Lingua Napoletana

La lingua Napoletana o, come diciamo noi, il Napoletano, e’ riconosciuto dall’Unesco come lingua e non come dialetto come impropriamente qualcuno lo definisce.
La lingua Napoletana non e’ dialetto
Il Napoletano è una lingua o un dialetto? Possiamo accertare con esattezza che il Napoletano è un idioma mondiale. Studiosi, letterati ma anche persone semplici hanno dato il loro contributo all’etimologia della lingua Napoletana, una materia affascinante che si perde nella notte dei tempi, che risale forse ai greci o a Virgilio oppure a Carlo III di Borbone?
Etimologia della lingua napoletana
Vi siete mai chiesti come nascono i suoi vocaboli? scopritelo insieme a noi.
Ecco l’etimologia dei vocaboli più comuni del napoletano. scopriamo insieme la nascita delle parole che fanno parte dello slang quotidiano.
Il corso dei secoli non ha segnato solo la storia della città ma anche della linguaggio, che ha subito influenze incredibili, dall’arabo, al greco, al tedesco la francese allo spagnolo e chi più ne ha più ne metta.
Ecco la storia delle parole in napoletano il significato e l’origine.
Quante volte parlando con un amico, o in famiglia è scappata una parola in dialetto o in napoletano arcaico e ci siamo chiesti: “ ma perché a Napoli diciamo così da dove deriva il termine“?.
La nostra rubrica si pone come obbiettivo quello di risalire all’origine del vocabolo o del detto, trovare la radice dell’etimo e svelare le mille curiosità che si celano dietro una parola di uso comune.
Lo sai come nasce la parola Guaglione?, oppure il termine tiè da dove deriva? e la parola Loffa, o caccavella?
Queste e molte altre curiosità troverete nella nostra rubrica per Napoletani e non.
Lo sai perche’ si dice “Mannaggia ‘a culonna”
Perche’ si dice: “Mannaggia ‘a culonna o mannagg’o sang ‘da culonn“. A questa famosa colonna è legato un aneddoto storico cominciato nel 1500.
“mannaggia ‘a culonna” o “mannagg’o sang da culonna”
Con il termine mannaggia si inizia un’imprecazione contro qualcuno o qualcosa ma a Napoli si usa anche per imprecare contro una colonna (mannaggia ‘a culonna).
A questa famosa colonna è legato un aneddoto storico cominciato nel 1500. Nell’attuale Piazza Ottocalli era collocata da sempre una vecchia colonna di marmo di origini sconosciute, forse di epoca romana.
La venerazione della colonna
Il popolino era da sempre affezionato a quest’opera sconosciuta tanto da darle, a metà tra il sacro e il profano il significato di portafortuna. I parroci succedutesi nella vicina chiesa dedicata ai Santi Giovanni e Paolo, forse o senza forse approfittando della credenza contribuirono non poco ad far accrescere nei napoletani la venerazione della colonna, poiché alla stessa si attribuiva un particolare potere, quello di influenzare il tempo a seconda delle esigenze e delle preferenze del popolo.
Se i contadini volevano la pioggia per irrigare i loro campi secchi e aridi, il parroco recitava l’orazione alla destra della colonna. Se, invece, stanchi dell’inverno e del maltempo, il popolo voleva finalmente godersi il sole, il parroco recitava l’orazione alla sinistra della colonna.
L’Arcivescovo Annibale di Capua
Questa tradizione andò avanti per parecchi anni, fino a quando l’Arcivescovo Annibale di Capua, nel 1590, preoccupato per le troppe credenze popolari e per l’aspetto troppo profano delle stesse, ordinò con un provvedimento ecclesiastico, l’abbattimento della colonna e la fine di ogni altra leggenda legata ad essa.
Questa decisione gettò per alcuni anni nello sconforto il popolo, abituato oramai ad affidarsi alla colonna propiziatoria per ogni evenienza, non solo climatica. Uno sconforto che lo portò a coniare un’espressione, anche in questo caso a metà strada tra la citazione folcloristica e la bestemmia.
Ogni qual volta, infatti, un determinato evento non andava come il popolo sperava, che fosse il sole, la pioggia o altra previsione, e attribuendo alla mancanza della colonna la cattiva riuscita dell’auspicio, il popolo esclamava: “Mannaggia ‘a culonna!”.
fonte https://napolipiu.com/lo-sai-perche-si-dice-mannaggia-a-culonna