Le conoscenze di Nicolò Scillacio da Messina alla corte di Pavia sul Mare Etiopico
Sapete chi è stato Nicolò Scillacio? Cosa ha fatto per meritarsi la fama fra gli umanisti del Quattrocento? Non tutti conoscono questo grande messinese, che ha sorpreso il Mondo con le sue conoscenze. La sua rivelazione continua ancora dopo seicento anni a sbigottire un gran numero di filologi Nel 1494, durante una sua lezione ai suoi alunni pavesi, incominciò a segnalare come Cristoforo Colombo avrebbe raggiunto le Indie Orientali.
L’originalità del suo pensiero a primo acchitto meraviglierà la corte di Galeazzo Maria Sforza, quando il messinese in rapida successione segnalava i regni, che avrebbe incontrato il genovese dal Capo delle Tempeste (scoperto nel 1487 da Bartolomeo Diaz alla cuspide della penisola Sud Africana), e che sarebbe stata per lo Scillacio la via intrapresa da Colombo, quando ancora il portoghese Vasco da Gama nel 1497 valicherà quel limite risalendo da sud l’Africa, e nell’anno appresso raggiungerà la Penisola Arabica. Ebbene il messinese conosceva quelle coste tre anni prima che le visitasse il da Gama. Come avrebbe potuto questo cosmografo, letterato e giurista conoscere quei territori? Le informazioni redatte dallo Scillacio osservavano la capitale della Terra dell’Oro, Sofala, che i veneziani dichiararono ricadesse nell’isola di Diab (Planisfero di Fra Mauro da Camaldole 1459); mentre le fonti storiche prodotte dagli stessi veneziani dicono che metteranno la prima volta il piede nel Mar Rosso nel 1503. In Realtà i Siciliani da tre secoli prima avevano raggiunto quell’isola continentale, oggi conoscita con il nome portoghese di Madagascar. Lo Scillacio conosceva quei paesi però, i siculi non avrebbero potuto individuare gli altri regni che si distribuivano lungo la costa orientale africana. Le spiegazioni a queste sue conoscenze appassionerà i lettori del volume, Pietro Rombulo lo scopritore dei mondi.
Alessandro Fumia