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Lo sbarco di Garibaldi in Calabria – Agosto 1860 di Vincenzo Giannone (La disfatta dell’esercito borbonico: retroscena)

Posted by on Mag 2, 2022

Lo sbarco di Garibaldi in Calabria – Agosto 1860 di Vincenzo Giannone  (La disfatta dell’esercito borbonico: retroscena)

Giannone attribuisce importanza al ruolo calabrese. Nel merito, la lettura di cui si diceva è tranciante. Garibaldi, cioè inteso come mera figura di copertura dei disegni di Cavour, malgrado le apparenti distonie tra i due personaggi.

Dietro questi interessi anche gli inglesi, come ormai sempre più noto; con loro anche la massoneria internazionale, già da tempo ansimante attorno al crollo della dinastia dei Borbone. Ma qui va fatta una considerazione anche sui fattori che permisero tutto ciò, come l’infiltrazione di traditori “liberali” nei gangli chiave del potere politico e militare. Un fatto che squadernò all’attenzione di tutti il problema di una selezione della classe dirigente non sempre ineccepibile e soprattutto bisognosa quantomeno di un cospicuo rinnovamento.

Tornando al tema principale di questo lavoro storico e storiografico (il secondo aggettivo perché lo studio ha una metodologia di ricerca da saggi vero e proprio, seppur a tesi), appare dunque grande il merito dell’autore nel riportare alla luce questo aspetto: le Calabrie, ossia nella drammatica e stringente temperie storica cagionata dal violento intervento garibaldino.

Una spedizione, quella dei cosiddetti Mille, che nel lavoro di Giannone è sottratta ad ogni esaltazione aprioristica ed agiografica. Perché il punto è proprio questo, principalmente. Un dubbio, eufemisticamente, su questa supposta epopea. Come fu cioè possibile che poche centinaia di uomini riuscissero a sconfiggere l’esercito di un Regno. E Giannone, che già aveva trattato questo ed altri temi nel volume “La Garibaldite” (2020) ci viene ampiamente in soccorso. Il tutto attraverso un filtro storico di rilievo e valore, una convincente perizia argomentativa, un ricco apparato documentale, una vasta bibliografia ed una invidiabile, infine, sapienza stilistica e di sintesi. Fatto, allora, lo scandaglio a proposito dei retroscena inquietanti di quel passaggio, così importante e gravido di conseguenze per tutto il Sud. Specificatamente, sono approfonditi i ruoli del già più che discusso e discutibile ministro dell’Interno, Liborio Romano; assieme a lui anche quello del ministro della Guerra, Pianell. Tutto sembrò giocare a favore dei (pochi, ma non pochissimi: di sicuro non mille) garibaldini: dal disordine a Napoli fino agli ambiti più strettamente militari, con ritardi incomprensibili nelle comunicazioni ai reggimenti, con manifeste incapacità, con solari e forse volute “disattenzioni”, in quel momento strategicamente utili alla causa del nemico. Tutto questo si riflesse direttamente anche ne territorio calabrese.

Un libro utilissimo davvero, quello di Giannone, perché compendia a dovere ed alla perfezione le ragioni della storia e del metodo di ricerca con una polemistica nutrita di argomentazioni e alla fine, proprio per questo, valida, coerente e convincente.

Marino Pagano[1]


[1] L’ALFIERE, pubblicazione napoletana tradizionalista, n. 2, dicembre 2021.

Alelio Editore, Scafati 2021

pp. 208, euro 18,00

(ai lettori di Alta Terra di lavoro è offerto a € 15,00)

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