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Le navi, gli scogli e la solidarietà (1825)

Posted by on Nov 25, 2022

Le navi, gli scogli e la solidarietà (1825)

Sapevi che esattamente 187 anni fa, all’indomani della morte di Ferdinando I, tra il 5 e il 7 gennaio 1825 accadde nell’Adriatico, lungo le coste del Regno delle Due Sicilie, qualcosa di analogo a quanto si è verifcato nei giorni scorsi nelle acque del Tirreno, nei pressi dell’Isola del Giglio, alla nave da crociera “Costa Concordia“.

In quel periodo, in effetti, numerose imbarcazioni, tanto duosiciliane quanto straniere, in navigazione nei tratti tra l’Abruzzo e la Puglia furono distrutte dagli scogli o vi rimasero incagliate. La causa di ciò ebbe, tuttavia, un’origine diversa, essendosi verificata una forte tempesta, i cui effetti potrebbero ricordare quelli di uno tsunami. In particolare, secondo le cronache ufficiali dell’epoca, mentre tra Vasto e Termoli due barche finirono in secca, altrettante fecero naufragio nei pressi di Monopoli. Sempre in Puglia, ma a Barletta, ben tre imbarcazioni si schiantarono sugli scogli, una quarta affondò direttamente ed una quinta, battente bandiera svedese, si arenò. Da questi disastri marittimi per fortuna non si ebbero vittime, ma solo danni a cose. Al pari dei toscani di oggi, i regnicoli di allora, “freschi” sudditi di Francesco I, dimostrarono una pronta solidarietà, intervenendo tempestivamente per aiutare marinai e naufraghi delle nove imbarcazioni coinvolte. Non è qui fuor di luogo rammentare che nel diritto duociliano mentre la nave era, come di consueto, affidata alle cura del capitano, una simile figura era prevista anche per il porto. Al capitano del porto spettava, tra l’altro, secondo uno specifico regolamento adottato nel 1817, di riconoscere i vari legni in entrata e in uscita, spiegando ad essi le corrette direzioni da seguire e le manovre da svolgere e curando, in particolar modo, di far distinguere “banchi, scogli ed altri pericoli che saranno sotto acqua in vicinanza alla terra“.

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