Le esplorazioni dei siculo-arabi nel XII secolo
Pochissimi siciliani conoscono le imprese dei loro padri navigatori, al tempo storico in cui la Sicilia era una nazione. Soprattutto le navigazioni prodotte nell’emisfero opposto al proprio alcuni equipaggi sconfissero le enormi distanze prodotte da intrepidi navigatori.
Le tratte per spingere gli equipaggi siculi a esplorare il Mar di Zanguebar, prevedevano un itinerario pressoché originale. Le poche fonti che ci descrivono come riuscirono a spingersi nel continente africano verso le regioni equatoriali, prevedeva un viaggio così articolato. Il porto principale di Sicilia fu Messina. Già in epoca romana la tratta principale che dalla Città dello Stretto raggiungeva i lidi egiziani puntava a raggiungere Alessandria d’Egitto. In epoca medievale, al tempo in cui la Sicilia fu amministrata dai Normanni, le navi partitesi da Messina giungevano al porto di Giaffa. Quelle imbarcazioni commerciali potevano essere smontate. Le cronache del fondo della Geniza del Cairo suggeriscono, che quei natanti smontati a Giaffa raggiungevano un porto sul Sinai via terra, attraverso delle carovane. Una volta trovatesi sulle coste del Mar Rosso aveva inizio una navigazione avventurosa. Sono segnalati in altrettanti documenti, le imprese di navi siciliane giunte presso il porto di Aden, nella penisola Arabica già nella seconda metà del XII secolo. Alcuni anni dopo, altre iniziative portarono gli stessi equipaggi a esplorare l’Oceano Indiano occidentale; in questo modo ebbero il merito di scoprire prima di tutti gli occidentali l’arcipelago delle Maldive, e nello stesso viaggio dirigersi nella regione del Madras in India. Il commercio intrattenuto da queste propagini indiane con la Sicilia, è riportato in alcuni capitoli del volume: Pietro Rombulo da Messina lo scopritore dei mondi. La navigazione sul Mar Rosso nel XII secolo ha permesso di raggiungere la regione etiope del Lago Tana, dove impiantarono un loro emporio presso la città lacustre di Furfura. La loro influenza sui commerci non tardò a farsi sentire nello stesso continente nero persino più a sud. Dalla cronaca del geografo Idrisi giungiamo alla conoscenza che fra il 1140 e il 1154, degli equipaggi siciliani si spinsero ad esplorare il canale oceanico dell’isola continentale di Zahab (la terra dell’oro), dove scoprirono l’arcipelago delle isole Magus, oggi conosciute con il nome di Comore.
Jan Huygen Van Linschoten – Amsterdam 1596
segnalato da Alessandro Fumia