“NINA” novità editoriale di Luisa Matera
Quella che ho raccontato è la storia di Nina, una giovane donna siciliana. Sfuggita ad un tentativo di violenza da parte dei bersaglieri, grazie all’aiuto del fidanzato, soldato borbonico. La sua casa viene data alle fiamme e la giovane, con la madre e le sorelle, sono ospiti presso dei contadini che sono accorsi, in loro aiuto. Alla giovane, dopo continue domande, viene comunicato che il fidanzato, Lorenzo, è stato arrestato e condotto presso le carceri di Fenestrelle.
Nina scappa con l’intenzione di raggiungerlo ma vaga per il bosco, dove incontra uno scrittore, Giacomo, che ha perso l’ispirazione a causa della morte prematura della moglie. L’uomo si prende cura di lei e se ne innamora, rispettando, però, i sentimenti della ragazza. Nina ostenta il suo essere brigantessa ma in realtà è un cerbiatto sperduto. A tratti donna forte e acuta, a tratti una bambina bisognosa di protezione. Lui è un uomo quasi sprovveduto, che non si interessa di ciò che accade all’esterno della sua casa ma che per lei, è pronto ad affrontare ogni sorta di pericolo. Nonostante il parere sfavorevole di Nina, lui la segue di nascosto, poi palesandosi quando si rende conto, che dopo aver attraversato lo stretto, lei sta sbagliando strada. L’uomo è il narratore della storia che spesso rimprovera se stesso per non essere in grado di manifestare i suoi sentimenti. Arrivati in Calabria, Nina cade ferendosi ad un ginocchio e Giacomo cerca un riparo per la notte e trova una masseria abitata solo da una bimbetta, Assuntina, dopo che la sua famiglia è stata sterminata dai piemontesi. La piccola si abbandona alle loro cure e, in questo frangente, conoscono anche Micuccia, ostetrica anziana e burbera, che si mette a disposizione di Giacomo per aiutare Nina, che a causa della caduta, è febbricitante. La burbera donna, si rende conto che Nina è incinta e accusa Giacomo. Il viaggio a causa della gravidanza, non può continuare, quindi attendono il momento del parto, vivendo tutti insieme come una grande famiglia, Giacomo, Nina, Assuntina e Zia Micuccia, che assiste la gravida per tutta la gestazione e poi al parto. Dopo i mesi dedicati all’allattamento della neonata, Sofia, Giacomo e Nina, riprendono il viaggio affidando la piccina e Assuntina a Zia Micuccia. Riescono ad imbarcarsi su un peschereccio che li porta fino a Gaeta, dove trovano una situazione disperata, fatta di bombardamenti e cadaveri abbandonati ovunque. Un brigante, li incontra nel buio, e li porta proprio dove la Regina Maria Sofia, si occupa di curare i feriti. La Regina, appare come una donna semplice e molto provata ma si offre di aiutare la coppia, appena sarà possibile, dopo aver ascoltato la storia di Nina. Quando i reali decidono di lasciare Gaeta, per risparmiare al popolo ulteriori sofferenze, la coppia, si imbarca con loro sulla Muette e si salutano al porto di Civitavecchia. Essendo, quello di Civitavecchia, un luogo tranquillo, riescono a trovare una nave, che li conduce fino a Genova. Mischiandosi tra la folla, nessuno fa caso a loro e salgono sulla prima diligenza che li dovrebbe portare fino in Piemonte, ma alcuni viaggiatori, si rendono conto che sono terroni e in men che non si dica, vengono fatti scendere e il loro viaggio deve per forza proseguire a piedi. A causa di una forte e inaspettata nevicata, si rifugiano all’interno di una grotta, dove Giacomo, scopre lo scheletro di una giovane donna vestita da uomo. Ha con sé molto denaro e un pugnale, tempestato di pietre preziose e Giacomo decide di impadronirsene solo per l’utilità delle due cose, infatti tralascia il prezioso anello infilato nel dito della sventurata giovane, morta almeno 50 anni prima. Al freddo e senza cibo, i due si avvicinano molto e consumano il primo rapporto sessuale. Giacomo con ciò crede che tra lei e Nina sia nato qualcosa, ma la donna il giorno dopo si mostra indifferente. La neve smette di cadere e inizia a sciogliersi e possono riprendere il viaggio. Sono sporchi e affamati ma non si arrendono. Giunti al colle, trovano il modo di penetrare all’interno della fortezza di Fenestrelle, si separano e iniziano a cercare Lorenzo tra le celle ma non lo trovano. Giacomo fa un incontro, con un soldato imprigionato, gravemente ammalato, amico di Lorenzo, che gli comunica che il giovane fidanzato di Nina non è mai arrivato a Fenestrelle ma è morto, arso vivo dalle fiamme, in casa di Nina. A queste rivelazioni Giacomo, trascina Nina fuori da quel luogo di morte. Alla notizia della morte di Lorenzo, Nina non regge e cade in una depressione profonda e vorrebbe lasciarsi andare, ma l’uomo non glielo permette e fa di tutto per metterla in salvo. Scoppia un temporale e non hanno un riparo e sono deboli, affamati e stanchi. Trovano una locanda, dove Giacomo, tirando fuori il denaro trovato nella grotta, riesce ad ottenere cibo in abbondanza, un letto, dell’acqua calda e abiti nuovi e puliti. Fra i due, trovatisi nudi nello stesso letto, scoppia la passione e Giacomo chiede a Nina di sposarlo. La giovane accetta. Un vecchio marchese, ospite della locanda, nota il pugnale nella tasca di Giacomo e gliene chiede la provenienza. Giacomo gli dice la verità e dal colloquio dei due, viene fuori che la giovane morta nella grotta, è la sorella gemella del vecchio marchese, scomparsa anni prima. Chiede di poter andare nella grotta a recuperare i resti della fanciulla e dare loro, degna sepoltura. Il marchese si offre di aiutarli a tornare in Calabria, mettendo a disposizione una delle sue navi, e per ringraziarli per aver esaudito il suo desiderio di seppellire la sorella, li nomina eredi della sua immensa fortuna. Un naufragio però li separa. È Giacomo ad arrivare per primo in Calabria, bussa alla porta di zia Micuccia ma scopre che la levatrice è morta nel sonno e il suo corpo è ancora nel letto, mummificato, e le due bambine, rimaste sole, grazie al sostegno di Assuntina, in qualche modo se la sono cavata. Distrutto dal dolore, Giacomo si fa carico della sepoltura di ciò che è rimasto della donna e si assume la responsabilità delle due bambine, nell’attesa che Nina ritorni, anche se non sa se si sia salvata. Le sue speranze sono premiate dall’arrivo della sua donna in quella casa che li aveva accolti al loro arrivo dalla Sicilia. Insieme decidono di adottare Assuntina e di portarla in Sicilia. Il pericolo però è sempre in agguato e notano, all’esterno della casa, un plotone d’esecuzione che sta giustiziando dei prigionieri, accusati di brigantaggio. Sono carabinieri che, dopo aver sparato su quei calabresi inermi, si rendono conto che la casa è abitata e per stanare gli abitanti, appiccano il fuoco. Si salvano grazie all’intervento di Assuntina che li conduce in una stanza segreta. Con l’aiuto di un brigante, Saverio, si imbarcano finalmente per la Sicilia, dove riescono anche a sposarsi, ma il rapporto tra la Nina e la sorella di lei, Venera, subisce una frattura, perché la stessa decide di sposare un giovane piemontese. Nina è in attesa del figlio di Giacomo e una sera, arriva, spaventata e tumefatta, Venera, il marito ha svelato la sua natura, massacrandola di botte. La giovane viene accolta e curata mentre Nina dà alla luce Francesco. Il piemontese, ubriaco, si presenta alla porta di Giacomo per reclamare la moglie, Giacomo fa per allontanarlo con una leggera spinta ma Carlo cade, batte la testa e muore. Viene trascinato in strada, per permettere il ritrovamento del corpo e liberare Venera da un legame inutile. Arriva la notizia della morte del marchese e all’apertura del testamento la coppia si ritrova ricca e con un titolo nobiliare, con il vincolo però di trasferirsi immediatamente. Così partono e la loro vita cambia ma Nina, perde l’entusiasmo, la vita di moglie e madre non le basta, così un pomeriggio, salta su un cavallo e scompare, lasciando una lettera a Giacomo, dove gli parla del suo malessere e lo prega di prendersi cura dei loro figli. Giacomo, dopo averla cercata ovunque, deve accettare in qualche modo la decisione di Nina di unirsi ai briganti!