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NAPOLI CONQUISTA IL MONDO

Posted by on Apr 8, 2022

NAPOLI CONQUISTA IL MONDO

“Ih quant’ è bbella Napule
pare ‘nu franfellicco
ognun’ vene, allicca
e senne va!”

Così scriveva un Anonimo nel ‘600 paragonando Napoli al bastoncino di zucchero colorato che, ancora oggi, si vende nelle feste popolari.
Ovviamente era una satira politica sul fatto che Napoli veniva utilizzata per i propri scopi dalle varie dominazioni.
Satira valida, sicuramente, ancora oggi e non solo per Napoli ma per tutto il Meridione.

Ma c’è stato qualcuno che, invece, avrà inteso questo scritto in senso strettamente letterale.

Siamo nel 1959 in Via Gianturco, periferia est di Napoli.
Nella sua gelateria, il signor Spica ha un’intuizione per differenziarsi dalla concorrenza e creare un gelato innovativo.
Prende un cono per gelato, riveste l’interno con uno strato di cacao, zucchero e olio in modo che la cialda non assorba il gelato e resti croccante, mette un gelato alla vaniglia sopra e cosparge la sommità di praline di cioccolato e nocciole.
Chiama questa sua creazione “CORNETTO”.

Purtroppo i risultati in termini di vendite non sono quelli auspicati dal nostro pasticciere Spica.
Il Cornetto non ha un particolare successo, probabilmente perché la pubblicità era ancora agli albori e, sicuramente, aveva costi molto elevati.

Fatto sta che il gelato Cornetto resta un prodotto a cui non viene riconosciuto il successo sperato.

Fino a quando l’Unilever, multinazionale britannica, acquista l’Algida.
Siamo negli anni ’70. Il gelato di punta dell’Algida è il Cremino.
Un gelato un po’ triste, specie di pretino su uno stecchetto di legno che non si legava più ai mutati costumi sociali.
C’era la contestazione studentesca, c’erano stati i referendum su divorzio e aborto. Il Cremino restava utile solo per la stecchetta di legno che i ragazzini usavano per incastrarla con la punta fra i raggi della ruota posteriore della bicicletta e produrre un rumore infernale simile ad una motocicletta (!).
Occorreva un prodotto più dissacrante. Ecco che l’Unilever acquista il brevetto del cornetto dallo Spica (e ci auguriamo che lo Spica abbia potuto veder ben ripagato il suo intuito) e nel 1976 lancia una massiccia campagna pubblicitaria che trasforma il Cornetto nel gelato degli italiani prima e un successo mondiale successivamente.

Così il Cornetto Algida diventa un ospite fisso delle estati italiane, il testimone dolce di amori adolescenziali estivi nati e finiti davanti ad un jukebox, compagno inseparabile negli intervalli di partite mondiali (quando c’erano) nei caldi pomeriggi o nelle miti serate estive.

Oggi possiamo dire che, grazie all’intuito del sig. Spica, Napoli ha conquistato in modo dolce il mondo intero visto che ogni anno si vendono un miliardo e mezzo di unità di Cornetto Algida (che viene ancora prodotto in provincia di Napoli, a Caivano località Pascarola).

Ritornando a quanto scriveva l’Anonimo nel ‘600, a ben vedere il Cornetto è Napoli:

  • il nome è quello del portafortuna napoletano per antonomasia,
  • la copertura superiore di cioccolato e nocciole, più dura, è l’impressione che inizialmente la città di Napoli provoca al forestiero,
  • ma, una volta superata la diffidenza iniziale, ci si tuffa nel “cuore di panna” di Napoli ed in tutta la sua inventiva, esuberanza, cultura e civiltà che da 2500 anni Napoli regala al mondo.

autore sconosciuto

testo segnalato da erminio de biase

6 Comments

  1. Bella dissertazione Er minio!

    Ciao

  2. Bella dissertazione!

    Ciao!

  3. Il cornetto… grazia e inventiva! Non ne conoscevo la storia, ma ora che la so, sara’ il gelato che regalo per avere l’occasione di raccontarla!… altro non si puo’, con la stupenda immagine di Napoli che avete postato! caterina ossi

  4. Bravo, Erminio De Biase.
    Un saluto dall’Argentina.

  5. Pagine molto interessanti.complimenti

  6. Non facciamo tant j elogi altrimenti il cornetto non sarà più prodotto a Napoli ma in Turchia o Romania!

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