Nicola Grossi ad Arce si scontra con Garibaldi
Arce (Frosinone) 27 maggio 1849
Nicola Grossi (mio trisavolo) si scontra con Garibaldi
Nel maggio del 1849, Garibaldi, proveniente dalla Repubblica romana, alla testa di quattromila uomini, portò un attacco al Regno delle Due Sicilie.
Sul confine, in prossimità della dogana di Collenoci, trovò schierati, capeggiati da Nicola Grossi, cento arcesi della Guardia Urbana, i quali, dopo una breve scaramuccia, vista la preponderanza delle forze nemiche, preferirono battere in ritirata.
Nicola Grossi riparò ad Atina, da dove inviò all’Intendente di Caserta un dettagliato rapporto sull’accaduto, che ho rinvenuto nell’Archivio di Stato di quella città e pubblicato, insieme con altri documenti sulla vicenda, nel secondo volume della mia monografia su Arce, da cui è tratta la foto del Grossi.
La sera dello stesso giorno Garibaldi lasciò Arce perché richiamato da Mazzini a Roma.
L’iscrizione che vedete nella foto, da me dettata, è stata posta a dimora dall’ing. Marco Marrocco, che ha trasformato la casa di Nicola Grossi in un accogliente B&B denominato “Palazzo Tronconi”.
Nello stesso Palazzo, come ricorda un’altra lapide, il 22 novembre 1798 fu ospitato Ferdinando IV di Borbone.
I borbonici sanno ora dove poter venire “in pellegrinaggio”, come fece il Comandante Giovanni Salemi.
Ferdinando Corradini
GIACINTO DE SIVO RIFERISCE CHE CALIBBARDO SI RITIRÒ PERCHÉ ERA IN ARRIVO SUL POSTO IL MARESCIALLO FERDINANDO NUNZIANTE CON TRUPPE REGOLARI E CALIBBARDO “RATTAMENTE SI FUGGÌ”.