Maria Sofia di Borbone Napoli celebra l’ultima Regina delle Due Sicilie, i ringraziamenti di Max Emanuel Duca in Baviera

Grazie, innanzitutto, a chi stamattina, a dispetto del cattivo tempo, è voluto venire a commemorare l’ultima Regina di Napoli e del Regno delle Due Sicilie e a chi verrà, nel tardo pomeriggio, nella basilica di Santa Chiara a seguire la funzione religiosa.
Nell’occasione, rivolgiamo idealmente un saluto affettuoso a chi ha letteralmente restituito a noi Napoletani, dopo 124 anni, la nostra Regina: al compianto don Achille di Lorenzo, qui rappresentato dai nipoti Carlo e Roberto.
A chi, aprendo la strada del revisionismo storico, in un certo senso ci ha fatto oggi qui riunire per rendere omaggio ad una Regina della quale, se non fosse stato per loro, non sapremmo nemmeno chi fosse stata: Carlo Alianello, Michele Topa, Silvio Vitale, questi ultimi qui rispettivamente rappresentati dal nipote e dal figlio.
Alla direttrice dell’Archivio di Napoli, dottoressa Candida Carrino ed alla sua collaboratrice, dottoressa Giuliana Ricciardi che, con cordiale disponibilità, ci hanno consentito di celebrare in questa più che degna cornice storica, i cento anni dalla scomparsa della nostra Regina.
Un grazie particolare, inoltre, al signor Giuseppe Mancini che ha generosamente dedicato un suo grande spazio pubblicitario all’effigie di Maria Sofia, perché molti Napoletani la conoscessero;
alla titolare della Libreria Neapolis, Annamaria Cirillo, per il suo prezioso, costante supporto;
all’amico Pietro Diodato per il cortese interessamento alla pubblicizzazione di questo evento;
al dottor Bernhard Graf, docente della Ludwig-Maximilian Universität di Monaco di Baviera, nonché giornalista della Bayerischer Rundfunk ed autore di splendide monografie su Casa Wittelsbach che fra poco interverrà in videoconferenza; e, per ultimo, ma non ultimo, un deferente ringraziamento al Duca Max Emanuel di Baviera, discendente di Maria Sofia, che cosi ci saluta:
Esimio Presidente Saltarelli,
Gentilissimo dottor de Biase
Pregiatissimo dottor di Giovine,
Gentilissime signore e signori,
Sono molto contento e infinitamente grato a Voi che siete qui riuniti per commemorare il centesimo anniversario della morte della mia pro-prozia Maria Sofia, Regina delle Due Sicilie.
Sempre, ogni volta che entro nel salone Gaeta del nostro Castello sul Tegernsee, mi ricordo di Lei. Al cospetto del dipinto di Ferdinand Piloty e della statua di Nicola Cantalamessa Papotti, L’ho sempre davanti agli occhi come “l’Eroina di Gaeta” impegnata nella difesa dell’ultimo baluardo del Regno delle Due Sicilie a combattere contro Enrico Cialdini, generale di Vittorio Emanuele, sugli spalti ad incitare i soldati, a prendersi cura dei feriti.
Come sembrano lontani, in questo frangente, i momenti idilliaci della sua vita illustrati negli altri due dipinti: Maria Sofia, duchessa in Baviera, promessa sposa con sul petto un medaglione a colori del suo fidanzato, il principe ereditario Francesco delle Due Sicilie (così immortalata da Erich Correns nel 1859) e nell’opera di Filippo Palizzi del 1860 che mostra la Regina a cavallo sullo sfondo del Golfo di Napoli.
Lei e tutte le sue sorelle: Elena, principessa ereditaria di Thurn und Taxis e Duchessa di Baviera, Elisabetta Imperatrice d’Austria e Regina d’Ungheria, Matilde contessa di Trani e Sophie Charlotte duchessa d’Alençon, figlie dei duchi Massimiliano e Ludovica, hanno affrontato a testa alta le loro vite, a volte molto tragiche, cercando sempre di onorare col massimo coraggio i loro ardui doveri. E ciò è particolarmente vero per la regina Maria Sofia quando dovette sposare “per procurationem” uno sconosciuto, diventare Regina delle Due Sicilie all’età di 17 anni e difendere, a 18 anni, la fortezza di Gaeta insieme al marito; essere coinvolta, diciannovenne, nello scandalo Diotallevi e trovarsi di fronte a numerosi altri intrighi. E poi, a tarda età, a Monaco sentire di nuovo i proiettili (questa volta dei rivoluzionari) passarle sulla testa e, infine, assistere al tramonto della monarchia bavarese…
Questi sono i pensieri che mi tornano puntualmente in mente quando la vedo come un’eroina, nel nostro “Salone di Gaeta”.
Della regina Maria Sofia e delle sue sorelle, la dama di compagnia Marie von Redwitz ha detto: “Tutte le sorelle duchesse non si potevano misurare con lo stesso metro, non erano persone comuni. Avevano tanta qualità e tanta generosità, non perché fossero state così educate in famiglia, ma per loro stessa natura.”
Il padre di Marie von Redwitz, il deputato del parlamento regionale bavarese Oskar, aveva già scritto per Lei nel 1860, questa poesia:
“O Regina di Cavalleria,
giovane diciannovenne così forte,
in questo nostro tempo senza forze!
I tedeschi Ti ringraziano;
Tu, gioiello principesco,
Tu, orgoglio splendente di Baviera,
Tu, eroina di Gaeta…”
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Io sarò idealmente e totalmente insieme con Voi, stasera alle ore 19:00, nella Basilica di Santa Chiara, durante la cerimonia religiosa in memoria per la mia pro-prozia, Maria Sofia, Regina delle Due Sicilie.
Cordiali saluti a Napoli
Max Emanuel Duca in Baviera
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saluti letti da Claudio Saltarelli il 18 gennaio 2025 alla Sala Filangieri dell’Archivio di Stato di Napoli