Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

L’amministrazione  del Comune di Verona contestata durante il Consiglio Comunale del 3 aprile 2025

Posted by on Apr 6, 2025

L’amministrazione  del Comune di Verona contestata durante il Consiglio Comunale del 3 aprile 2025

Comunicato del Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi, diffuso alla conferenza stampa tenuta oggi, 4 aprile 2025, presso la sala blu del Comune di Verona

Pasque Veronesi 2025

228° anniversario – XXVIII edizione
Quando Verona insorse contro Napoleone (17-25 aprile 1797)

L’Assessore alle manifestazioni del Comune di Verona, Jacopo Buffolo, tenta con piglio neogiacobino d’impedire le celebrazioni del 228° anniversario delle Pasque Veronesi. Ci riuscirà? Perfino la Giunta Tommasi, a trazione cattocomunista,sembra prendere le distanze da lui e sconfessarlo

1 – Il 26 marzo scorso l’Assessore alle manifestazioni del Comune di Verona, Jacopo Buffolo, inviava al Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi e al Gabinetto del Questore una lunga lettera a mezzo PEC e a nome dell’amministrazione comunale, con cui rigettava tutte le richieste del Comitato relative alle manifestazioni commemorative del 228° anniversario dell’insorgenza di Verona del 1797, inclusi suolo, spazi pubblici ecc., anche non discrezionali. Con quale autorità? Dal momento che l’amministrazione (Giunta o dirigente) non si erano mai pronunciati al riguardo. E, infatti, il giorno dopo, 27 marzo, il Comitato richiedeva a mezzo PEC al Comune un pronunciamento formale, affinché ciascuno si assumesse le proprie responsabilità davanti alla legge. La Giunta si riunirà infatti solo quest’oggi, venerdì 4 aprile e il dirigente Avv. Giacomo Mannocci scriveva ieri, giovedì 3 aprile e di nuovo poco fa che si devono intendere concesse le autorizzazioni non soggette a discrezionalità, quindi manifestazioni e relativi spazi pubblici, a cominciare da Piazza delle Erbe, tanto più che il Comitato li aveva già comunicati alla Questura, la quale nulla aveva eccepito. Dunque smentendo di fatto Buffolo. Chiediamo perciò le dimissioni dell’Assessore, a cagione di queste gravissime irregolarità amministrative e invitiamo i consiglieri di opposizione (che ringraziamo della solidarietà espressa al nostro Comitato e verso le Pasque, particolarmente il consigliere Nicolò Zavarise) a fare altrettanto. È troppo chiedere a chi decanta a ogni piè sospinto la Costituzione e l’ordinamento democratico repubblicano, di rispettare e conformarsi alle sue norme?

2 – Il Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi non ha mai fatto mistero d’ispirarsi, quale orizzonte ideale, alla gloriosa civiltà classico-cristiana, alla Cristianità e agli ordinamenti precedenti la sanguinaria Rivoluzione del 1789. I turisti di tutto il mondo vengono in Italia e in Europa ad ammirare i monumenti di quel passato. L’impostazione ideologica dell’Assessore Buffolo è invece quella illuminista e totalitaria, che detesta e disconosce la storia e fa decorrere il bene e la luce solo dagli eventi rivoluzionari. A questa ideologia il Comitato non intende ascriversi o soggiacere, neppure con l’allettamento di contributi e patrocini (com’è stato tentato) e fu così fin dal 1797, quando presentò alla stampa il proprio nutrito Comitato scientifico, in cui erano ben 12 accademici, oltre a molti altri studiosi, cosa di cui l’Assessore Buffolo, anche per la sua giovane età, non ha nemmeno contezza. Dare una lettura fumettistica del passato, da fiction, spesso fondata su menzogne e interessate omissioni o alterazioni (Voltaire e i volterriani erano in questo maestri, oltre che nella pratica del discredito) è fuorviante; quando invece la storia più in generale, il cosiddetto Risorgimento, le Pasque Veronesi e le insorgenze controrivoluzionarie del 1796-1814 più in particolare, sono un grande e complesso fenomeno e per poterne parlare bisogna consultare le fonti, leggere i manoscritti, condurre ricerche d’archivio in Italia e all’estero (come gli studiosi del Comitato fecero) cooperando e rievocando gli eventi anche con sodalizi napoleonici, quindi di tutt’altro indirizzo storiografico. E questo, anche nel film recentemente prodotto. Il Comitato questo lo ha fatto e lo fa da decenni, con assoluta serietà, un unicum in Italia: convegni storici, rievocazioni di battaglie, cortei in costume, mostra fotografica, medaglioni commemorativi, libri sulle Pasque Veronesi e sui processi agl’insorgenti i cui manoscritti furono reperiti a Parigi, riproduzioni di antiche monete e di bandiere storiche, dépliants in sei lingue per i turisti, lungometraggio Le Pasque Veronesi e cortometraggi su singoli episodi della sollevazione del 1797, liberamente fruibili in rete e su Youtube, realizzati anche con l’ausilio dell’intelligenza artificiale su episodi che non compaiono nel film, 400 illustrazioni solo in parte militari commissionate ad artisti italiani e stranieri su altrettanti fatti delle Pasque Veronesi. Questo e molto altro ha prodotto il Comitato in questi decenni, Di altri, non abbiamo notizia. Perciò bisogna affrontare l’argomento con cognizione di causa e pacatezza, non con arroganza neogiacobina e senza denigrazioni gratuite. Anche se questo può dare fastidio a certi potentati e baronie accademiche.

3 – Da diversi anni a questa parte la maggior parte degli eventi celebrativi delle Pasque Veronesi ha luogo o in sedi private o appena fuori del perimetro del Comune di Verona (o, addirittura, in altri centri del Veneto) proprio per non subire limitazioni, oppressioni o divieti da parte di un’amministrazione (come quella veronese attuale) dichiaratamente filo-napoleonica, che non tollera nemmeno la storica bandiera veneziana Contarina in Piazza delle Erbe.

4 – Dunque le Sante Messe e cerimonie che si tengono a Settimo di Pescantina, appena dopo Parona, presso la chiesa di Sant’Antonio a Villa Bertoldi, per San Marco (25 aprile) e per l’ultima tornata di fucilazioni (18 giugno) nonché in onore dei caduti pescantinesi massacrati dai giacobini, si tengono con alzabandiera, uniformi, spari a salve e il Comune cattocomunista su questo non ci può fare nulla.

5 – Idem dicasi per il passaggio dei militi storici dal centro di Verona il 16 maggio di ogni anno per la deposizione di corone d’alloro ai caduti a Palazzo Ridolfi-Da Lisca (luogo dei processi), in Piazza Pasque Veronesi e a Porta Nuova, dove i Martiri delle Pasque Veronesi subirono iniqua fucilazione.

6 – Idem ancora per la rievocazione e riprese di un nuovo cortometraggio, il terzo, che anche quest’anno vorremmo vedesse la luce. Il precedente cortometraggio realizzato nel 2024, finito e non ancora divulgato, sarà presentato alla 82ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, nello spazio assegnato alla Regione del Veneto. L’amministrazione comunarda sappiamo che segue con viva attenzione (ce l’hanno detto loro stessi) e apprensione — aggiungiamo noi — quest’attività di produzione cinematografica e comprendiamo che frema per questo e che la cosa possa suscitare invidie.

7 – è dal 2021 che il Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi</> non riceve contributi dal Comune di Verona; dal 2022 neppure i patrocini e subisce, anzi, ogni genere di limitazioni, vessazioni e dispetti (mancato accesso in ztl, per dirne solo uno). E nondimeno il Comitato ha potuto realizzare quanto sopra, essendo risultato ripetutamente vincitore di bandi, cinque volte presso il solo Ministero della Cultura, così da far fronte non solo all’intero ciclo annuale di manifestazioni rievocative, che da marzo a ottobre insistono sulla provincia veronese e sulle altre venete, ma da realizzare anche nuovi cortometraggi professionali, che hanno costi altissimi, di cui i non esperti non hanno percezione alcuna (un minuto – un minuto e mezzo di prodotto finito può arrivare a costare 10mila euro). Dunque ci si dovrebbe meravigliare di tanta capacità di risparmio da parte del Comitato e di saper affrontare spese come gli 80mila euro previsti quest’anno, anziché attizzare la cupidigia di chi non è capace di farlo, ma è ingolosito dagli schéi che vorrebbe per sé, se fosse al nostro posto. Capiamo benissimo che un certo arcipelago clientelare prossimo alla sinistra sia abituato a prosperare di contributi a fondo perduto, spesso sprecati per alimentare l’organizzazione, più che per finanziare i progetti. Non è questo però il caso del Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi. Se la cosiddetta informazione avesse avuto la sensibilità d’interpellarci al riguardo, senza sentire l’unica campana dei denigratori, gliel’avremmo fatto sapere. Ma a questo doppio standard siamo abituati da 30 anni, ormai. E, nondimeno, siamo ancora qui.

8 – L’unica vera novità del corrente anno è il salto di qualità nell’odio feroce contro la Verona tradizionale, cattolica e controrivoluzionaria, sulla scia della controcultura woke americana, quella che nega la storia, ma che Oltreoceano è in via di smantellamento. Nondimeno, come spiegato sopra, i comunardi del 2025 non riusciranno a impedire fisicamente la celebrazione dell’inizio dell’insorgenza delle Pasque Veronesi, quale si ripete da 28 anni, dal bicentenario del 1997, ogni 17 aprile alle ore 17, con uniformi storiche e spari a salve in Piazza delle Erbe, per la gioia di veronesi e turisti. E meno che meno le altre ricorrenze, fuori dal loro spettro. Nondimeno, se la Questura (ufficio armi) e Prefettura di Verona non dovessero rilasciare in tempo le autorizzazioni da noi tempestivamente richieste agli spari a salve e alla passeggiata in armi, a causa dell’improvvida lettera dell’Assessore Buffolo e del ritardo da lui cagionato, questo Comitato lo riterrà responsabile del danno ingiustamente arrecato.

9 – È appena il caso di rammentare all’opinione pubblica, veronese e non, che, mentre tentano d’impedire la celebrazione del 17 aprile e della gloriosa insurrezione di Verona del 1797, i cattocomunisti di Palazzo Barbieri non solo si sono ripetutamente schierati con i carnefici dei propri concittadini di 228 anni or sono (2.105 caduti) ma hanno addirittura festeggiato l’iftar o interruzione serale del Ramadan alla Gran Guardia, gavazzandovi dentro assieme ai maomettani, nell’edificio che al tempo della Serenissima era la sede della Guardia Veneziana e che vide accendersi i primi scontri in Piazza Bra coi francesi, il 17 aprile 1797, in cui si distinsero i coraggiosi Schiavoni; senza dire di patrocini e contributi elargiti a pioggia a convegni napoleonici, a centri sociali, alle parate sodomite in centro, a gruppi e organizzazioni transgender e chi più ne ha, più ne metta.

10 – Infine, nessuno può credere seriamente che coloro che hanno celebrato con tanta devozione l’iftar, possano essere davvero pensosi del Giovedì Santo, della pace mondiale (dopo il massiccio invio di armi all’Ucraina di Zelensky-Biden) e che questo possa essere un argomento serio per impedire l’annuale ricorrenza del 17 aprile delle Pasque Veronesi, le cui celebrazioni si tennero persino durante i cinque anni dell’amministrazione di sinistra di Paolo Zanotto. E nel 2022, il 17 aprile coincideva addirittura con la Domenica di Pasqua: talché una Piazza delle Erbe gremita come non mai, accolse in festa i militi storici delle Pasque Veronesi, che non riuscivano più a sfuggire alla folla entusiasta. Sinceramente nessuno si è mai accorto di tanta sensibilità religiosa da parte dell’amministrazione Tommasi (così incoerente su tanti capisaldi della dottrina morale e sociale della Chiesa, a iniziare da Sodoma) e meno che meno i tradizionalisti cattolici, che a queste cose ci tengono per davvero. Il vero motivo che infastidisce non poco gli eredi del 1789 e del 1793, della ghigliottina e delle stragi del settembre 1792 (a tacer d’altro) contro preti, monarchici e controrivoluzionari, massacrati nelle carceri di Parigi e di Francia, nonché gli epigoni degl’invasori e profanatori napoleonici del 1796-97, è che l’attività pluridecennale di studio e di rievocazione del Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi sia incoercibilmente alternativa rispetto all’ideologia illuminista che permea determinati ambienti, mettendo così in crisi anche lucrose carriere universitarie e onori, le prime costruite anche a prezzo della verità storica. Rammentiamo Soloni infeudati a partiti dell’estrema sinistra, elevati a vati dell’amministrazione Tommasi-Buffolo, spiegarci che le Pasque Veronesi, sollevazione eminentemente cittadina, furono in realtà un moto agrario; o altre scempiaggini pseudoscientifiche, inclusa la feticistica ricerca del mestolo-reliquia cui si abbeverò Bonaparte prima della battaglia di Rivoli. Cose da scompisciarsi. Ma certo i veronesi sapranno discernere e seguiteranno a onorare gli eroici loro concittadini del 1797, guardati con ammirazione anche dagli altri insorgenti dell’Italia tutta.

                                                                                                                          Nicola Cavedini

                                                                                                                      Maurizio-G. Ruggiero
Verona, 4 aprile 2025

                                                                                                               

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.