Maria de Cardona Contessa
Una donna rivoluzionò un borgo, dando vita a una città.
Nel 1512, Avellino contava poco più di mille abitanti. Maria de Cardona, contessa, ne fu la guida illuminata. La città era marginale, ma strategica per i traffici tra Adriatico e Tirreno.
Maria introdusse innovazioni precise. Ottenne il “giorno di mercato franco”: un giorno al mese senza imposte sul commercio. Istituì una fiera annuale e fece costruire due ferriere, dando avvio a una primitiva industria siderurgica locale.
Il sostegno di suo marito, Francesco d’Este, e dell’imperatore Carlo V permise queste riforme. Nel 1548 fu istituito un ordine di deputati, primo esempio di consiglio comunale. Venne creata la carica di sindaco, segno di una nuova gestione partecipata.
I dati demografici parlano chiaro. Da 1.000 abitanti nel 1532 si passò a 1.600 nel 1561. Un incremento notevole per l’epoca, conseguenza diretta delle innovazioni economiche e politiche.
Avellino divenne un modello di buongoverno nel Regno di Napoli. Le piccole città osservavano questo esempio di successo e rinnovamento.
Così, una donna anticipò riforme e sviluppo che avrebbero ispirato molte comunità in Italia. La sua eredità resta visibile nel volto e nella storia di Avellino oggi.
Maria de Cardona guidò Avellino dal 1512
Riformò il commercio e le istituzioni cittadine
Popolazione da 1.000 a 1.600 abitanti nel Cinquecento
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