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LE “PASQUE VERONESI” DIVENTANO UN DOCUFILM

Posted by on Apr 16, 2023

LE “PASQUE VERONESI” DIVENTANO UN DOCUFILM

La proiezione in prima assoluta sabato 22 aprile al Cinema Rivoli di Verona. Una pagina di storia che coinvolge tutto il nord Italia e il Veneto

Le Pasque Veronesi diventano un docufilm. Sabato 22 aprile, alle ore 17:30, la prima a Verona, al Multisala Cinema Rivoli (Piazza Bra 10). La proiezione al cinema Rivoli è gratuita ed è in anteprima assoluta.

Il docufilm ripercorre l’insurrezione del popolo veronese contro le truppe francesi e le vicende storiche, cruciali per Verona, per Venezia e per tutto il Nord Italia, che si svolsero dal 17 al 25 aprile 1797: l’invasione napoleonica dei territori veneti iniziata il 1° giugno 1796; la congiura di giacobini e massoni, organizzata a Verona e diretta a provocare una strage, con l’assassinio delle autorità veneziane e veronesi; il bombardamento francese sulla città di Verona, mentre il suono delle campane a martello dalla Torre dei Lamberti e dai campanili di tutte le chiese dava l’allarme fino all’estrema provincia, chiamando la popolazione alla lotta. E, ancora, gli atti eroici di chi insorse, il mancato soccorso di Venezia, con la fuga dei Rettori veneziani, fino all’assedio di Verona da parte di 15mila soldati francesi e la conseguente resa della città. Infine i processi e le fucilazioni. Il docufilm si chiude con l’ingresso trionfale degli austriaci a Verona, epilogo della vicenda, il 21 gennaio 1798.

La data della Prima al cinema Rivoli, il 22 aprile, coincide non a caso con i giorni delle Pasque Veronesi: l’insurrezione popolare fu sostenuta dalle autorità veronesi del tempo, nella piena concordia di tutte le classi sociali, poi repressa dai rivoluzionari francesi. In quei nove giorni di combattimenti, dal 17 al 25 aprile 1797, il popolo scaligero sfidò l’esercito francese di Napoleone Bonaparte che occupava la città, il più potente del mondo, resistendogli in armi. Almeno 500 soldati francesi furono uccisi in battaglia, altri mille furono feriti e poi ricoverati negli ospedali e vigilati dai veronesi stessi, 2.400 furono tratti prigionieri.

Altre città hanno avuto un ruolo in questa pagina di Storia [1] che, al di là dell’insurrezione avvenuta a Verona, si è giocata su una scacchiera più ampia in tutto il Veneto: Vicenza, Padova, Treviso, Venezia. Ecco come:

Vicenza-Padova. Truppe vicentine affiancarono i veronesi in battaglia contro i francesi durante l’insurrezione delle Pasque. Una sessantina i loro caduti, conteggiati fra i 2.105 morti dell’insorgenza. In particolare i 7 Comuni (Altopiano di Asiago) memori di antichi benefici ricevuti dai veronesi 400 anni prima, sotto gli Scaligeri, che li avevano difesi e che consideravano Verona la loro antica Capitale, dove abitavano le consorelle popolazioni cimbre della Lessinia, marciarono per oltre 100 chilometri, via Bassano-Marostica, per unirsi ai veronesi e per combattere insieme a loro. I 7 Comuni dono diocesi di Padova. Il Vescovo di Verona, processato dai francesi e che scampò per un solo voto alla morte, Mons. Gianandrea Avogadro, era padovano e sempre a Padova i giacobini profanarono la chiesa di San Lorenzo, poi demolita, dove si racconta avvenne un miracolo (si narra del Cristo crocifisso che volevano fucilare sbiancò in volto e le pallottole sparate si adagiarono sotto la croce).

Treviso. Uno dei reparti di stanza a Verona, durante le Pasque Veronesi, era il XVI Reggimento Treviso, dal nome della città che provvedeva al loro sostentamento con i tributi e diversi soldati erano pure trevigiani. Diversi dei protagonisti militari delle Pasque, come Ludovico e Vincenzo Spineda, erano nobili trevigiani e provenivano proprio dai ranghi del XVI Reggimento. Vincenzo Spineda fu addirittura il Comandante della Guardia Nobile di Verona, reparto di volontari con la giubba azzurra e panciotto e pantaloni gialli, appositamente costituito il 24 marzo 1797, a protezione della città. Ludovico Spineda combatté eroicamente contro forze soverchianti, fu catturato e messo in ceppi dai francesi, che lo torturarono con le baionette lungo il tragitto fino a Desenzano, rimanendo zoppo a causa di questo per tutta la vita. L’intera guarnigione veneziana che difendeva Verona fu deportata in Francia via Brescia-Milano in campi di concentramento allestiti dai liberatori dell’umanità e da cui solo un terzo fece ritorno.

Venezia. L’influsso delle Pasque Veronesi su Venezia, che temeva di compromettere la sua neutralità e i cui rappresentanti a Verona fuggirono per ben due volte, all’inizio e al termine dell’insorgenza, fu enorme. Fu uno dei pretesti per far dichiarare guerra alla Dominante da Bonaparte. Mentre a Milano (gennaio 1797) i giacobini del Nord-Italia, protetti dalle baionette francesi, cospiravano per distruggere Venezia, i tradizionali Stati italiani immaginavano di lasciare in piedi almeno l’antico Dogado, cioè la fascia costiera della Serenissima: dopo le Pasque ne decretarono la distruzione. Il giorno della caduta della Dominante (12 maggio 1797) ad affrettare il voto del Maggior Consiglio di scioglimento e di devoluzione del potere al popolo, furono truppe schiavone, le stesse che avevano combattuto a Verona: spararono a salve in segno di saluto e affetto a Venezia dalle navi, che li stavano reimbarcando in Istria e Dalmazia, spari che furono scambiati da Senatori per un tentativo giacobino d’impossessarsi della città. L’insurrezione popolare vicino a Rialto, che seguiva il coraggio di Verona e con cui si voleva ripristinare la Repubblica di San Marco, fu soffocata a cannonate. Il 16 maggio, lo stesso in cui le truppe francesi venivano fatte entrare in città con imbarcazioni venete (essendo i transalpini senza naviglio), i Martiri delle Pasque Veronesi salivano il patibolo e cominciavano i saccheggi di opere d’arte, alcune delle quali si trovano ancora oggi nel Museo del Louvre, a Parigi.

Prodotto dal Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi, il documentario è firmato dal regista Tommaso Giusto; Andrea Scopelli è il direttore della fotografia, mentre la sceneggiatura è di Nicola Cavedini e il soggetto è di Maurizio Ruggiero. Gli interpreti sono gli attori delle Compagnie teatrali veronesi e i gruppi di rievocazione storica di epoca napoleonica (francesi, austriaci e veneziani) nelle uniformi e nei costumi del tempo, popolani inclusi. Il docufilm si avvale inoltre delle voci dei migliori doppiatori italiani, di sottotitoli in italiano e in inglese e delle musiche originali, appositamente composte per il film da Marco Zago e da Giacomo Zilio.

La produzione ha il patrocinio e il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Comune di Verona e del Comune di Oppeano.

È stato inoltre patrocinato dalla Provincia di Verona, dal Comune di Pescantina e dal Comune di Orgiano (Vicenza).

Gode del contributo della Regione del Veneto, di AGSM-AIM, Amia, AMT, ATV, Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero dell’Adige, del Consorzio ZAI Quadrante Europa e di Serit.

È stato inoltre prodotto un dvd del film, cui si accompagna un libretto con oltre 80 fra le più belle tavole realizzate in questi anni dai migliori illustratori italiani e stranieri sui vari episodi dell’insorgenza veronese.

Dopo quella del 22 aprile a Verona altri Comuni si sono già proposti per ulteriori proiezioni, che saranno comunicate in seguito.

Le persone interessate sono pregate di contattare il numero 347/3603084 oppure di scrivere alle email pasqueveronesi@libero.it e info@pasqueveronesi.it


[1] Tra le centinaia di fonti sulla vicenda, le principali a cui si fa riferimento sono i volumi di Francesco Mario Agnoli, Le Pasque Veronesi, Il Cerchio Iniziative Editoriali, Rimini 2016.

1 Comment

  1. Fu una grande vittoria del popolo veronese

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