Nicola Bernardini esperimento elettrico in onore dell’arrivo di re Ferdinando II a Lecce (14-27 gennaio 1859)
All’inbrunire, l’atrio dell’Intendenza fu illuminato dai fanali situati nei ventotto archi e da quatro candelabri con altri otto fanali eretti agli angoli dell’atrio. Ma la novità di questa illuminazione fu una lampada a luce elettrica, una pila Bunsen, situata nel centro del cortile, che fu costruita per l’occasione dal gesuita padre Nicola Miozzi.
Finita la presentazione dell’esperimento del Miozzi, il corteo Reale si recò presso il teatro; qui il pubblico gridava “viva il re”; ma nonostante le acclamazioni festanti, anche in teatro re Ferdinando aveva sentito forti brividi di freddo. La stessa sera ebbe luogo una sontuosa cena presso l’Intendenza a cui presero parte le principali autorià. Dopo tutti asistettero all’accensione di fuochi artificiali che chiusero i festeggiamenti della giornata.
La partenza per Bari era prevista per il mattino successivo, ma durante la notte Ferdinando fu irrequieto e si preferì sospendere la partenza. Sabato 15 gennaio 1859 fu visitato dal medico Giuseppe Leone (benchè di idee liberali), il quale opinò che il Re non dovesse assolutamente rimettersi in viaggio. Quel giorno e il successivo furono sospesi i ricevimenti, nonostante da ogni punto giungessero sindaci e rappresentanze; e al re fu fatto un “salasso” come era consuetudine dell’epoca.
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