Palermo, Domenico Piraino, per le diverse vedute sulla strategia da usare. Il 7 settembre 1848, quando ancora a Messina si combatteva duramente, Orsini si imbarcò in una nave inglese e si mise in salvo, ritenendo ormai perduta la partita. Nel 1849, sconfitta la rivoluzione, si rifugiò in Turchia, arruolandosi come mercenario nell’esercito ottomano, convertendosi all’islam e prendendo il nome di Osman Bey. Col grado di colonnello d’artiglieria partecipò alla guerra di Crimea col ruolo di ufficiale di collegamento presso i contingenti francese e britannico. Nel 1859 rientrò in Italia e partecipò alla spedizione dei Mille, divenendo comandante dell’artiglieria e poi ministro della guerra e della marina nel governo rivoluzionario a Palermo.

Dopo l’unità d’Italia, Orsini entrò nell’esercito italiano col grado di generale di brigata, partecipò alle campagne del 1866 e del 1867. La sua vita fu divisa fra l’attività militare e quella politica. Come molti rivoluzionari, era massone, appartenente alla Loggia “Dante Alighieri” di Torino, poi primo maestro venerabile della Loggia “Benito Juarez” di Napoli. Morì a Napoli nel 1889.

Il film di Robertò Andò è un’opera intrisa dalla solita retorica patriottarda e manichea, con una netta distinzione tra buoni e cattivi, o narra qualcosa di nuovo, di più aderente alla realtà, a quei tragici fatti che precipitarono il territorio delle Due Sicilie in una spirale di estrema violenza e di profonda miseria? Vedremo.

Domenico Anfora

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