Luciano Salera commenta Giuseppe Galasso
a seguito dell’articolo pubblicato su Giuseppe Galasso Luciano Salera mi risponde privatamente e mi autorizza a pubblicarla.
Su Galasso, e finalmente era ora, qualcuno risvegliandosi dal
sonno (o dalle abbondanti dosi di narcotici ingozzate) comincia,
timidamente, a dire quello che il povero sottoscritto afferma, nel
deserto, purtroppo fino ad ora, da decine e decine di anni …
Galasso è uno dei tanti fulgidi esponenti di quella categoria di
universitari che ha contribuito a diffondere notizie false sulla
storia del Risorgimento c.d. italiano (ma, in effetti, piemontese) e
contribuendo a diffondere l’immagine di una Napoli negativa
(che ancora oggi ci portiamo appresso, vedi sindaco di Cantù,
tal Claudio Pizzozero).
Ma noi siamo superiori rispetto a questi buoni a nulla, noi abbiamo
il vantaggio di sopravvivere rispetto a queste merducce. Ma, mi sai
dire, caro Claudio, chi lo conosceva sto Pizzozero?
Infine una piccola correzione: poiché citi Gramsci e riporti la sua
affermazione contenuta nella famosa definizione circa lo stato italiano,
desidero farti presente che Gramsci parla di “scrittori salariati” e non di
”storici salariati“. Il senso non cambia, ma Gramsci se lo si cita va
citato bene, o no?
Un affettuoso saluto. Luciano
ps:
Antonio Gramsci:
Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha
messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole,
squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini
poveri che scrittori salariati tentarono di infamare
col marchio di briganti.
Puntuale e preciso il nostro Salera, che ha ragione da vendere!Io ho vissuto otto anni a Napoli con mio marito-che odiava Garibaldi e i piemontesi con i quali doveva lavorare oer costruire l’Aeritalia-lessi un libro di Galasso che non mi piacque per niente, era una storia di Napoli, mi dissero che era una perla. Lo trovai falso e fazioso.Quando lo conobbi mi fece una pessima impressione, un pallone gonfiato carico di titoli.Ben venga dunque questa revisione!