M. DI Sangro parla del cardinale Ruffo che riconquista il regno a Ferdinando

“Fu però Crotone teatro di orribile saccheggio, ed il Cardinale vi accorse dalla marina di Catanzaro, e mise fine colla sua presenza a quel selvaggio operare.
Le vittorie della Calabria destarono grande entusiasmo nel Regno. Il Cilento, la Basilicata, gli Abruzzi, si sollevarono cacciarono i repubblicani, rialzarono gli stemmi dei Borboni.
Le Puglie seguirono il movimento, appoggiate da navi russe, inglesi e turche, le quali incoraggiavano la rivincita contro i francesi.
I capi della Repubblica Partenopea volevano che i generali francesi marciassero contro i propri connazionali. Si fecero due spedizioni, una per le Puglie, l’altra per le Calabrie. Soggiogarono ed abbruciarono città e villaggi, uccisero donne e fanciulle.
A San Severo trucidarono circa mille persone di ogni età e sesso.
Nella città di Andria, ove trovarono, fecero eguale macello, e per nefandoconsiglio del conte di Recco, D. Ettore Caraffa, antico feudatario di quel sito,bruciarono la città, passando al fil di spada circa duemila cittadini.
E sono quellejene sitibonde di sangue umano che ardiscono dare del tiranno, e voglionoesecrato il nome dei Borboni ! A Trani superarono ancora, se è possibile, incrudeltà gli orrori accennati, riducendo quella fiorente città a cumuli di cadaverie ruine. Seguendo la loro sanguinosa marcia entrarono in Bari. Il 5 apriles’impossessarono del castello di Brindisi, ma lì si arrestò il loro trionfo, e furonodalle popolazioni battuti, tanto da doversi in tutta fretta ritirare a Napoli.